Codice Civile art. 2382 - Cause di ineleggibilità e di decadenza (1).Cause di ineleggibilità e di decadenza (1). [I]. Non può essere nominato amministratore, e se nominato decade dal suo ufficio, l'interdetto, l'inabilitato, il fallito, o chi è stato condannato ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi. (1) Articolo sostituito dall' art. 1 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6 , con effetto dal 1° gennaio 2004. La legge ha modificato l’intero capo V, ed è stata poi modificata e integrata dal d.lg 6 febbraio 2004, n. 37, la cui disciplina transitoria è dettata dall'art. 6. InquadramentoL'articolo in commento si presenta come norma inderogabile di ordine pubblico (Spiotta, 441) e stabilisce l'ineleggibilità dell'interdetto, dell'inabilitato, del fallito o di chi è stato condannato ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi. In ragione del suo carattere inderogabile, l'autonomia statutaria non può intervenire sulle cause previste dall'art. 2382 (Ferrara Corsi, 547; Caselli, 31). La norma non è suscettibile di applicazione analogica a fattispecie non previste (De Crescenzio, 750). Le ipotesi normativamente elencate, ove presenti al momento della nomina, determinano la nullità della designazione di colui il quale versi in una delle situazioni indicate (Spiotta, 441). L'art. in commento è oggi applicabile anche alle società a responsabilità limitata. Infatti, l'art. 6, d.lgs. 8 novembre 2021, n. 183 - che ha recepito la direttiva (UE) 2019/1151 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l'uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario - ha aggiunto al primo comma dell'art. 2475 il richiamo all'art. 2382. I soci di una società per azioni hanno il potere di stabilire requisiti di eleggibilità degli amministratori (e correlativamente cause di decadenza) diversi ed ulteriori rispetto a quelli indicati nell'art. 2382, ma la permanenza in carica degli amministratori non può dipendere dalla mera volontà dei soci espressa uti singuli, atteso che la norma che riserva all'assemblea la nomina e la revoca degli amministratori è inderogabile e che le deliberazioni dell'assemblea debbono essere inderogabilmente prese con l'osservanza del metodo collegiale (Cass. n. 12820/1995). L'amministratore persona giuridicaÈ discusso se possa essere nominato quale amministratore una persona giuridica. La tesi negativa, prevalente in dottrina, si fonda sull'argomento che ad ammettere una simile ipotesi verrebbe violato il principio della competenza assembleare nella nomina e nella revoca degli amministratori in quanto le persone fisiche che realmente amministrerebbero la società finirebbero per essere nominate e revocate da un terzo estraneo alla società quale è la persona giuridica-amministratore (Campobasso, 370; Caselli, 27). Tuttavia, successivamente alla riforma, si registra la massima n. 100/2008 del Consiglio notarile di Milano secondo la quale è legittima la clausola statutaria di società di capitali che preveda la possibilità di nominare alla carica di amministratore una o più persone giuridiche o enti diverse dalle persone fisiche («amministratore persona giuridica»), salvi i limiti o i requisiti derivanti da specifiche disposizioni di legge per determinate tipologie di società. È legittima l'iscrizione nel registro delle imprese di una delibera dell'assemblea straordinaria di una società di capitali in stato di scioglimento che nomini una società di capitali quale liquidatore (Trib. Catania, 7 agosto 2007). La decadenzaLa condanna ad interdizione dai pubblici uffici costituisce causa di decadenza dalla carica d'amministratore delle società di capitali e comporta l'immediata ed automatica cessazione del rapporto organico tra questo e la società con la conseguenza che l'amministratore decaduto non è legittimato a conferire la procura per la proposizione del ricorso per cassazione (Cass. n. 10355/2005). BibliografiaAbbadessa, La gestione dell'impresa nelle società per azioni. Profili organizzativi, Milano, 1974; Abbadessa, Il direttore generale, in Tr. 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