Codice Civile art. 2501 ter - Progetto di fusione (1).

Guido Romano

Progetto di fusione (1).

[I]. L'organo amministrativo delle società partecipanti alla fusione redige un progetto di fusione, dal quale devono in ogni caso risultare:

1) il tipo, la denominazione o ragione sociale, la sede delle società partecipanti alla fusione;

2) l'atto costitutivo della nuova società risultante dalla fusione o di quella incorporante, con le eventuali modificazioni derivanti dalla fusione;

3) il rapporto di cambio delle azioni o quote, nonché l'eventuale conguaglio in danaro;

4) le modalità di assegnazione delle azioni o delle quote della società che risulta dalla fusione o di quella incorporante;

5) la data dalla quale tali azioni o quote partecipano agli utili;

6) la data a decorrere dalla quale le operazioni delle società partecipanti alla fusione sono imputate al bilancio della società che risulta dalla fusione o di quella incorporante;

7) il trattamento eventualmente riservato a particolari categorie di soci e ai possessori di titoli diversi dalle azioni;

8) i vantaggi particolari eventualmente proposti a favore dei soggetti cui compete l'amministrazione delle società partecipanti alla fusione.

[II]. Il conguaglio in danaro indicato nel numero 3) del comma precedente non può essere superiore al dieci per cento del valore nominale delle azioni o delle quote assegnate.

[III]. Il progetto di fusione è depositato per l'iscrizione nel registro delle imprese del luogo ove hanno sede le società partecipanti alla fusione. In alternativa al deposito presso il registro delle imprese il progetto di fusione è pubblicato nel sito Internet della società, con modalità atte a garantire la sicurezza del sito medesimo, l'autenticità dei documenti e la certezza della data di pubblicazione (2)

[IV]. Tra l'iscrizione o la pubblicazione nel sito Internet (3) del progetto e la data fissata per la decisione in ordine alla fusione devono intercorrere almeno trenta giorni, salvo che i soci rinuncino al termine con consenso unanime.

(1) V. nota al Capo X.

(2) Comma così sostituito dall'art. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123. Il testo precedente recitava: «Il progetto di fusione è depositato per l'iscrizione nel registro delle imprese del luogo ove hanno sede le società partecipanti alla fusione.»

(3) L'art. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha aggiunto, dopo la parola "iscrizione", le parole «o la pubblicazione nel sito Internet».

Inquadramento

Il progetto di fusione costituisce la prima fase in cui si articola il procedimento di fusione ed appare il momento maggiormente significativo dell'intera operazione tanto che il legislatore ne ha previsto una disciplina assai dettagliata (Ruggeri 29). Esso è l'espressione finale dell'attività preparatoria svolta dagli amministratori delle diverse società coinvolte nella fusione al fine di stabilire le modalità della riorganizzazione (Clerici 532, Santagata, 137); svolge una funzione propositiva ed informativa nei confronti dei soci (Clerici 537) i quali dovranno procedere ad approvarlo (art. 2502).

La competenza a redigere il progetto

Il progetto, sebbene formalmente predisposto dagli amministratori di ciascuna delle società coinvolte nella fusione a seguito delle trattative tra esse intercorse, deve essere unico per tutte le società partecipanti alla fusione (Campobasso 656, Vicari, 1498).

Il contenuto del progetto

L'articolo in commento prevede dettagliatamente il contenuto del progetto di fusione.

