Codice Civile art. 2030 - Obbligazioni del gestore.

Caterina Costabile

Obbligazioni del gestore.

[I]. Il gestore è soggetto alle stesse obbligazioni che deriverebbero da un mandato [1703 ss.].

[II]. Tuttavia il giudice, in considerazione delle circostanze che hanno indotto il gestore ad assumere la gestione, può moderare il risarcimento dei danni ai quali questi sarebbe tenuto per effetto della sua colpa [1223 ss.].

Inquadramento

La disposizione in esame stabilisce che il gestore è soggetto alle stesse obbligazioni che deriverebbero da un mandato.

Detta regola viene, tuttavia, temperata dal legislatore prevedendo che il giudice possa moderare il risarcimento dei danni, cui il gestore sarebbe tenuto verso il dominus per effetto della sua colpa, in considerazione delle circostanze che lo hanno indotto ad assumere la gestione dell'affare (Gallo, in Tr. Sac. 2008, 297).

L'applicazione della disciplina del mandato

Atteso il disposto dell'art. 2030, il gestore è tenuto:

- a svolgere la gestione con la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1710) (Cass. II, n. 2795/1985);

- a provvedere alla custodia delle cose che gli sono state spedite per conto del dominus e a tutelare i diritti di quest'ultimo di fronte ai terzi (art. 1718);

- a rimettere al dominus tutto quanto ottenuto come conseguenza della gestione ed a rendere il conto al termine della gestione (art. 1713);

- a rispondere verso l'interessato delle obbligazioni assunte dalle persone con le quali ha contrattato, nel caso in cui sia a conoscenza della loro insolvenza al momento della conclusione del contratto (art. 1715);

- a rispondere dell'operato del sostituto della cui opera il gestore si sia avvalso (art. 1717).

La dottrina, invece, esclude l'applicabilità alla negotiorum gestio della norma che impone al mandatario di rendere note al mandante le circostanze sopravvenute che possono determinare la revoca o la modificazione del mandato (art. 1710, comma 2), di quella che prescrive al mandatario di dare pronta comunicazione al mandante dell'avvenuta esecuzione dell'incarico (art. 1712), nonché di quella che detta i limiti che operano in materia di mandato (art. 1711) (Gallo, in Tr. Sac. 2008, 292).

Non si ritiene applicabile alla gestione d'affari nemmeno l'art. 1714 in virtù del quale il mandatario deve corrispondere al mandante l'interesse legale sulle somme riscosse per suo conto a partire dal giorno in cui avrebbe dovuto aver luogo la riconsegna. Ciò in quanto, nel caso in cui il gestore abbia impiegato fruttuosamente le somme, egli sarà tenuto a restituire tutto, ove viceversa le abbia tenute presso di sé, sarà esclusivamente tenuto a restituire quanto riscosso (Aru, in Comm. S.B. 1981, 37).

Bibliografia

Casella, Gestione d'affari (dir. priv.), in Enc. giur., XV, Roma, 1989; Ferrari, Gestione d'affari altrui e rappresentanza, Milano, 1962; Id., voce Gestione di affari altrui (dir. priv.), in Enc. dir., XLIV, Milano, 1969; Gallo, Gestione d'affari altrui, in Dig. civ., Torino, 2011.

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