Codice Civile art. 2428 - Relazione sulla gestione (1).

Guido Romano

Relazione sulla gestione (1).

[I]. Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un'analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell'andamento e del risultato della gestione (2), nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta (3).

[II]. L'analisi di cui al primo comma è coerente con l'entità e la complessità degli affari della società e contiene, nella misura necessaria alla comprensione della situazione della società e dell'andamento e del risultato della sua gestione, gli indicatori di risultato finanziari e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all'attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all'ambiente e al personale. L'analisi contiene, ove opportuno, riferimenti agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi su di essi (4).

[III]. Dalla relazione devono in ogni caso risultare:

1) le attività di ricerca e di sviluppo;

2) i rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

3) il numero e il valore nominale sia delle azioni proprie sia delle azioni o quote di società controllanti possedute dalla società, anche per tramite di società fiduciaria o per interposta persona, con l'indicazione della parte di capitale corrispondente;

4) il numero e il valore nominale sia delle azioni proprie sia delle azioni o quote di società controllanti acquistate o alienate dalla società, nel corso dell'esercizio, anche per tramite di società fiduciaria o per interposta persona, con l'indicazione della corrispondente parte di capitale, dei corrispettivi e dei motivi degli acquisti e delle alienazioni;

(5)

6) l'evoluzione prevedibile della gestione;

6-bis) in relazione all'uso da parte della società di strumenti finanziari e se rilevanti per la valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico dell'esercizio:

a) gli obiettivi e le politiche della società in materia di gestione del rischio finanziario, compresa la politica di copertura per ciascuna principale categoria di operazioni previste;

b) l'esposizione della società al rischio di prezzo, al rischio di credito, al rischio di liquidità e al rischio di variazione dei flussi finanziari (6) (7).

[IV]. Dalla relazione deve inoltre risultare l'elenco delle sedi secondarie della società.

(1) V. nota al Capo V.

(2) Le parole «contenente un'analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell'andamento e del risultato della gestione» sono state sostituite alle parole «sulla situazione della società e sull'andamento della gestione» dall'art. 1 1 lett a) d.lg. 2 febbraio 2007, n. 32. Ai sensi dell'art. 5 del medesimo decreto le presenti disposizioni si applicano ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio dalla data successiva a quella della sua entrata in vigore [12 aprile 2007].

(3) Le parole «, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta» sono state aggiunte dall'art. 11 lett. b) d.lg. n. 32, cit., con decorrenza indicata sub nt. 2.

(4) Comma inserito dall'art. 11 lett. c) d.lg. n. 32, cit., con decorrenza indicata sub nt. 2.

(5) L'art. 6, d.lg. 18 agosto 2015, n. 139, ha soppresso il numero. Il testo recitava: «5) i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio;». Le disposizioni del decreto entrano in vigore dal 1° gennaio 2016 e si applicano ai bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire da quella data.

(6) Numero aggiunto dall'art. 3 d.lg. 30 dicembre 2003, n. 394, con decorrenza dal 1° gennaio 2005.

(7) Seguiva un comma abrogato dall'art. 2 1 d.lg. 6 novembre 2007, n. 195. Il testo del comma, come sostituito dall'art. 1 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6 e rettificato con Errata-corrige in G.U. 4 luglio 2003, n. 153, era il seguente: «Entro tre mesi dalla fine del primo semestre dell'esercizio gli amministratori delle società con azioni quotate in mercati regolamentati devono trasmettere al collegio sindacale una relazione sull'andamento della gestione, redatta secondo i criteri stabiliti dalla Commissione nazionale per le società e la borsa con regolamento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. La relazione deve essere pubblicata nei modi e nei termini stabiliti dalla Commissione stessa con il regolamento anzidetto».

Inquadramento

Il bilancio, nell'attuale sistema, svolge la funzione di rendiconto e, quindi, di rappresentazione della veridicità della situazione patrimoniale della società e del risultato di periodo, e non già di resoconto sull'attività svolta dagli amministratori nella gestione della società nel periodo di esercizio; inoltre il bilancio non contiene piani di previsione contenenti i programmi della società per il futuro (Bocchini, 361).

Attesa l'utilità di avere a disposizione simili dati, a tali necessità risponde la relazione sulla gestione. Si tratta di un allegato al bilancio (che «correda» il bilancio) che non entra a far parte di quest'ultimo e che, conseguentemente, non è oggetto di approvazione assembleare e non incide sulla validità o meno del bilancio.

Il d.lgs. 18 agosto 2015, n. 139 è intervenuto sul contenuto della relazione sulla gestione eliminando il riferimento all'informativa sui fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio (prevista attualmente nell'art. 2428 comma 3, n. 5), in attuazione delle modificazioni apportate dalla Direttiva (art. 19), ai sensi delle quali tale informazione è previsto sia compresa nell'ambito della nota integrativa (art. 2427, comma 1, nuovo n. 22 quater) (Sottoriva, 1068).

