Codice Civile art. 2256 - Uso illegittimo delle cose sociali.

Guido Romano

Uso illegittimo delle cose sociali.

[I]. Il socio non può servirsi, senza il consenso degli altri soci, delle cose appartenenti al patrimonio sociale per fini estranei a quelli della società [2248].

Inquadramento

Il principio espresso dalla norma in commento — che consente ai soci di utilizzare, con il consenso degli altri soci, i beni appartenenti al patrimonio sociale per fini estranei a quelli della società — trova la propria fonte nella specifica destinazione che è data ai beni conferiti dal contratto sociale (Ferri, 144). In questa prospettiva, è stato efficacemente affermato che la norma assume importanza per ciò che permette ai soci e non già per ciò che vieta loro (Galgano, 154; Di Sabato, 107).

La costruzione di un edificio da parte dei soci di una società in nome collettivo su di un terreno di proprietà di quest'ultima comporta, ai sensi dell'art. 934, l'acquisizione della proprietà dell'intero edificio da parte dell'ente, che lo acquisisce al suo patrimonio, destinandolo al perseguimento degli scopi sociali ed alla garanzia dei propri debiti. Tale destinazione esclude, pertanto, che i singoli soci possano utilizzare il bene per fini personali, se non previo consenso di tutti i soci, ex artt. 2256 (Cass. n. 2487/2000).

L'appropriazione, da parte del socio amministratore, degli utili della società non ricade nell'operatività del divieto in commento in quanto gli utili non fanno parte del patrimonio sociale (Trib. Bari 13 luglio 1976, Giur. comm., 1980, II, 303, contra, Trib. Bari 31 ottobre 1977, Giur. comm., 1980, II, 303).

Bibliografia

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