Codice Civile art. 2481 - Aumento di capitale (1).Aumento di capitale (1). [I]. L'atto costitutivo può attribuire agli amministratori la facoltà di aumentare il capitale sociale, determinandone i limiti e le modalità di esercizio; la decisione degli amministratori, che deve risultare da verbale redatto senza indugio da notaio, deve essere depositata ed iscritta a norma dell'articolo 2436. [II]. La decisione di aumentare il capitale sociale non può essere attuata fin quando i conferimenti precedentemente dovuti non sono stati integralmente eseguiti. (1) V. nota al Capo VII. InquadramentoLa possibilità conferita ai soci di introdurre clausole statutarie che attribuiscano agli amministratori la decisione in ordine all'aumento di capitale costituisce una novità introdotta dalla riforma che ha esteso alle società a responsabilità limitata una facoltà già presente nelle società azionarie. È, però, dubbio se la delega ricomprenda anche la facoltà di escludere o limitare il diritto di sottoscrizione spettante ai soci (art. 2481 bis comma 1). La dottrina è orientata per la negativa sulla base della considerazione che l'esclusione o la limitazione non costituiscono mere modalità di esercizio, ma profili autonomi e distinti rispetto alla decisione di aumentare il capitale (Zanarone 1502; Bartalena, 1656; contra, Galletti, 469). La deliberazione di aumento del capitale sociale è legittimamente assunta senza che ne siano esplicitate le ragioni, perché, nel diritto societario, costituiscono un numero limitato le decisioni degli organi sociali soggette per legge all'obbligo di motivazione e, sebbene in via interpretativa ne possano essere individuate altre in cui essa è comunque necessaria (quali le deliberazioni di interruzione del rapporto sociale, gestorio o sindacale), la regola è che tali decisioni, ivi compresa quella prevista dall'art. 2438 c.c., non richiedono una specifica motivazione (Cass., n. 15647/2020). La delega agli amministratoriLa delega agli amministratori in ordine alla facoltà di aumentare il capitale sociale deve essere contenuta nell'atto costitutivo con la conseguenza che, ove non prevista, la sua introduzione richiederebbe una modificazione dell'atto costitutivo. Essa, però, non attribuisce all'organo gestorio una competenza esclusiva, potendo sempre i soci deliberare l'aumento (Zanarone 1494; Benatti, 689; Revigliono, 881; contra, Spolidoro, 466). La delega deve determinare i limiti e le modalità di esercizio da parte degli amministratori, non potendo risolversi in una mera delega in bianco (Benatti 690; Giannelli, 292) che, qualora presente nell'atto costitutivo, sarebbe comunque inefficace. Devono essere previsti a pena di invalidità della clausola dell'atto costitutivo: il periodo di attribuzione della facoltà (anche superiore ai cinque anni, ma comunque limitato nel tempo); l'ammontare massimo di aumento del capitale; il prezzo della sottoscrizione delle partecipazioni o, comunque, l'indicazione dei criteri da utilizzare (Speranzin 494; Giannelli, 292). La liberazione dei precedenti conferimentiAi sensi del secondo comma, la decisione di aumentare il capitale non può essere attuata fino a quando i conferimenti precedentemente dovuti non siano stati integralmente eseguiti. Conseguentemente, pur in presenza di non integrale esecuzione dei conferimenti, la deliberazione di aumento potrà essere presa, ma resterà preclusa l'esecuzione di essa. Tale norma trova il suo fondamento dell'esigenza di garantire l'effettività del capitale sociale (Zanarone 1513). È dubbia la possibilità di considerare eseguiti i conferimenti di opera o di servizi. In senso positivo, si osserva che, ai fini dell'esecuzione di siffatta tipologia di conferimenti, occorre avere riguardo non già alla effettiva prestazione dell'opera o del servizio promesso, ma all'assunzione dell'obbligo da parte del socio (De Marchi, Santus, Stucchi, 1171; Revigliono, 882). Le conseguenze delle violazioniLa decisione di aumentare il capitale sociale assunta dagli amministratori in assenza di una clausola statutaria che preveda la delega in argomento è radicalmente inefficace (Zanarone 1510; Spolidoro, 477) ed il notaio non può procedere all'iscrizione nel registro delle imprese. Analogo rifiuto dovrebbe essere opposto dal notaio nel caso di una deliberazione degli amministratori che si presenti in contrasto con i limiti previsti dalla clausola di delega contenuta nell'atto costitutivo. Qualora, invece, l'aumento sia stato deliberato in violazione del divieto di cui al secondo comma, da taluni si è proposto di applicare analogicamente l'art. 2438 dettato per la società per azioni con la conseguenza che, ferma la responsabilità degli amministratori, rimangono salvi gli obblighi assunti con la sottoscrizione e ciò in quanto il divieto graverebbe solo sugli amministratori, unici competenti per la fase di attuazione dei conferimenti (Cerrato 804). Altra dottrina che muove dalla inapplicabilità analogica di una norma di carattere eccezionale come l'art. 2438 conclude per l'inefficacia della sottoscrizione eseguita in sede di aumento del capitale (Zanarone 1523; Giannelli, 301; Spolidoro, 479). BibliografiaClericò S., Regola unanimistica nelle assemblee della s.r.l. e limiti all'autonomia statutaria, in Riv. Not., 2, 2006, 536; De Luca N., La riduzione del capitale sociale, in AA.VV., La nuova società a responsabilità limitata, a cura di Bione M., Guidotti R., Pederzini E., in Trattato di diritto commerciale e di diritto pubblico dell'economia, diretto da Galgano F., Padova, 2012; Giannelli G., Le operazioni sul capitale, in Trattato delle società a responsabilità limitata, vol. IV, a cura di Ibba C. e Marasà G., Padova, 2009; Guerrera F., Le modificazioni dell'atto costitutivo. Profili generali, in Trattato delle società a responsabilità limitata, vol. IV, a cura di Ibba C. e Marasà G., Padova, 2009; Magliulo, Le modifiche dell'atto costitutivo, in La riforma della società a responsabilità limitata, a cura di Caccavale, Magliulo, Maltoni, Tassinari, Milano, 2007; Marasà, Maggioranza e unanimità nelle modificazioni dell'atto costitutivo della s.r.l., in Abbadessa, Portale (diretto da), Il nuovo diritto delle società. Liber amicorum Gianfranco Campobasso, III, Torino, 2007; Racugno, Le modificazioni del capitale sociale nella nuova S.r.l., in Riv. Soc., 2003, 832; ; |