La funzione della relazione sulla gestione

Le funzioni giuridiche della relazione sulla gestione sono quelle non «coperte» dal bilancio: la funzione di resoconto sulla attività di gestione degli amministratori e, in parte, di rendiconto come ulteriore garanzia di informazioni aggiuntive; la funzione di precisazione dell'attività di gestione futura (funzione di budget) (Bocchini, 365).

Con riguardo alla prima funzione, essa espone la posizione raggiunta dalla società nel mercato, l'andamento dell'impresa e le sue prospettive di sviluppo (Colombo, 1994, 151).

Quanto alla seconda funzione indicata essa si sostanzia nel fornire indicazioni di massima sulla programmazione aziendale, alla luce dei budget periodici tipici di un diligente organo gestorio (Colombo, 1994, 155; Bocchini, 366).

L'invalidità

Come già evidenziato, la relazione sulla gestione non costituisce parte integrante del bilancio, ma soltanto un allegato di esso con la conseguenza che essa non è sottoposta all'approvazione dell'assemblea.

Secondo l'orientamento maggioritario in giurisprudenza, la relazione sulla gestione non ha efficacia sanante e integrativa delle oscurità del bilancio (Trib. Milano, 20 ottobre 1997; Trib. Napoli 10 novembre 1997).

L'eventuale violazione dei criteri di redazione della relazione sulla gestione comporterebbe una responsabilità degli amministratori con la conseguenza che la tutela del socio potrebbe operare esclusivamente sul versante risarcitorio ma non su quello demolitorio del bilancio di esercizio (Trib. Roma, 29 luglio 2013, contra Trib. Napoli, 10 novembre 1997). Talvolta, è però stato ammesso che detti possono determinare l'annullabilità del bilancio qualora siano tali da incidere sul procedimento di approvazione del bilancio (così, Trib. Milano, 7 gennaio 2010; Trib. Milano 7 novembre 2003; Trib. Milano 25 febbraio 2013).

Anche in dottrina si evidenzia come i vizi della relazione sulla gestione non possono inficiare la validità del bilancio (Colombo, 1994, 151; Bocchini, 367). D'altra parte, esistono informazioni che l'art. 2428 impone quale contenuto necessario della relazione che appaiono strutturalmente incompatibili con una eventuale invalidità del bilancio: è il caso, ad esempio, dell'omessa indicazione della evoluzione prevedibile della gestione negli esercizi futuri, che ovviamente non risulta, neppure in astratto, idonea ad incidere sulla validità del bilancio consuntivo dell'esercizio trascorso (Bocchini, 367).

Bibliografia

Angelici, La riforma delle società di capitali, Padova, 2003; Balzarini, Partecipazione agli utili degli amministratori, in Codice commentato delle nuove società, Milano, 2004; Balzarini, in Comm. Marchetti-Bianchi-Ghezzi-Notari, Milano, 2006; Balzarini, Impugnazione della delibera di approvazione del bilancio: interesse ad agire, vizi della relazione sulla gestione, in Soc. 2014; Bergamaschi, Distribuzione degli utili, in IlSocietario.it 2015; Bocchini, Diritto della contabilità delle imprese. 2. Bilancio di esercizio, Torino, 2011; Bussoletti-De Biasi, in Comm. Niccolini-Stagno d'Alcontres, Napoli, 2004; Colombo, Il bilancio d'esercizio, in Tr. Colombo-Portale, VII, 1, Torino, 1994; Colombo, L'invalidità dell'approvazione del bilancio dopo la riforma del 2003, in Riv. soc. 2006; Costa, Riserve e fondi nel bilancio di esercizio, Milano, 1986; De Angelis-Lolli, in Comm. Gabrielli, Torino; Figà-Talamanca, in Comm. Gabrielli, Torino; Guerrieri, La nullità delle deliberazioni assembleari disocietà per azioni, Milano, 2009; Guizzi, Riflessioni intorno ai rimedi esperibili avverso il bilancio non correttamente redatto, in Le società nel processo, Torino, 2012; Lolli, La nota integrativa nel bilancio di esercizio delle S.p.A., Milano, 2003; Ruggeri, Bilancio d'esercizio, in IlSocietario.it 2015; Ruggeri-Lapponi, Conto economico, in IlSocietario.it 2015; Ruggeri-Lapponi, Stato patrimoniale, in IlSocietario.it 2015; Sottoriva, Il D.Lgs. n. 139/2015 per il recepimento della Direttiva 2013/34/UE in tema di bilanci, in Soc. 2015; Spagnuolo, in Comm. Sandulli-Santoro, Torino, 2003.

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