Codice Civile art. 2278 - Poteri dei liquidatori.

Guido Romano

Poteri dei liquidatori.

[I]. I liquidatori possono compiere [2257] gli atti necessari per la liquidazione e, se i soci non hanno disposto diversamente, possono vendere anche in blocco i beni sociali e fare transazioni e compromessi [2489].

[II]. Essi rappresentano la società anche in giudizio.

Inquadramento

La norma attribuisce ai liquidatori il potere di compiere tutti gli atti necessari per la liquidazione e, quindi, tutti gli atti che siano strumentali ed utili ai fini della liquidazione che, come è stato osservato, non coincide con la mera ripartizione dell'attivo sociale previa definizione dei rapporti pendenti, ma anche con la massimizzazione del risultato (Briolini-Franchi, 316; Ghidini, 846; Picciau, 875). I soci, però, possono regolare l'attività dei liquidatori, ampliando i loro poteri ovvero vietando alcuni atti: essi, tuttavia, non potrebbero porre condizioni tali da compromettere lo stesso svolgimento dell'incarico liquidatorio.

Nell'ambito della loro attività (sul punto, diffusamente, Briolini-Franchi, 318), i liquidatori dovranno in primo luogo riscuotere i crediti della società eventualmente proponendo le azioni giudiziarie a ciò necessarie ovvero, per quanto riguarda i crediti ancora non esigibili, attendere il termine di scadenza del credito oppure cederlo a terzi; inoltre, essi dovranno provvedere a convertire tutti i cespiti patrimoniali in denaro. Essi, infine, potranno compiere gli atti che siano utili e strumentali all'attività di liquidazione e, quindi, licenziare il personale, disdettare i contratti di locazione, recedere dai contratti etc.

Poiché la cessione dell'azienda integra un caso di vendita in blocco dei beni sociali deve affermarsi, stante il disposto dell'art. 2278, che essa non è consentita al liquidatore laddove i soci gli abbiano espresso il loro dissenso all'operazione (Trib. Taranto, 11 marzo 2002, Soc., 2002, 1004). I soci, poi, possono autorizzare i liquidatori all'esercizio provvisorio dell'azienda sociale e demandare loro di scorporarne e cederne rami (Trib. Belluno, 28 marzo 1987).

La rappresentanza della società

Il secondo comma dell'articolo in commento attribuisce ai liquidatori la rappresentanza, anche processuale, della società. In tale modo, i liquidatori possono compiere atti in nome e per conto della società impegnandola nei confronti dei terzi e rappresentarla nei giudizi che possono eventualmente promuovere ove ciò sia necessario per la liquidazione (Briolini-Franchi, 320).

La cancellazione della società dal registro delle imprese, dunque, produce l'estinzione della società e, dunque, anche del potere rappresentativo in capo al liquidatore (arg. da Cass. S.U., n. 4060/2010).

Bibliografia

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