Codice Civile art. 2482 bis - Riduzione del capitale per perdite 12.[I]. Quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, gli amministratori devono senza indugio convocare l'assemblea dei soci per gli opportuni provvedimenti. [II]. All'assemblea deve essere sottoposta una relazione degli amministratori sulla situazione patrimoniale della società, con le osservazioni nei casi previsti dall'articolo 2477 del collegio sindacale o del soggetto incaricato di effettuare la revisione legale dei conti 3. Se l'atto costitutivo non prevede diversamente, copia della relazione e delle osservazioni deve essere depositata nella sede della società almeno otto giorni prima dell'assemblea, perché i soci possano prenderne visione. [III]. Nell'assemblea gli amministratori devono dare conto dei fatti di rilievo avvenuti dopo la redazione della relazione prevista nel precedente comma. [IV]. Se entro l'esercizio successivo la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, deve essere convocata l'assemblea per l'approvazione del bilancio e per la riduzione del capitale in proporzione delle perdite accertate 4. In mancanza gli amministratori e i sindaci o il soggetto incaricato di effettuare la revisione legale dei conti 5 nominati ai sensi dell'articolo 2477 devono chiedere al tribunale che venga disposta la riduzione del capitale in ragione delle perdite risultanti dal bilancio6. [V]. Il tribunale, anche su istanza di qualsiasi interessato, provvede con decreto soggetto a reclamo, che deve essere iscritto nel registro delle imprese a cura degli amministratori7. [VI]. Si applica, in quanto compatibile, l'ultimo comma dell'articolo 24468.
[2] Con riferimento alle misure connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, v. le disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale di cui all’art. 6 d.l. 8 aprile 2020, n. 23, conv., con modif., in l. 5 giugno 2020, n. 40, come sostituito dall’art. 1, comma 266, l. 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021). [3] Le parole «o del revisore» sono state sostituite dalle parole «o del soggetto incaricato di effettuare la revisione legale dei conti» dall'art. 37, comma 29, del d.lg. 27 gennaio 2010, n. 39. [4] Le parole «deve essere convocata l'assemblea per l'approvazione del bilancio e per la riduzione del capitale in proporzione delle perdite accertate» sono state sostituite alle parole «l'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio deve ridurre il capitale in proporzione delle perdite accertate» dall'art. 3 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6, come modificato dall'art. 51vv)d.lg. 6 febbraio 2004, n. 37. [5] Le parole «o il revisore» sono state sostituite dalle parole «o il soggetto incaricato di effettuare la revisione legale dei conti» dall'art. 37, comma 29, del d.lg. 27 gennaio 2010, n. 39. [6] Per la sospensione degli obblighi di cui al presente comma vedi l'art. 8, comma 1, d.l. 24 agosto 2021, n. 118, conv. con modif., in l. 21 ottobre 2021, n. 147. [7] Per la sospensione degli obblighi di cui al presente comma vedi l'art. 8, comma 1, d.l. 24 agosto 2021, n. 118, conv. con modif., in l. 21 ottobre 2021, n. 147. [8] Per la sospensione degli obblighi di cui al presente comma vedi l'art. 8, comma 1, d.l. 24 agosto 2021, n. 118, conv. con modif., in l. 21 ottobre 2021, n. 147. InquadramentoLa norma si riferisce all'ipotesi di perdite che intacchino il capitale sociale in misura maggiore del terzo, senza tuttavia importare una riduzione del capitale al di sotto del minimo legale, ipotesi quest'ultima disciplina dall'articolo che segue. Infatti, non ogni perdita patrimoniale che superi la soglia del terzo del capitale impone l'obbligo di deliberare la riduzione del capitale sociale ove tale riduzione non intacchi anche l'altra soglia rilevante costituita dal minimo legale (Giannelli 324). Nel diverso caso in cui il minimo legale non venga intaccato, la riduzione non è obbligatoria, potendo la società decidere di portare a nuovo le perdite, ma sussiste comunque l'obbligo, per gli amministratori, di convocare l'assemblea senza indugio per l'adozione degli opportuni provvedimenti (Giannelli ibidem) e di redigere una relazione sulla situazione patrimoniale della società con le osservazioni del collegio sindacale o del revisore. In tal caso, la riduzione del capitale sociale ha funzione “meramente dichiarativa” tendente a far coincidere l'entità del capitale nominale con quello effettivo, riconducendo il primo alla misura del secondo, se ed in quanto questo sia realmente divenuto inferiore all'ammontare indicato nell'atto costitutivo (Cass., 2 aprile 2007, n. 8222). Gli obblighi degli amministratori e la convocazione dell'assemblea per gli opportuni provvedimentiCome appena evidenziato, gli amministratori hanno, in primo luogo, l'obbligo, sanzionato dall'art. 2361, di convocare senza indugio l'assemblea: in caso di omissione da parte degli amministratori, potrà provvedere il collegio sindacale ove presente. La legge omette di indicare un termine