Codice Civile art. 2403 bis - Poteri del collegio sindacale (1).Poteri del collegio sindacale (1). [I]. I sindaci possono in qualsiasi momento procedere, anche individualmente, ad atti di ispezione e di controllo. [II]. Il collegio sindacale può chiedere agli amministratori notizie, anche con riferimento a società controllate, sull'andamento delle operazioni sociali o su determinati affari. Può altresì scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo ed all'andamento generale dell'attività sociale. [III]. Gli accertamenti eseguiti devono risultare dal libro previsto dall'articolo 2421, primo comma, n. 5). [IV]. Nell'espletamento di specifiche operazioni di ispezione e di controllo i sindaci sotto la propria responsabilità ed a proprie spese possono avvalersi di propri dipendenti ed ausiliari che non si trovino in una delle condizioni previste dall'articolo 2399. [V]. L'organo amministrativo può rifiutare agli ausiliari e ai dipendenti dei sindaci l'accesso a informazioni riservate. (1) V. nota al Capo V. InquadramentoSe l'articolo precedente disciplina i doveri del collegio sindacale, quello in commento prevede i poteri che spettano ad esso per assolvere le funzioni demandate dalla legge. La distinzione, che pare operare su un piano descrittivo, è stata criticata in dottrina che ha evidenziato la sostanziale sovrapponibilità delle due categorie dal momento che i sindaci sino tenuti ad avvalersi di tutti i mezzi di cui dispongono al fine di esercitare al meglio le prerogative di controllo (Aiello, 509). I poteri di ispezione e di informazioneL'articolo in commento prevede, da una parte, i poteri di ispezione e controllo che possono essere esercitati anche individualmente dai sindaci e, dall'altra, il diritto del collegio (non dunque dei sindaci) di richiedere agli amministrazioni informazioni sull'andamento della gestione ovvero su specifiche operazioni societarie. I primi, dunque, sono attribuiti ai singoli sindaci come prerogativa spettante uti singuli e non necessitano, per il loro esercizio di una deliberazione collegiale; i secondi, invece, costituiscono una attribuzione propria dell'organo che potrà essere esercitata solo a seguito di formale deliberazione. Tuttavia, anche l'esercizio dei poteri individuali dei sindaci è finalizzato a riferire all'intero collegio in ordine alla attività svolta ed alle relative risultanze come si evince dalla circostanza, prevista dalla norma in commento, dell'annotazione degli accertamenti eseguiti sul libro delle adunanze e delle deliberazioni. In altre parole, come osservato dalla dottrina, i poteri individuali dei sindaci concorrono con quelli analoghi spettanti al collegio ed hanno carattere meramente «istruttorio» rispetto alle attività di giudizio e di iniziativa che i sindaci possono esercitare soltanto collegialmente (Cavalli 107). I poteri reattiviI poteri reattivi di cui dispone il collegio sindacale non trovano la propria disciplina nell'articolo in commento, ma in diverse norme codicistiche. In particolare, il collegio sindacale potrà: convocare l'assemblea (artt. 2406 e 2408); impugnare le deliberazioni dell'assemblea (art. 2377); impugnare le deliberazioni del consiglio di amministrazione (art. 2388); proporre l'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori (art. 2393); proporre la denunzia al tribunale (art. 2409). BibliografiaAbriani N., art. 2477, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli E., Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2452-2510, a cura di Santosuosso D., Torino, 2015; Aiello M., artt. 2397 - 2407, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli E., Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2379-2451, a cura di Santosuosso D., Torino, 2015; Benatti L., Efficacia delle dimissioni dei sindaci, in Giur. comm. 2013, I, 1176; Bertolotti A., Società per azioni. Collegio sindacale. Revisori. 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