Codice Civile art. 2499 - Limiti alla trasformazione (1).Limiti alla trasformazione (1). [I]. Può farsi luogo alla trasformazione anche in pendenza di procedura concorsuale, purché non vi siano incompatibilità con le finalità o lo stato della stessa. (1) V. nota al Capo X. InquadramentoL'articolo in commento ammette espressamente che possa procedersi alla trasformazione della società anche in pendenza di procedura concorsuale allorquando l'operazione sia compatibile con le finalità e lo stato della procedura. Si tratta, come è stato efficacemente affermato, di una norma di principio a vocazione sistematica che pone un criterio generale per decidere in ordine all'ammissibilità di operazioni straordinarie di società soggette a procedura concorsuale (Maltoni, 1286). La trasformazione di una società in liquidazioneDalla medesima norma si deduce l'ammissibilità della operazione di trasformazione di una società in liquidazione Ebbene, la trasformazione può essere diretta sia al recupero dell'operatività della società sia a consentire un più agevole svolgimento della procedura di liquidazione. Nel primo caso, però, sarà necessaria una deliberazione di revoca dello stato di liquidazione adottata ai sensi dell'art. 2487-ter con la conseguenza che la stessa efficacia della deliberazione di trasformazione sarà soggetta alla condizione della mancata opposizione dei creditori (Maltoni, 1290). Nel secondo caso essa è diretta ad agevolare la realizzazione dell'attivo da distribuire ai creditori e quindi ai soci tramite la semplificazione delle operazioni relative alla liquidazione ed alla riduzione dei costi (Cabras, 109, Maltoni, 1290). La trasformazione in pendenza di procedura concorsualeCome già detto, la norma pone il principio generale di ammissibilità della trasformazione in pendenza di procedura concorsuale ponendo quale limite la compatibilità dell'operazione con le finalità e lo stato della procedura medesima. È, comunque, necessario che la trasformazione avvenga in un ente sottoposto ad una procedura concorsuale, con la conseguenza che non è possibile una trasformazione eterogenea in un ente non societario e non imprenditoriale che comporterebbe la cessazione della procedura concorsuale. Appare preliminare il giudizio di compatibilità con le finalità (che costituisce un prius logico rispetto alla verifica della compatibilità con lo stato della procedura) (Maltoni, 1286, sul punto, anche Santosuosso, 1906). La risoluzione del problema passa per una verifica delle finalità perseguibili con la trasformazione. Infatti, qualora si ravvisi nella trasformazione tanto uno strumento per agevolare la liquidazione e la chiusura dell'attività quanto uno strumento volto a favorire il processo di ristrutturazione della crisi e della prosecuzione, non sussisterà alcun dubbio circa la compatibilità con le procedure concorsuali, l'unico limite dovendo essere riscontrato nell'eventualità di un pregiudizio alle istanze liquidatorie della procedura o nell'irragionevolezza degli obiettivi di risanamento indicati nel piano di ristrutturazione (Sarale, 2011, 279). Al contrario, qualora si intraveda nella trasformazione un mezzo esclusivamente funzionale all'esercizio dell'impresa, il giudizio di compatibilità potrà essere positivo solo ove la procedura concorsuale sia diretta a consentire la ripresa dell'attività (Maltoni 1286). Impedisce la trasformazione l'esistenza di una procedura fallimentare, in quanto la trasformazione in esame è possibile solo in pendenza di procedure concorsuali aventi una finalità di conservazione dell'impresa, quali sono l'amministrazione controllata e l'amministrazione straordinaria, e non quelle aventi una finalità solamente liquidatoria (Trib. Verona, 29 novembre 2006, in Giur. mer., 2007, 2636). BibliografiaCabras, La trasformazione, in Trattato Colombo Portale, 7, Torino, 1997; Cagnasso, in Comm. Cottino, Bonfante, Cagnasso, Montalenti, Bologna, 2004; Corvese, in Comm. Sandulli, Santoro, Torino, 2003; Maltoni, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2452-2510, a cura di Santosuosso, Torino, 2015; Maltoni, la trasformazione eterogenea in generale, in Maltoni, Tassinari, La trasformazione delle società, Milano, 2011; Monaci, in Comm. Sandulli, Santoro, Torino, 2003; Montagnani, in Comm. Sandulli, Santoro, Torino, 2003; Mosca, in Trasformazione, fusione, scissione, in Comm. Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Milano, 2006; Panzani, in Cagnasso, D'Arrigo, Gallarati, Panzani, Quaranta, Trasformazione Fusione e scissione. Il nuovo diritto societario, a cura di Lo Cascio, Milano, 2012; Pasquini, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli E., Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2452-2510, a cura di Santosuosso, Torino, 2015; Pisani Massamormile, Trasformazione e circolazione dei modelli organizzativi, in Riv. dir. comm. 2009, 79; Restaino, in Comm. Sandulli Santoro, Torino, 2003; Santosuosso, in Comm. Niccolini, Stagno D'Alcontres, Napoli, 2004; Sarale, Le trasformazioni, in Trattato Cottino, V, Padova, 2011; Spena, in Comm. Sandulli, Santoro, Torino, 2003; Spolidoro, La semplificazione, in Atti del convegno, La nuova disciplina delle operazioni straordinarie, Milano, 2004; Tassinari, in Maltoni, Tassinari, La trasformazione della società, Milano, 2011; Vaira, in Comm. Cottino, Bonfante, Cagnasso, Montalenti, II, Bologna, 2004. |