Codice Civile art. 2024 - Vincoli sul credito.

Caterina Costabile

Vincoli sul credito.

[I]. Nessun vincolo sul credito produce effetti nei confronti dell'emittente e dei terzi, se non risulta da una corrispondente annotazione sul titolo e nel registro [1997] (1).

[II]. Per l'annotazione si osserva il disposto del secondo comma dell'articolo 2022.

(1) Per il trasferimento delle azioni, v. artt. 2 e 12 r.d. 29 marzo 1942, n. 239.

Inquadramento

La disposizione in esame costituisce l'applicazione specifica ai titoli nominativi della regola, sancita in via generale dall'art. 1997, secondo cui il vincolo sul diritto incorporato nel documento risulta opponibile ai terzi se risulta dal titolo, precisandosi che in relazione ai titoli nominativi il vincolo deve risultare anche dalla annotazione nel registro dell'emittente (in dottrina Tedeschi, 477). Per l'annotazione si osserva il disposto del comma 2 dell'art. 2022.

Per vincolo s'intendono tutte quelle figure giuridiche che comunque importino una limitazione, sospensione od abolizione delle facoltà e dei poteri di esercizio o di disposizione connessi alla titolarità del diritto o alla proprietà delle cose considerate, nonché quelle figure che importino un vincolo di speciale destinazione, cioè pegno, sequestro, pignoramento, usufrutto, ipoteca, fondo patrimoniale.

Vincoli sul credito

La doppia annotazione, sul titolo e nel registro occorre per rendere il vincolo efficace ed opponibile sia nei confronti dell'emittente e dei terzi, sia per la sua validità ed efficacia tra le parti: le annotazioni sono entrambe necessarie, essendo insufficiente la sola annotazione sul registro dell'emittente o sul titolo (Tedeschi, 477).

Nella ipotesi in cui si tratti di vincoli per la cui esistenza ed efficacia la legge richieda il cd. spossessamento del debitore (pegno, sequestro) occorrerà che il titolo sia anche sottratto alla materiale disponibilità del soggetto passivo del vincolo, non potendo lo spossessamento essere sostituito dalla doppia annotazione (Fiorentino, in Comm. S.B. , 1974, 247; Laurini, 128).

Con riferimento al sequestro conservativo di azioni ex art. 2905 la giurisprudenza ha rimarcato che il sequestro di un diritto menzionato in un titolo di credito non ha effetto nei confronti dell'emittente se non si attua sul titolo, e che tale attuazione avviene mediante annotazione sotto la cura e responsabilità della società emittente (Trib. Nola 15 maggio 2013, n. 1467). Le dette annotazioni sul titolo e sul libro soci servono, tuttavia, solo affinché la società emittente possa rendere opponibili il vincolo a terzi cessionari nei modi previsti nei termini di legge (Cass. III, n. 4653/2007).

Bibliografia

Asquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Angelici, Titoli di credito nominativi, in Enc. giur., XXXI, Roma, 1994; De Luca, Appunti su Titoli di credito nominativi e azioni, in Banca borsa tit. cred., 2015, 3, 340; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli nominativi, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Id., Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998.

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