Codice Civile art. 2252 - Modificazioni del contratto sociale.Modificazioni del contratto sociale. [I]. Il contratto sociale può essere modificato soltanto con il consenso di tutti i soci, se non è convenuto diversamente. InquadramentoLa norma costituisce applicazione del principio generale di cui all'art. 1372 secondo il quale le modificazioni del contratto possono essere realizzate soltanto mediante un nuovo accordo che intercorra tra le stesse parti che hanno dato vita a quello originario (Nigro 131). In questa prospettiva, l'elemento personale prevale su quello organizzativo e così è consentito a ciascun socio di paralizzare le modificazioni del contratto sociale (Nigro 132; Ferri, 118). Nell'ambito del contratto sociale, le modificazioni possono essere oggettive qualora le parti pongano in essere un regolamento difforme da quello inizialmente pattuito ovvero soggettive allorquando il mutamento interessi la compagine sociale e, dunque, intervenga sulle persone dei soci mediante ingresso di nuovi ovvero cessione a terzi della quota sociale (Ferrara-Corsi, 229, Di Sabato, 95). Il consenso unanime richiesto per la costituzione delle società di persone occorra anche l'allargamento della base sociale mediante l'ingresso di nuovi soci, non essendo ammissibile, dato l'intuitus personae che domina la costituzione di tali società e la loro attività, l'inserimento nella compagine sociale, con deliberazione di maggioranza, di nuovo socio (Cass. n. 1122/1984). Unanimità e maggioranzaLa norma in commento pone la regola generale della necessaria unanimità dei consensi dei soci per le modificazioni del contratto sociale. Tuttavia, la norma concede all'autonomia privata di regolare diversamente i rapporti tra i soci introducendo il criterio maggioritario: consegue che non sarebbe valida la clausola contrattuale che demandasse al socio di minoranza ovvero ad un terzo il potere di modificare il contratto (Ferri, 118, contra Di Sabato, 54). Parte della dottrina, poi, ritiene che alcune modificazioni del contratto debbano essere prese comunque all'unanimità in quanto inerenti agli elementi essenziali della società (Ferri, 120). Il consenso di tutti i soci, necessario per la modifica del contratto sociale nella società di persone (art. 2252 c.c.), non è soggetto a forme vincolate e può essere desunto anche da atti o comportamenti che dimostrino inequivocabilmente la unanime volontà dei soci medesimi (Cass. n. 2860/1984). Il criterio dell'unanimità dei consensi può essere derogato solo attraverso espressa clausola statutaria che esprima la volontà dei soci di consentire la modificabilità del contratto con il consenso della maggioranza dei soci (Trib. Milano 31 maggio 2001, in Soc. 2002, 372). La formazione della volontà socialeNella disciplina legale delle società di persone manca la previsione dell'organo e del metodo assembleare, con la conseguenza che non è necessario che siano consultati tutti i soci, né che essi manifestino contestualmente la propria volontà attraverso una delibera unitaria, essendo sufficiente raccogliere le singole volontà idonee a formare la richiesta maggioranza e comunicare la delibera di esclusione al socio escluso, affinché egli sia posto in condizione di esercitare la facoltà di opposizione dinanzi al tribunale (Cass. n. 153/1998; Cass. n. 2860/1984; Cass. n. 6394/1996). La mancata previsione normativa dell'organo assembleare nelle società di persone non comporta che ne sia vietata la costituzione e che sia preclusa ai soci — allorquando debbano esprimere il proprio “consenso” — la possibilità di riunirsi in assemblea per deliberare all'unanimità ovvero a maggioranza: tuttavia, è dubbia l'applicazione analogica dell'art. 2377 e 2379 alle decisioni assunte dalla società di persone (in senso favorevole, Cass. n. 1624/2015, contra, Trib. Roma 31 dicembre 2014, Soc., 2015, 1337). Parte della dottrina è orientata nel medesimo senso (Ferri, 249). Altra parte della dottrina ritiene, invece, che anche nella società di persone i soci siano tenuti a rispettare un sia pur embrionale metodo assembleare, quanto meno per le decisioni a maggioranza di maggior rilievo e, dunque, per le decisioni che riguardano modificazioni dell'atto costitutivo (ove consentite a maggioranza), il compimento di operazioni che modificano sostanzialmente l'oggetto sociale, o che implicano una rilevante modificazioni dei diritti dei soci (Campobasso 108, Di Sabato 193). Il trasferimento della quotaIl consenso unanime richiesto per la costituzione delle società di persone occorre anche per l'allargamento della base sociale mediante l'ingresso di nuovi soci, non essendo ammissibile, dato l'intuitus personae che domina la costituzione di tali società e la loro attività, l'inserimento nella compagine sociale, con deliberazione di maggioranza, di nuovo socio (Cass. n. 1122/1984). Conseguentemente, l'acquisto della quota sociale non è sufficiente a far acquistare la qualità di socio ed insorgere la responsabilità dell'acquirente per le obbligazioni sociali, occorrendo invece che si realizzi il suo effettivo inserimento nell'organismo sociale mediante il patto con gli altri soci che comporta, attraverso l'assunzione della qualità di socio, i connessi diritti ed obblighi verso la società, gli altri soci e i terzi (Cass. n. 2539/1990). Peraltro, il consenso degli altri soci, pur necessario per l'efficacia dell'atto nei confronti della società, non incide sul perfezionamento e sulla validità della cessione, operando, rispetto a questa, esclusivamente come condicio iuris ai fini dell'opponibilità del trasferimento alla compagine sociale (Cass. n. 8784/1997). La cessione di quota di società di persone con patrimonio immobiliare non richiede la forma scritta ex art. 1350, non comportando essa anche un trasferimento, dal cedente al cessionario, dei diritti immobiliari, che restano viceversa nella titolarità della società (Cass. n. 2252/1998; Cass. n. 11314/2010). BibliografiaBuonocore, Castellano, Costi, Società di persone, Milano, 1978; Campobasso, Diritto commerciale, 2, Diritto delle società, a cura di Campobasso M., Torino, 2012; Di Sabato, Manuale delle società, Torino, 1992; Ferri jr, Patrimonio, capitale e bilancio, in AA.VV., Diritto delle società. Manuale breve, Milano, 2008, 91; Ferro-Luzzi, I contratti associativi, Milano, 1971; Greco, Le società nel sistema legislativo italiano, Torino, 1959; Jaeger, Denozza, Appunti di diritto commerciale, Bologna, 1993; Marasà, Le società, Milano, 2000; Marulli, Il contratto di società di persone, in Società in generale. Società di persone. 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