certo per la convocazione dell'assemblea. Secondo la dottrina la convocazione deve avvenire entro una data sufficientemente ravvicinata (Zanarone, 1670): da taluni si richiama il disposto di cui all'art. 2631 che, ai fini dell'applicazione della sanzione amministrativa, prevede il termine di trenta giorni (Zanarone, ibidem; Benatti, 764; Spolidoro, 14). La situazione patrimoniale deve essere redatta secondo i principi dettati in tema di bilancio di esercizio (Zanarone 1678; Racugno, 836). Analoga la posizione della giurisprudenza. Si è, infatti, precisato che il grado di aggiornamento della situazione patrimoniale va valutato in relazione alla ratio di garantire che l'assemblea, in una materia che attiene alla vita stessa della società, sia dettagliatamente ed adeguatamente informata sulla reale situazione patrimoniale della società medesima (Cass., 2 aprile 2007, n. 8221; Cass., 17 novembre 2005, n. 23269). In questa prospettiva, la situazione patrimoniale può, eventualmente, essere surrogata dall'ultimo bilancio d'esercizio, purché questo sia riferibile ad una data recente rispetto a quella di convocazione dell'assemblea, sempre che medio tempore non siano sopravvenuti fatti significativi (Cass., 2 aprile 2007, n. 8222; Cass., 13 gennaio 2004, n. 5740; Cass., 13 gennaio 2006, n. 543). La relazione degli amministratori poi ha la funzione di illustrare le ragioni della crisi e le proposte dell'organo gestorio (Benatti, 763). L'articolo in commento non spiega in cosa debbano consistere gli opportuni provvedimenti. In generale (Revigliono 904), si ritiene che possa essere deliberata ogni provvedimento idoneo al superamento della crisi, quali, ad es., la riduzione volontaria del capitale sociale, la copertura delle perdite mediante versamenti dei soci senza obbligo di restituzione, il rinvio della perdita all'esercizio successivo (Zanarone 1676), le operazioni straordinarie finalizzate alla copertura delle perdite. Si ritiene possibile anche aumentare il capitale sociale che avrebbe la funzione di diluire la perdita e riportarla ad un livello inferiore al terzo (Revigliono ibidem; Zanarone, 1675; Spolidoro, 16). La riduzione obbligatoria del capitale socialeIl quarto comma della disposizione in commento prevede, poi, che se entro l'esercizio successivo la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo deve essere convocata l'assemblea per l'approvazione del bilancio e per la riduzione del capitale in proporzione delle perdite accertate. La decisione deve essere assunta con il rispetto del metodo assembleare (Giannelli 328). È, invece, dibattuto se debba intervenire con il quorum previsto per le modificazioni dell'atto costitutivo (in senso favorevole, Revigliono, 907; Galletti, 504): parte della dottrina evidenzia, infatti, che, prevedendo la norma la convocazione dell'assemblea tanto per l'approvazione del bilancio che per la riduzione del capitale, la deliberazione può essere assunta con le maggioranze semplici previste dall'art. 2479 comma 3 e non con quelle rafforzate (Giannelli 328). Comunque, la deliberazione è soggetta al controllo di legalità da parte del notaio. L'entità della riduzione del capitale sociale dovrà essere pari alle perdite. L'assemblea è tenuta a deliberare la riduzione del capitale per perdite in proporzione delle perdite accertate (Cass., 17 novembre 2005, n. 23269). Qualora l'assemblea non provveda, gli amministratori, l'organo di controllo devono chiedere che venga disposta la riduzione del capitale in ragione delle perdite risultanti dal bilancio al tribunale il quale provvederà con decreto soggetto a reclamo da iscriversi nel registro delle imprese a cura degli amministratori. In caso di omissione da parte degli amministratori o dei componenti l'organo di controllo può provvedere qualsiasi interessato (i soci ovvero i creditori). BibliografiaClericò S., Regola unanimistica nelle assemblee della s.r.l. e limiti all'autonomia statutaria, in Riv. Not., 2, 2006, 536; De Luca N., La riduzione del capitale sociale, in AA.VV., La nuova società a responsabilità limitata, a cura di Bione M., Guidotti R., Pederzini E., in Trattato di diritto commerciale e di diritto pubblico dell'economia, diretto da Galgano F., Padova, 2012; Giannelli G., Le operazioni sul capitale, in Trattato delle società a responsabilità limitata, vol. IV, a cura di Ibba C. e Marasà G., Padova, 2009; Guerrera F., Le modificazioni dell'atto costitutivo. Profili generali, in Trattato delle società a responsabilità limitata, vol. IV, a cura di Ibba C. e Marasà G., Padova, 2009; Magliulo, Le modifiche dell'atto costitutivo, in La riforma della società a responsabilità limitata, a cura di Caccavale, Magliulo, Maltoni, Tassinari, Milano, 2007; Marasà, Maggioranza e unanimità nelle modificazioni dell'atto costitutivo della s.r.l., in Abbadessa, Portale (diretto da), Il nuovo diritto delle società. Liber amicorum Gianfranco Campobasso, III, Torino, 2007; Racugno, Le modificazioni del capitale sociale nella nuova S.r.l., in Riv. Soc., 2003, 832; ; |