Codice Civile art. 2345 - Prestazioni accessorie (1).Prestazioni accessorie (1). [I]. Oltre l'obbligo dei conferimenti, l'atto costitutivo può stabilire l'obbligo dei soci di eseguire prestazioni accessorie non consistenti in danaro, determinandone il contenuto, la durata, le modalità e il compenso, e stabilendo particolari sanzioni per il caso di inadempimento. Nella determinazione del compenso devono essere osservate le norme applicabili ai rapporti aventi per oggetto le stesse prestazioni. [II]. Le azioni alle quali è connesso l'obbligo delle prestazioni anzidette devono essere nominative e non sono trasferibili senza il consenso degli amministratori. [III]. Se non è diversamente disposto dall'atto costitutivo, gli obblighi previsti in questo articolo non possono essere modificati senza il consenso di tutti i soci. (1) Articolo sostituito dall' art. 1 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6 , con effetto dal 1° gennaio 2004. La legge ha modificato l’intero capo V, ed è stata poi modificata e integrata dal d.lg 6 febbraio 2004, n. 37, la cui disciplina transitoria è dettata dall'art. 6. InquadramentoLe prestazioni accessorie costituiscono un utile strumento per vincolare stabilmente i soci ad effettuare a favore della società prestazioni che non possono formare oggetto di conferimento (Campobasso, 198; contra Bertolotti, 861, secondo il quale la funzione dell'istituto va ravvisata nella possibilità per la società di fare affidamento su fornitori di beni, opere e servizi particolarmente affidabili ed oculati non per le loro qualità personali, ma in ragione della loro stessa qualità di soci). Viene così ad essere introdotto un elemento personalistico nella partecipazione sociale (Campobasso, 198, Pisani Massamormile, in Com. S., 524). Sebbene le prestazioni accessorie, alle quali un socio di società per azioni sia tenuto, possano trovare la loro fonte anche in un contratto distinto da quello costitutivo della società, tuttavia, quando la materia è regolata dall'atto costitutivo (o dallo statuto), secondo la previsione dell'art. 2345, la fonte e la disciplina di quelle prestazioni sono in tale atto, e ciò vale a configurarle come oggetto di obbligazioni sociali, non già di un rapporto contrattuale distinto, del quale non è identificabile la struttura, visto che esso verrebbe a coincidere con il contenuto (sia pure non necessario, ma soltanto eventuale) dell'atto costitutivo medesimo (Cass. n. 14523/2000). Il contenuto delle prestazioni accessorieLa norma in argomento non pone indicazioni di carattere positivo in ordine al contenuto delle prestazioni accessorie, limitandosi a prevedere che queste non possono consistere in denaro. Sarà l'atto costitutivo a dovere determinare contenuto, durata, modalità e compenso delle prestazioni accessorie. Le prestazioni accessorie, in quanto destinate ad incrementare il patrimonio sociale, possono consistere in qualunque entità, conferibile o meno nella società, suscettibile di valutazione economica e rispondente ad un interesse della società beneficiaria (Pisani Massamormile, in Com. S., 536) conformemente al disposto di cui all'art. 1174 (Bertolotti, 864). Si evidenzia che, pur potendo consistere in un dare o in un facere, la clausola statutaria dovrà comunque determinare, anche per relationem , il contenuto dell'obbligazione accessoria (Bartalena, 871; Erede, 485). Risulta ammissibile anche una prestazione accessoria avente ad oggetto un non facere, in quanto potenzialmente foriera di un vantaggio patrimoniale per la società, quale ad es., l'assunzione di un obbligo di non concorrenza ovvero di non alienare un bene per un certo periodo di tempo al fine di consentirne il godimento, nei limiti di cui all'art. 1379, alla società (Pisani Massamormile, in Com. S., 539; Bartalena, 872). Quanto al limite della prestazione di somme di denaro, si osserva che esso trova il proprio fondamento tanto nella necessità di evitare facili elusioni delle regole sulla formazione del capitale sostituendo al conferimento un prestito sia nel rilievo che, nell'ambito delle prestazioni accessorie, assume la persona dell'azionista (Pisani Massamormile, in Com. S., 551; contra Bartalena, 882). Si ritiene nulla la clausola statutaria che imponesse all'obbligato di apportare quanto necessario per il conseguimento dell'oggetto sociale (Bertolotti, 865). L'inadempimento delle prestazioni accessorieL'articolo in commento demanda