Codice Civile art. 2325 bis - Società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio (1).

Guido Romano
aggiornato da Rossella Pezzella

Società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio (1).

[I]. Ai fini dell'applicazione del presente titolo, sono società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio le società con azioni quotate in mercati regolamentati (2) o diffuse fra il pubblico in misura rilevante.

[II]. Le norme di questo titolo si applicano alle società con azioni (3) quotate in mercati regolamentati in quanto non sia diversamente disposto da altre norme di questo codice o di leggi speciali.

(1) Articolo sostituito dall' art. 1 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6 , con effetto dal 1° gennaio 2004. La legge ha modificato l’intero capo V, ed è stata poi modificata e integrata dal d.lg 6 febbraio 2004, n. 37, la cui disciplina transitoria è dettata dall'art. 6. L'art. 5, comma 1 a), d.lg. 6 febbraio 2004, n. 37 ha sostituito la parola «titolo» alla parola «capo».

(2) V. Avviso di rettifica in G.U. 4 luglio 2003, n. 153.

(3) Le parole «Le norme di questo titolo si applicano alle società con azioni» sono state sostituite alle parole «Le norme di questo capo si applicano alle società emittenti di azioni» dall'art. 1 d.lg. n. 6, cit., come modificato dall'art. 51b) d.lg. n. 37, cit.

Inquadramento

L'art. 2 l. n. 366/2001 indicava, tra i principi ispiratori della riforma, quello di adeguare la disciplina dei modelli societari alle esigenze delle imprese, anche in considerazione della composizione sociale e delle modalità di finanziamento, escludendo comunque l'introduzione di vincoli automatici in ordine all'adozione di uno specifico modello societari. Il legislatore delegato, in applicazione di tale principio, non ha modificato il preesistente assetto tipologico delle società di capitali, ma ha, invece, operato mediante una poliedrica articolazione interna dei modelli organizzativi e funzionali di ogni tipo (La Porta, 12). Ne è scaturito un sistema di cerchi concentrici. All'interno dell'insieme generale della società azionaria si colloca il sottoinsieme delle società che fanno ricorso al mercato di rischio, nel cui ambito possono distinguersi, da una parte, le società con azioni quotate in mercati regolamentati e, dall'altra, le società con azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante (Delli Priscoli-Rordorf, 295).

In questa cornice normativa, si usa distinguere tra società «chiuse» e società «aperte». Le prime sono finanziate con il capitale sottoscritto da uno o più soci ben specificati, le seconde sono le società le cui azioni sono destinate ad una più vasta circolazione, in vista della raccolta di capitale di rischio tra un numero potenzialmente indeterminato di sottoscrittori (Delli Priscoli-Rordorf, 296).

Le società con azioni quotate in mercati regolamentati

Le società quotate sono società italiane le cui azioni sono quotate in mercati regolamentati anche esteri purché compresi nell'Unione europea.

Come appena evidenziato, la disciplina deriva dalla combinazione tra le regole dettate, in via generale, dal codice civile e le specifiche norme dettate alle società quotate dal d.lgs. n. 58/1998 o da altre leggi speciali.

La società con azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante

L'articolo in commento non contiene una nozione del concetto di diffusione delle azioni: esso viene associato alla emissione ed alla allocazione delle azioni indipendentemente dalla effettiva negoziazione (Santosuosso, 632). In questa prospettiva, l'art. 111-bis disp. att. (modificato con l'eliminazione dell'inciso «e risultante alla data dell'1 gennaio 2004») richiama l'art. 116 d.lgs. n. 58/1998 il quale rimanda ai regolamenti Consob. Il regolamento emittenti prevede che sono emittenti azioni diffuse fra il pubblico in misura rilevante gli emittenti italiani i quali, contestualmente: a) abbiano azionisti diversi dai soci di controllo in numero superiore a cinquecento che detengano complessivamente una percentuale di capitale sociale almeno pari al 5%; b) non abbiano la possibilità di redigere il bilancio in forma abbreviata ai sensi dell' art. 2435-bis, comma 1. Peraltro i limiti ora richiamati si considerano superati soltanto se le azioni alternativamente: 1) abbiano costituito oggetto di un'offerta al pubblico di sottoscrizione e vendita o corrispettivo di un'offerta pubblica di scambio; 2) abbiano costituito oggetto di un collocamento, in qualsiasi forma realizzato, anche rivolto a soli investitori qualificati come definiti ai sensi dell'art. 34-ter, comma 1, lett. b); 3) siano o siano state negoziate su sistemi multilaterali di negoziazione con il consenso dell'emittente o del socio di controllo ovvero siano state ammesse alla negoziazione su mercati regolamentati e successivamente siano state oggetto di revoca; 4) siano emesse da banche e siano acquistate o sottoscritte presso le loro sedi o dipendenze.

Per la definizione di emittenti strumenti finanziari diffusi v. il nuovo articolo 2325-ter, introdotto nel codice civile dall'art. 4, comma 3, lett. a) della legge 5 marzo 2024 n. 21.

Bibliografia

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