Codice Civile art. 2263 - Ripartizione dei guadagni e delle perdite.

Guido Romano

Ripartizione dei guadagni e delle perdite.

[I]. Le parti spettanti ai soci nei guadagni e nelle perdite si presumono proporzionali ai conferimenti. Se il valore dei conferimenti non è determinato dal contratto, esse si presumono eguali [2265].

[II]. La parte spettante al socio che ha conferito la propria opera, se non è determinata dal contratto, è fissata dal giudice secondo equità.

[III]. Se il contratto determina soltanto la parte di ciascun socio nei guadagni, nella stessa misura si presume che debba determinarsi la partecipazione alle perdite [2265].

Inquadramento

Nel rispetto del limite, di ordine generale, costituito dalla impossibilità di escludere un socio dalla partecipazione agli utili o alle perdite, i soci possono regolare la misura della partecipazione di ciascuno di essi ai guadagni ed alle perdite.

I soci potranno, quindi, prevedere che a conferimenti uguali corrisponda una diversa partecipazione alle perdite o agli utili; che a conferimenti diseguali corrisponda una partecipazione uguale; che la parte di ciascun socio nei guadagni sia diversa da quella che allo stesso socio spetta nella sopportazione delle perdite (Ferri, 157).

In difetto di una espressa previsione nel contratto sociale si applicherà l'articolo in commento che, dunque, assume valore meramente suppletivo (Nigro, 225): in particolare, la partecipazione agli utili ed alle perdite si presumerà proporzionale ai conferimenti che, a loro volta, in difetto di determinazione del valore, si presumeranno eguali. Infine, alla luce del terzo comma, ove il contratto determini soltanto la parte di ciascun socio nei guadagni, nella stessa misura si presume che debba determinarsi la partecipazione alle perdite.

La partecipazione del socio d'opera

Nel caso di conferimenti di opera, ove il contratto sociale non provveda alla determinazione della partecipazione agli utili ed alle perdite, essa è fatta dal giudice secondo equità.

L'ipotesi presa in considerazione dalla norma è quella in cui non è determinata la quota di partecipazione del socio d'opera, mentre è al contempo determinata la quota di partecipazione agli utili degli altri soci: nella diversa ipotesi di mancata determinazione di tutte le quote, opererà la presunzione di eguale valore dei conferimenti (Bussoletti, 914; Ferri, 192).

Il giudice spiega un ruolo di arbitratore (Bussoletti ibidem): nella sua valutazione equitativa, egli dovrà considerare comparativamente tutti i dati rilevanti e, in particolare, sia l'effettiva importanza del conferimento del socio d'opera, sia il valore dei conferimenti degli altri soci (Nigro, 228).

La presunzione di eguale obbligo di conferimento del socio della società semplice e di eguale partecipazione del medesimo alla società è esclusa per il socio d'opera la cui quota, in considerazione della particolare natura della prestazione d'opera deve essere determinata dal giudice con un giudizio equitativo che sappia tener conto degli elementi che di volta in volta caratterizzano la fattispecie (Cass. n. 8468/1995).

Bibliografia

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