all'atto costitutivo di stabilire particolari sanzioni per il caso di inadempimento delle obbligazioni oggetto delle prestazioni accessorie. Secondo la dottrina, si tratta di una facoltà e non già di un obbligo in quanto una simile previsione non è condizione di validità del patto ex art. 2345 (Pisani Massamormile, in Com. S., 560). Secondo una parte della dottrina, ove l'atto costitutivo non preveda le sanzioni, in caso di inadempimento troveranno applicazione le sanzioni tipiche previste dall'art. 2344 (sospensione del diritto di voto e vendita coattiva delle azioni) e non invece le sanzioni di diritto comune previste dalla disciplina dello specifico rapporto contrattuale (Campobasso, 198; Bertolotti, 884; contra Pisani Massamormile, in Com. S., 560; Bartalena, 921). Le prestazioni a carattere accessorio non consistenti in conferimenti di danaro, che a norma dell'art. 2345 l'atto costitutivo può porre a carico dei soci di società per azioni, costituiscono adempimento di obbligazioni sociali e non di un diverso rapporto contrattuale. Pertanto, in caso di inadempimento vanno irrogate esclusivamente le sanzioni stabilite per tale inosservanza dall'atto costitutivo, dovendosi escludere che l'assemblea dei soci possa irrogare una sanzione diversa (Cass., n. 14523/2000; App. Lecce, 9 settembre 1996, Soc., 1996, 1413). È discusso se lo statuto possa prevedere, in caso di inadempimento alle prestazioni accessorie, l'esclusione del socio dalla società. Sebbene vi siano voci a favore di una simile sanzione (Erede, 483 e, con alcune precisazioni, Bartalena, 926), in senso contrario si osserva che l'inadempimento alle prestazioni accessorie, non afferendo al conferimento, non può e non deve generare effetti sulla partecipazione sociale con conseguente impossibilità di sciogliere il vincolo partecipativo (Pisani Massamormile, in Com. S., 564). La disciplinaL'articolo in commento, quanto alla disciplina delle prestazioni accessorie, prevede, da una parte, la obbligatoria nominatività delle azioni e, dall'altra, il necessario consenso degli amministratori al loro trasferimento (Campobasso, 202). Quanto al regime di circolazione, si ritiene che il gradimento degli amministratori non potrebbe essere soppresso dall'autonomia statutaria (Pisani Massamormile, in Com. S., 575). Il gradimento degli amministratori è finalizzato a verificare in capo al nuovo socio la presenza delle attitudini necessarie per la prosecuzione o il compimento della prestazione (Bertolotti, 879 ss.; Pisani Massamormile, in Com. S., 575; Bartalena, 892). BibliografiaAbriani, Il nuovo regime dei conferimenti in natura senza relazione di stima, in Riv. not., 2009, 301; Bertolotti, artt. 2343, 2343-ter, 2343-quater, 2344, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2247-2378, a cura di Santosuosso; Bartalena, Capitale iniziale e conferimenti in danaro nella S.p.A. bancaria, in Banca, Borsa, tit. cred., 2003, I, 134; Bartalena, Le prestazioni accessorie, in Trattato Colombo Portale, 1, Torino, 2004; Cassottana, artt. 2342, 2344, 2345, in Commentario Niccolini, Stagno d'Alcontres, Napoli, 2004; De Luca, sub art. 2345, in Comm. Niccolini, Stagno D'Alcontres, I, Napoli, 2004; Erede, artt. 2342, 2343-bis, 2345 in Costituzione - Conferimenti - Azioni a cura di Notari, Commentario alla riforma delle società diretto da Marchetti, Bianchi, Ghezzi e Notari, Milano, 2008; Ferri jr., art. 2342, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli E., Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2247-2378, a cura di Santosuosso; Ferri jr., La nuova disciplina dei conferimenti in natura in società per azioni: considerazioni generali, in Riv. soc., 2009, 253; Maltoni, Questioni in merito all'applicazione della disciplina dell'art. 2343-ter (disciplina vigente a seguito del d.lgs. 29 novembre 2010, n. 224), in Studio di impresa n. 50-2011/I del Consiglio nazionale del Notariato; Miola, I conferimenti in natura, in Trattato Colombo Portale, I, 3, Torino, 2004; Notari, Il regime alternativo della valutazione dei conferimenti in natura in società per azioni, in Riv. soc., 2009, 54; Olivieri, artt. 2342-2345, in Commentario D'Alessandro, II, 1, Padova, 2011; Olivieri, art. 2344, in Commentario romano al nuovo diritto delle società, diretto da d'Alessandro, II, Padova, 2010; Paolini, art. 2343-bis, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. 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