Codice Civile art. 2013 - Girata per incasso o per procura.Girata per incasso o per procura. [I]. Se alla girata è apposta una clausola che importa conferimento di una procura per incasso, il giratario può esercitare tutti i diritti inerenti al titolo, ma non può girare il titolo, fuorché per procura (1). [II]. L'emittente può opporre al giratario per procura soltanto le eccezioni opponibili al girante. [III]. L'efficacia della girata per procura non cessa per la morte o per la sopravvenuta incapacità del girante. (1) V. art. 22 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669; art. 26 r.d. 21 dicembre 1933, n. 1736; art. 14 r.d. 29 marzo 1942, n. 239. InquadramentoL'art. 2013 contempla l'ipotesi di una girata che attribuisce la legittimazione attiva al giratario come espressione non di un autonomo diritto cartolare ma di un potere rappresentativo a riceversi la prestazione in nome e per conto del girante (Cass. I, n. 9705/1998). Essa quindi si presenta, «cartolarmente», come strumento operativo di un «mandato ad incassare» (Fiorentino, in Comm. S. 1974, 177). La giurisprudenza ha evidenziato che la girata per l'incasso autorizza il giratario ad esercitare tutti i diritti inerenti al titolo di credito — ad esclusione unicamente della facoltà di girarlo, se non per procura — e, alla pari del mandatario, a porre in essere gli atti necessari al compimento di quelli per i quali il mandato è stato conferito: per tale ragione l'indicato giratario può non soltanto esigere il credito o protestare il titolo di credito, ma anche agire giudizialmente per ottenerne l'incasso attraverso l'esecuzione forzata (Cass. I, n. 2778/2002). La S.C. ha inoltre chiarito che, nei rapporti interni tra girante e giratario, la girata per procura è configurabile anche in presenza di una girata piena, con sottostante limitazione della legittimazione al solo incasso (Cass. I, n. 752/1979). Stante l'esigenza di consentire al giratario per l'incasso di esercitare tempestivamente il potere di riscossione, onde evitare eventuali decadenze cui fosse sottoposto l'esercizio del diritto cartolare, l'ultimo comma della disposizione in esame prevede, in deroga alla regola del mandato (art. 1722 n. 4), l'ultrattività della procura in caso di morte o sopravvenuta incapacità del girante (Fiorentino, in Comm. S. 1974, 179; Tedeschi, Assegno bancario, 1987, 283). La girata per incasso o per procuraLa girata per incasso o per procura implica una limitazione delle facoltà che competono al giratario, il quale è unicamente legittimato ad esercitare il diritto cartolare, ma non può disporne tramite trasferimento del titolo (Asquini, 246; Di Amato, in Tr. Res. 1985, 475; Partesotti, in Comm. S. 1991, 181). Per tale ragione la detta tipologia di girate viene inclusa — assieme alla girata a titolo di pegno — nella categoria delle cd. girate improprie o ad effetti limitati. Un'eventuale girata, ancorché piena, fatta dal giratario per procura o per l'incasso, vale a sua volta esclusivamente come girata per procura o per l'incasso: la girata comporterà, dunque, semplicemente sostituzione del nuovo giratario al precedente. La limitazione del trasferimento deve risultare dalla lettera del titolo, e deve quindi essere sottoscritta dal girante. Ai sensi del secondo comma dell'art. 2013, è consentito opporre al giratario unicamente le eccezioni opponibili al girante, mentre sono inopponibili le eccezioni personali allo stesso giratario. La giurisprudenza ha chiarito che la legittimazione a promuovere l'ammortamento spetta unicamente al giratario per l'incasso, poiché, esperendo detta azione, il giratario esercita un diritto proprio (non del girante), in quanto la legittimazione cartolare gli compete al momento della perdita del titolo, senza che al predetto fine rilevi il potere del girante (quale mandante) di influire sulle azioni spettanti al giratario per l'incasso, ove detto potere non sia stato esercitato prima dello smarrimento, della sottrazione o della distruzione del titolo (Cass. I, n. 2490/2002). Estinzione della procura cartolareStante l'esigenza di consentire al giratario per l'incasso di esercitare tempestivamente il potere di riscossione, onde evitare eventuali decadenze cui fosse sottoposto l'esercizio del diritto cartolare, l'ultimo comma della disposizione in esame prevede, in deroga alla regola del mandato (art. 1722 n. 4), l'ultrattività della procura in caso di morte o sopravvenuta incapacità del girante (Fiorentino, in Comm. S. 1974, 179; Tedeschi, Assegno bancario, 1987, 283). La dottrina ritiene che la girata perda efficacia qualora questi fatti riguardino il giratario in applicazione dell'art. 1722 (Asquini, 