Codice Civile art. 2418 - Obblighi e poteri del rappresentante comune (1).

Guido Romano

Obblighi e poteri del rappresentante comune (1).

[I]. Il rappresentante comune deve provvedere all'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea degli obbligazionisti, tutelare gli interessi comuni di questi nei rapporti con la società e assistere alle operazioni di sorteggio delle obbligazioni. Egli ha diritto di assistere all'assemblea dei soci.

[II]. Per la tutela degli interessi comuni ha la rappresentanza processuale degli obbligazionisti anche nell'amministrazione controllata, nel concordato preventivo, nel fallimento, nella liquidazione coatta amministrativa e nell'amministrazione straordinaria della società debitrice.

(1) V. nota al Capo V.

Inquadramento

Il rappresentante comune provvede alla tutela degli interessi comuni degli obbligazionisti nei confronti della società e dei terzi (Campobasso 547). Egli, oltre alla facoltà di convocare l'assemblea degli obbligazionisti (art. 2415), ha il dovere di curare l'esecuzione delle deliberazioni di quest'ultima e quello di assistere alle operazioni di sorteggio (art. 2420); il potere-dovere di assistere alle assemblee dei soci; il diritto di esaminare il libro delle obbligazioni e quello delle adunanze delle deliberazioni delle assemblee dei soci e di ottenerne estratti (art. 2422).

Il rappresentante comune è legittimato ad impugnare le deliberazioni dell'assemblea dei soci lesive degli interessi degli obbligazionisti (Trib. Udine, 31 ottobre 1992, Foro it., 1994, I, 621). Il concetto di interesse comune costituisce il limite dei poteri sia dell'assemblea che del rappresentante comune: si afferma, infatti, che l'organizzazione degli obbligazionisti (assemblea e rappresentante comune) è competente fin dove si tratta di deliberare ed eseguire iniziative riguardanti l'interesse comune, ma non dove si tratta della sfera giuridica individuale, tutelabile dal singolo obbligazionista. Si deve pertanto negare che l'assemblea abbia la facoltà di attribuire al rappresentante comune il potere di far valere in giudizio diritti soggettivi già maturati in capo a singoli obbligazionisti (Trib. Milano, 2 marzo 1970, Foro it., I, 1810).

Al rappresentante comune è attribuita la rappresentanza processuale, sia attiva che passiva, anche nelle procedure concorsuali.

Bibliografia

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