Codice Civile art. 2447 quinquies - Diritti dei creditori (1).

Guido Romano

Diritti dei creditori (1).

[I]. Decorso il termine di cui al secondo comma del precedente articolo ovvero dopo l'iscrizione nel registro delle imprese del provvedimento del tribunale ivi previsto, i creditori della società non possono far valere alcun diritto sul patrimonio destinato allo specifico affare né, salvo che per la parte spettante alla società, sui frutti o proventi da esso derivanti.

[II]. Qualora nel patrimonio siano compresi immobili o beni mobili iscritti in pubblici registri, la disposizione del precedente comma non si applica fin quando la destinazione allo specifico affare non è trascritta nei rispettivi registri.

[III]. Qualora la deliberazione prevista dall'articolo 2447-ter non disponga diversamente, per le obbligazioni contratte in relazione allo specifico affare la società risponde nei limiti del patrimonio ad esso destinato. Resta salva tuttavia la responsabilità illimitata della società per le obbligazioni derivanti da fatto illecito.

[IV]. Gli atti compiuti in relazione allo specifico affare debbono recare espressa menzione del vincolo di destinazione; in mancanza ne risponde la società con il suo patrimonio residuo.

(1) V. nota al Capo V.

Inquadramento

L'articolo in commento esplicita la deroga al principio di universalità della responsabilità patrimoniale (art. 2470) consacrata dall'efficacia della deliberazione costitutiva del vincolo di destinazione a specifici affari (Santagata 204). I patrimoni destinati sono caratterizzati da una separazione «bilaterale», comprensiva cioè sia dell'insensibilità alle pretese dei creditori generali della società che non potranno soddisfarsi sui beni destinati, sia della localizzazione rispetto ai creditori particolari che non potranno aggredire gli altri beni della società (salvo che per le obbligazioni nascenti da fatto illecito o da atti rispetto ai quali sia mancata la menzione del vincolo di destinazione) (Ibba 726). L'autonomia statutaria può tuttavia prevedere, in via convenzionale, la separazione unilaterale: il terzo comma prevede che, qualora la deliberazione prevista dall'articolo 2447-ter non disponga diversamente, per le obbligazioni contratte in relazione allo specifico affare la società risponde nei limiti del patrimonio ad esso destinato (Lamandini 496).

Il meccanismo di funzionamento delle figure disciplinate dagli artt. 2447-bis e 2447-quinquies è sostanzialmente analogo all'autodichiarazione di trust (Trib. Sassari, 20 febbraio 2015, n. 271).

I creditori sociali

Una volta che la società abbia adempiuto agli obblighi pubblicitari di cui all'art. 2447-quater (e quindi decorsi i sessanta giorni dall'iscrizione della deliberazione nel registro delle imprese), ovvero abbia prestato idonea garanzia in base al provvedimento del tribunale che ha deciso sull'opposizione proposta dai creditori sociali, i creditori della società non possono far valere i loro diritti sul patrimonio separato ma solo sulla eventuale quota di utili o di proventi derivanti dall'attività del patrimonio medesimo che la società abbia deciso di destinarvi al termine dell'esercizio con l'approvazione del bilancio sociale e la conseguente ripartizione (Inzitari 311, De Crescienzo, 1373).

I creditori del patrimonio separato

Delle obbligazioni contratte in relazione allo specifico affare la società risponde nei limiti del patrimonio che ha destinato all'iniziativa, salvo che la società non abbia disposto diversamente al momento dell'istituzione, con delibera, del patrimonio destinato.

Infatti, l'autonomia statutaria può prevedere, in via convenzionale, la separazione unilaterale: il terzo comma prevede che, qualora la deliberazione prevista dall'articolo 2447-ter non disponga diversamente, per le obbligazioni contratte in relazione allo specifico affare la società risponde nei limiti del patrimonio ad esso destinato (Lamandini 496).

Bibliografia

Bartalena, I patrimoni destinati: due posizione a confronto. I patrimoni destinati ad uno specifico affare, in Ric. dir. comm. 2003, I, 83; Fauceglia, I patrimoni destinati ad uno specifico affare, in Fall. 2003, 809; Fimmanò, Patrimoni destinati e tutela dei creditori nella società per azioni, Milano, 2008; Giannelli, in Comm. Niccolini, Stagno D'Alcontres, Napoli, 2004; Inzitari, I patrimoni destinati ad uno specifico affare (art. 2447-bis, lettera a, c.c.), in Contr. e impr. 2003, I, 164; Lenzi, I patrimoni destinati: costituzione e dinamica dell'affare, in Riv. not. 2003, 543; Manes, Sui «patrimoni destinati ad uno specifico affare» nella riforma del diritto societario, in Contr. e impr. 2003; Santagata, I diritti particolari dei soci, in Comm. dedicato a Portale, Milano, 2011​.

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