Codice Civile art. 2098 - Violazione delle norme sul collocamento dei prestatori di lavoro.Violazione delle norme sul collocamento dei prestatori di lavoro. [I]. Il contratto di lavoro stipulato senza l'osservanza delle disposizioni concernenti la disciplina della domanda e dell'offerta di lavoro può essere annullato, salva l'applicazione delle sanzioni penali [2126]. [II]. La domanda di annullamento è proposta dal pubblico ministero, su denunzia dell'ufficio di collocamento, entro un anno dalla data dell'assunzione del prestatore di lavoro [2964 ss.]. InquadramentoLa norma in esame, prevedendo la possibilità di annullamento del contratto di lavoro stipulato in violazione delle disposizioni concernenti la disciplina della domanda e dell'offerta del lavoro, è strettamente legata al sistema del monopolio pubblico del collocamento. Pertanto, seppure la giurisprudenza ha potuto ritenerla sopravvissuta all'art. 33 l. n. 300/1970, che al decimo comma prevedeva la competenza del direttore dell'Ufficio provinciale del lavoro di annullare d'ufficio i provvedimenti di avviamento e di diniego di avviamento al lavoro in contrasto con le disposizioni di legge (Cass., n. 3368/1996; Cass., n. 4063/1987; invece, in dottrina, v. D'Harmant Francois, 192, che ritiene superata la norma codicistica), non altrettanto sicura è la risposta all'analogo interrogativo che si pone dopo che il d.lgs. n. 276/2003, ha realizzato il completo superamento di quel monopolio, disponendo, agli artt. 3, comma 2, lett. e), e 85, comma 1, lett. i), l'abrogazione tutte le disposizioni incompatibili con la nuova regolamentazione del mercato del lavoro. Peraltro, la scarsa applicazione pratica della norma rende pressoché esclusivamente teorica la questione. L'azione di annullamentoIl presupposto dell'azione di annullamento disciplinata dall'art. 2098 è la violazione delle disposizioni sul collocamento, presupposto che, ad avviso della giurisprudenza, non si riscontra nel caso in cui il datore di lavoro abbia assunto un lavoratore erroneamente avviato come appartenete ad una delle categorie protette dalla disciplina in tema di assunzioni obbligatorie, perché in tal caso non può essere ascritta al datore di lavoro alcuna inosservanza di quelle disposizioni (Cass. n. 11934/2003). I contratti soggetti all'azione di annullamento in oggetto, appunto perché non sono nulli (Cass. n. 3368/1996), ma solamente annullabili, sono efficaci e l'eventuale licenziamento intimato dal datore di lavoro non si configura come atto ricognitivo di un'inefficacia derivante aliunde, ma come atto risolutivo di un rapporto tuttora vitale (Cass., n. 4063/1987). La giurisprudenza ha affermato che l'astratta annullabilità del negozio non può costituire valida ragione di recesso del datore di lavoro, né può rappresentare ostacolo all'accoglimento della domanda di reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro ex art. 18, l. n. 300/1970 (Cass. n. 8922/1987). Unico titolare dell'azione di annullamento prevista dall'art. 2098 è il P.M. (Cass. n. 660/1988) e al suo mancato esercizio non può supplire il giudice (Cass. n. 8922/1987). BibliografiaAssanti, Il contratto di lavoro a prova, Milano, 1957; Calabrò, Periodo di prova (dir. priv.), in Enc. dir., XXXIII, Milano, 1983; Carinci-De Luca Tamajo-Tosi-Treu, Diritto del lavoro. Il rapporto di lavoro subordinato, Torino, 2011; Cassì, Il rapporto di lavoro in prova, Milano, 1950; D'Harmant Francois, Verso il superamento dell'art. 2098 c.c., in Mass. giur. lav. 1977; Del Punta, Lavoro in prova, in Enc. giur., Roma, 1990; Di Paola, Rilevanza dei motivi del licenziamento e sindacato giudiziale con riguardo ai vizi sostanziali, in Di Paola (a cura di), Il licenziamento, Milano, 2016; Gherardi, Sull'annullamento del contratto di lavoro stipulato sulla base di un atto di avviamento obbligatorio invalido, in Riv. it. dir. lav. 2004, II; Lambertucci, In tema di annullamento del contratto di lavoro per violazione delle norme sul collocamento, in Giust. civ. 1987, I, 2569; Loy, Brevi considerazioni sul rapporto di lavoro in prova, in Riv. giur. lav. 1976, II; Mengoni, Il contratto di lavoro nel diritto dei paesi membri della Ceca, Milano, 1965; Pera, Diritto del lavoro, Padova, 1984; Riva Sanseverino, Diritto del lavoro, Padova, 1963; Santoro-Passarelli, Nozioni di diritto del lavoro, Napoli, 1983; Varesi-Roccella, Le assunzioni. Prova e termine nel rapporto di lavoro, Milano, 1990. |