Codice Civile art. 2023 - Trasferimento mediante girata.

Caterina Costabile

Trasferimento mediante girata.

[I]. Salvo diverse disposizioni della legge, il titolo nominativo può essere trasferito anche mediante girata [2009] autenticata da un notaio o da un agente di cambio (1).

[II]. La girata deve essere datata e sottoscritta dal girante e contenere l'indicazione del giratario. Se il titolo non è interamente liberato, è necessaria anche la sottoscrizione del giratario.

[III]. Il trasferimento mediante girata non ha efficacia nei confronti dell'emittente fino a che non ne sia fatta annotazione nel registro. Il giratario che si dimostra possessore del titolo in base a una serie continua di girate ha diritto di ottenere l'annotazione del trasferimento nel registro dell'emittente.

(1) Per il trasferimento delle azioni, v. artt. 2 e 12 r.d. 29 marzo 1942, n. 239.

Inquadramento

Salvo diverse disposizioni della legge, il titolo nominativo può essere trasferito anche mediante girata.

A differenza della girata prevista per i titoli all'ordine, quella dei titoli nominativi deve essere autenticata da un notaio o da un agente di cambio, deve essere datata e sottoscritta dal girante e contenere l'indicazione del giratario. È dunque inammissibile la girata in bianco di un titolo nominativo.

La girata consente il trasferimento della prelegittimazione, e quindi come conseguenza ulteriore della facoltà di ottenere il transfert, vale a dire la duplice annotazione sul titolo e sul registro dell'emittente (Asquini, 129; Ferri, 219).

Invero, la differenza fondamentale tra girata di un titolo all'ordine e girata di un titolo nominativo risiede nel fatto che, mentre la girata vale a trasferire la legittimazione cartolare di un titolo all'ordine, per i titoli nominativi la girata trasferisce non la legittimazione, ma il diritto di ottenere l'annotazione del trasferimento nel registro dell'emittente, come dispone espressamente il terzo comma dell'art. 2023 per il possessore del titolo in base ad una serie continua di girate (Tedeschi, 474).

La S.C. reputa che, in caso di trasferimento mediante girata, il momento traslativo della proprietà delle azioni nominative si produce quando sia stata apposta sul titolo la girata piena, mentre il cd. transfert (ossia l’annotazione del nominativo del nuovo socio nel registro dell’emittente ex art. 2022) attiene alla fase esecutiva e certificativa del trasferimento, incidendo soltanto sulla legittimazione del nuovo socio: il quale, pertanto, pur non potendo esercitare alcun diritto sino a quando non si sia provveduto a tale ultima formalità, è pur sempre titolare del diritto di proprietà sul titolo (Cass. I, n. 1588/2017).

Requisiti della girata

Per quanto concerne i requisiti di validità sostanziale della girata, è necessaria la capacità di agire del girante.

In ordine ai requisiti formali è pacifico che la girata debba essere apposta sul titolo non potendo risultare da atto separato.

La norma in esame prescrive che la girata deve essere autenticata da un notaio o da un agente di cambio, deve essere datata e sottoscritta dal girante e contenere l'indicazione del giratario (Angelici, 5; Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 242).

La giurisprudenza ha chiarito che la mancanza di data non comporta la nullità della girata, in difetto di un'espressa comminatoria di legge, trattandosi di requisito non essenziale al perfezionamento ed all'efficacia dell'atto (Cass. I, n. 3362/1977).

In caso di titolo non interamente liberato, ipotesi che si verifica nel caso di azioni di società che non siano state interamente pagate, occorre la sottoscrizione del giratario, autenticata nelle forme previste, in quanto egli diviene responsabile in solido con il girante per i versamenti ancora dovuti (in dottrina Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 244).

In giurisprudenza non è pacifico se sia requisito essenziale della girata l'autenticazione da parte del pubblico ufficiale.

Secondo un orientamento più risalente il difetto di autenticazione renderebbe nulla la girata (Cass. I, n. 3362/1977); Secondo una diversa e più recente impostazione, invece, tale difetto comporterebbe unicamente l'inopponibilità del trasferimento all'emittente (Cass. I, n. 1117/1998).

A differenza della girata di un titolo all'ordine, occorre l'indicazione del giratario con conseguente inammissibilità della girata in bianco o al portatore (Angelici, ult. cit.).

Diversamente che in materia di titoli all'ordine non sono ammesse cancellazioni: ne consegue che la cancellazione della girata si considera non effettuata, se ancora leggibile, in caso contrario fa venir meno la continuità delle girate (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 245).

La girata a mezzo rappresentante

La girata può aver luogo anche a mezzo di rappresentante.

In dottrina si discute se in questi casi ai fini della validità della girata sia sufficiente la contemplatio domini, come avviene in materia di titoli al portatore, o si richieda viceversa una risultanza cartolare del conferimento della procura (in tal senso v. Tedeschi, 475).

La giurisprudenza in materia di titoli nominativi propende per questa seconda soluzione evidenziando che, se dal documento non risulta il potere rappresentativo, la girata non è idonea a conferire al giratario i diritti incorporati nel titolo ed interrompe la serie continua di girate richiesta dalla disciplina che regola la circolazione del titolo stesso (Cass. I, n. 8050/2003).

Legittimazione del giratario

Il giratario legittimato dal possesso del titolo qualificato da una serie continua di girate ha diritto di ottenere l'annotazione del trasferimento nel registro dell'emittente e di esercitare il diritto cartolare, ben potendo l'annotazione non essere fatta in seguito ad ogni girata (Tedeschi, 474).

Il controllo dell'emittente o dell'acquirente deve limitarsi solo alla regolarità formale delle singole girate e alla continuità esteriore delle stesse, senza estendersi alla validità delle singole girate, anche in considerazione del fatto che per i titoli nominativi è richiesta l'autentica notarile o dell'agente di cambio (Laurini, 127).

L'emittente è comunque tenuto ad accertarsi, con l'ordinaria diligenza, della identità personale del portatore del titolo e cioè che egli sia effettivamente l'ultimo giratario (Tedeschi, 475).

Girata con effetti limitati

Anche per i titoli nominativi si reputano ammissibili le cd. girate con effetti limitati, ovvero le girate con le quali non si intende trasferire la proprietà del titolo ma attribuire al giratario unicamente il potere di esercitare il diritto cartolare in nome del girante ovvero in nome proprio del giratario per la soddisfazione di un suo proprio interesse.

La girata a titolo di pegno è espressamente disciplinata dall'art. 2026.

Il codice non regola, invece, la girata per procura — espressamente disciplinata con riferimento ai titoli all'ordine — che la dottrina reputa ammissibile con gli effetti di cui all'art. 2013 (Asquini, 136; Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 244; Martorano, 229).

Bibliografia

Asquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Angelici, Titoli di credito nominativi, in Enc. giur., XXXI, Roma, 1994; De Luca, Appunti su Titoli di credito nominativi e azioni, in Banca borsa tit. cred., 2015, 3, 340; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli nominativi, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Id., Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario