Codice Civile art. 2497 septies - Coordinamento fra società (1).Coordinamento fra società (1). [I]. Le disposizioni del presente capo si applicano altresì alla società o all'ente che, fuori dalle ipotesi di cui all'articolo 2497-sexies, esercita attività di direzione e coordinamento di società sulla base di un contratto con le società medesime o di clausole dei loro statuti. (1) Articolo inserito dall'art. 5 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6, come modificato dall'art. 5 1bbb) d.lg. 6 febbraio 2004, n. 37. InquadramentoLa disposizione, introdotta dal d.lgs. n. 37/2004, afferma che la regolamentazione del rapporto di coordinamento e di controllo su base negoziale corrisponde ad un interesse meritevole di tutela ai sensi dell'art. 1322 (Di Majo, 1247) dando vita ad un contratto atipico. Infatti, al di fuori delle ipotesi di controllo previste dall'art. 2497-sexies, la disciplina in materia di direzione e coordinamento è applicabile anche alla società o all'ente che esercitata tale attività sulla base di un contratto stipulato con le società eterodirette o di clausole contenute nei loro statuti. La dottrina si è chiesta se l'art. 2497-septies si riferisca soltanto ai c.d. gruppi orizzontali o paritetici ovvero anche ai gruppi c.d. gerarchici ovvero ancora se essa abbia consentito l'introduzione nell'ordinamento italiano del contratto di dominio. Gruppi pariteticiLa maggioranza degli autori ritiene che la norma ricomprenda la possibilità di costituire, tramite contratto, un gruppo c.d. paritetico (o orizzontale) (Mucciarelli 397; Galgano, Sbisà, in Comm. S. B., 2015, 363; contra Valzer, 2007, 870 ss., spec. 872 il quale evidenzia come il gruppo paritetico si fonda sulla logica della concertazione che è cosa diversa dalla eterodirezione, Rordorf, 540 secondo il quale ritiene che la stessa nozione di gruppo paritetico non ha cittadinanza generale nel nostro ordinamento, nel senso che non trova in esso una sicura base definitoria). Nel gruppo orizzontale, più società, non legate da vincoli gerarchici di controllo, si impegnano a coordinare la propria attività mediante reciproche intese o facendo ricorso ad un organismo esterno. Ciò che caratterizza questa tipologia di gruppo è costituito dalla circostanza che, anche nel caso di costituzione di apposita struttura con funzione di coordinamento (Santagata 818 che evidenzia come tale gruppo si distingua anche dai c.d. contratti di dominio debole). Secondo una parte della dottrina (Santagata 808), l'art. 2497 septies ha ad oggetto esclusivo il gruppo paritetico. In senso contrario, ammettendo quanto meno la possibilità di istituire un gruppo gerarchico si esprime, però, la maggioranza degli autori (v. infra). Il contratto di dominio ed i gruppi gerarchiciLa dottrina si è interrogata se la norma in argomento abbia introdotto il c.d. contratto di dominio, conosciuto nell'ordinamento tedesco, nell'ambito del quale è possibile stabilire contrattualmente la sottoposizione di una società al dominio di un'altra con la possibilità per quest'ultima di emanare direttive gestionali eventualmente anche pregiudizievole per la società figlia, e senza alcuna necessità di un vantaggio compensativo, purché nell'interesse del gruppo con conseguente esenzione di responsabilità degli amministratori della società dominata per i danni conseguenti all'esecuzione di dette direttive (sul punto, Tombari, 181 ss., Mucciarelli, 380 ss.; Santagata, 805 ss.). In senso contrario all'ammissibilità del contratto di dominio, si osserva che la complessiva disciplina dei gruppi non legittima in alcun modo l'emanazione di direttive pregiudizievoli per la società eterodiretta, direttive pregiudizievoli che, al contrario, sono sanzionate e possono dar luogo a responsabilità dell'ente che esercita la direzione e coordinamento (così, Di Majo, 1246). L'articolo in esame sembra, però, considerare ammissibili i contratti di coordinamento gerarchico (talvolta definiti come contratti di dominio debole) e, dunque, il gruppo gerarchico (Portale 31; Galgano, Sbisà, Santagata, 808 ss.; Di Majo, 1247; Tombari, 181 ss.) per tale intendendosi, come è stato efficacemente affermato (Tombari 181 ss.), quel contratto che collega due o più società autonome sotto la direzione ed il coordinamento di una di esse al fine di incrementare i risultati economici delle rispettive attività mediante lo sfruttamento di sinergie di gruppo. In tale gruppo, la società eterodiretta sebbene si esponga alle direttive della capogruppo non rinunzia alla garanzia minima di tutela offerta dal dovere della capogruppo di rispettare i principi di corretta gestione societaria ed imprenditoriale (Di Majo, 1248). La norma consente la regolamentazione contrattuale della direzione e coordinamento non solo attraverso la creazione contrattuale di un gruppo tra società autonome, ma anche tra società controllante e controllate (Montalenti 2007, 331 ss). In tema di «gruppi» di società collegate tra loro in senso economico e dirigenziale ma non anche sotto il profilo giuridico, la validità di atti compiuti dall'organo amministrativo di una di esse in favore di altra alla stessa collegata è condizionata all'esistenza di un interesse economicamente e giuridicamente apprezzabile in capo alla società agente, non potendosi, per converso, predicare la legittimità di atti che, favorendo le società collegate, non abbiano alcun interesse per la società operante, eccedano del tutto i limiti del suo oggetto sociale o addirittura la pregiudichino, con la conseguenza che, al fine di verificare se un'operazione abbia comportato o meno per la società che l'ha posta in essere un ingiustificato depauperamento, occorre tener conto della complessiva situazione che, nell'ambito del gruppo, a quella società fa capo, potendo l'eventuale pregiudizio economico, che da detta operazione sia direttamente derivato, aver trovato la sua contropartita in un altro rapporto, e l'atto presentarsi come preordinato al soddisfacimento di un ben preciso interesse economico, sia pure mediato e indiretto (Cass. n. 21250/2010). 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