246; Fiorentino, ult. cit.). Altro problema è quello dell'estensione della norma nell'ipotesi di fallimento del girante per l'incasso. Una prima impostazione ritiene l'art. 2013 applicabile in questo caso considerando l'incapacità comprensiva della perdita di legittimazione all'esercizio dei diritti che colpisce il fallito (Fiorentino, ult. cit.). Un diverso orientamento, invece, distingue tra rapporto sottostante e rapporto cartolare ritenendo che il primo si scioglie in applicazione delle norme in tema di fallimento, mentre in relazione al secondo si pone il problema della tutela del solvens ex art. 1992 o, secondo altra prospettiva, ex art. 1189 sul presupposto che egli ignori il fallimento del girante (Partesotti, in Comm. S. 1991, 200). La giurisprudenza è orientata nel senso che il trattario non si libera del debito inerente al rapporto di provvista che ha verso il traente fallito (Cass. S.U., n. 3087/1971). Per l'ipotesi di fallimento del giratario risulta pacifico che, intervenuto lo scioglimento del rapporto ex art. 78 r.d. 16 marzo 1942, n. 267, il girante abbia diritto a riottenere il titolo non ancora pagato dal terzo (Laurini, 103). La girata per incasso o per procura dell'assegno bancarioL'art. 26 r.d. 21 dicembre 1933, n. 1736 disciplina specificamente la girata per incasso o per procura dell'assegno bancario. La norma dispone che se alla girata sia apposta la clausola «valuta per incasso», «per incasso», «per procura» od ogni altra che implichi un semplice mandato, il portatore può esercitare tutti i diritti inerenti all'assegno bancario, ma non può girarlo che per procura (Cass. I, n. 4981/1998). Si tratta, pertanto, di una girata che non trasferisce al giratario i diritti inerenti all'assegno, consentendogli soltanto di esercitare tali diritti per esigere la somma portata dal titolo in nome e per conto del girante, che ne rimane il titolare. Peraltro, questa girata non produce l'altro effetto tipico di rendere il girante responsabile del pagamento dell'assegno (in dottrina Tedeschi, Assegno bancario, 1987, 282). La girata per l'incasso deve essere scritta sull'assegno, o sul foglio di allungamento e sottoscritta dal girante, può essere in bianco o in pieno, purché esprima comunque la volontà di incaricare il giratario della riscossione dell'assegno. Il giratario per l'incasso deve presentare l'assegno, fare levare il protesto, ed in genere esercitare i diritti ed adempiere gli obblighi ed oneri spettanti al girante. Il comma 2 dell'art. 26 dispone, inoltre, che i debitori possono opporre al possessore dell'assegno soltanto le eccezioni che avrebbero potuto opporre al girante (Cass. I, n. 2778/2002), mentre il comma 3 stabilisce che il mandato contenuto in una girata per procura non si estingue per la morte del mandante o per la sopravvenuta sua incapacità (comma 3). La girata per incasso o per procura della cambialeL'art. 22 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669 disciplina specificamente la girata per incasso o per procura della cambiale. In caso di apposizione, sulla cambiale o sul foglio di allungamento, della clausola «valuta per incasso», «per incasso», «per procura», od ogni altra che implichi un semplice mandato, la girata non trasferisce al giratario i diritti inerenti alla cambiale, autorizzandolo soltanto ad esercitare tali diritti per esigere la somma portata dal titolo in nome e per conto del girante, che ne rimane il titolare, e non fa sorgere la responsabilità del girante dell'accettazione e del pagamento della cambiale (Tedeschi, Cambiale, 1987, 408). Il giratario non può trasferire la cambiale, né costituirla in pegno, potendo solo girarla ulteriormente per procura o per l'incasso, deve inoltre fare levare il protesto, presentare la cambiale per il pagamento, riceverlo, esercitare l'azione cambiaria ed in genere esercitare tutti i diritti ed adempiere agli obblighi ed oneri incombenti al girante (Cass. I, n. 2928/1994). I debitori possono opporre al portatore del titolo solo le eccezioni che avrebbero potuto opporre al girante (comma 2) ed il mandato contenuto in una girata per procura non si estingue per la morte del mandante o per la sopravvenuta sua incapacità (comma 3). BibliografiaAsquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli all'ordine, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Martorano, Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Sacco, La continuità della girata, Riv. dir. comm., 1951, 1; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998; Tedeschi, voce Assegno bancario, assegno circolare e assegni speciali, in Dig. comm., Torino, 1987; Tedeschi, voce Cambiale, in Dig. comm., II, Torino, 1987. |