In primo luogo, dovrà risultare la «forma» della fusione, se propria o per incorporazione, e, in quest'ultimo caso, il ruolo delle varie società partecipanti, incorporate o incorporanti (Cagnasso D'Arrigo, 174). Inoltre, il progetto deve fornire indicazioni relative all'atto costitutivo della nuova società o dell'incorporante con le eventuali modificazioni derivanti dalla fusione (Cagnasso D'Arrigo, 174). Si ritiene che dall'atto debba risultare l'atto costitutivo «in senso sostanziale», cioè la struttura della società risultante dalla fusione, mentre non è necessaria l'indicazione di clausole effimere (Santagata 151, Magliulo, 185). Con riferimento alle persone chiamate a ricoprire cariche sociali, si ritiene che, in caso di fusione per incorporazione, non occorra alcuna indicazione, conservando l'incorporante la propria struttura; nel caso di fusione propria, la nomina potrà essere rimessa all'assemblea che approva il progetto di fusione che potrebbe, dunque, non contenere alcuna indicazione (Cagnasso D'Arrigo, 175).

Il rapporto di cambio costituisce la misura dell'assegnazione ai soci delle società preesistenti o dell'incorporata, delle azioni o quote della società risultante dalla fusione (Ruggeri 32). Il rapporto di cambio — oltre che congruo — deve giungere ad una giusta redistribuzione delle partecipazioni al complesso sociale unificato.

La legge si astiene dal fissare criteri direttivi per la determinazione del rapporto di cambio, onde essi restano affidati alla discrezionalità tecnica (non all'arbitrio) degli amministratori, con la previsione di un'adeguata informazione per i soci e di un controllo preventivo imparziale sulla congruità del detto rapporto (Cass., 11 dicembre 2000, n. 15599).

Si ritiene che la determinazione del rapporto di cambio sia rimessa alla valutazione discrezionale degli amministratori ed oggetto di trattativa tra gli stessi (c.d. cambio negoziale) e non debba essere desunta in termini meramente matematici dal rapporto del valore del patrimonio delle società partecipanti (Ruggeri 33). In altre parole, la determinazione del rapporto di cambio è influenzata sia da valutazioni di carattere economico che da comportamenti di tipo negoziale (Cacchi Pessani, 583).

In linea di massima, gli amministratori devono fare ricorso ai criteri valutativi di generale accettazione nella prassi aziendalistica (Santagata 328).

È discusso se in quali termini possa svolgersi un sindacato in ordine al rapporto di cambio ed al metodo utilizzato per determinarlo. Nel valutare la congruità del rapporto di cambio della fusione, il giudice può solo verificare che non sia stata effettuata una scelta arbitraria o basata su dati incompleti o non veritieri (Cass.n. 15599/2000; Trib. Roma, 12 ottobre 2001, in Soc., 2002, 886). In senso contrario, si osserva che la determinazione del rapporto di cambio nella fusione costituisce attività valutativa tecnica, la quale è soggetta al sindacato di merito del giudice, se del caso a mezzo di apposita consulenza (Trib. Milano, 2 novembre 2000, Foro it., 2000, I, 1935; Trib. Udine, 21 marzo 1995, Soc., 1995, 1088).

Il progetto di fusione deve anche contenere l'indicazione del conguaglio in danaro che, comunque, non può essere superiore al dieci per cento del valore nominale delle azioni o delle quote assegnate. (Ruggeri 34).

Il progetto di fusione deve poi indicare la data dalla quale le azioni o le quote della nuova società o dell'incorporante partecipano agli utili nonché quella di decorrenza degli effetti contabili: va richiamata, dunque, la norma di cui all'art. 2504-bis che, disciplinando gli effetti della fusione, prevede la possibilità che tali effetti possano essere anticipati rispetto al momento in cui la fusione stessa ha effetto. Il progetto deve poi indicare i vantaggi particolari eventualmente proposti a favore dei soggetti cui compete l'amministrazione delle società partecipanti alla fusione.

I termini e la pubblicità nel registro

Il progetto di fusione è depositato per l'iscrizione nel registro delle imprese del luogo ove hanno sede le società partecipanti alla fusione. Al fine di ridurre i costi delle fusioni e di semplificare la procedura, il d.lgs. n. 123/2012) ha modificato il terzo comma della disposizione in commento prevedendo che in alternativa al deposito presso il registro delle imprese il progetto di fusione possa essere pubblicato nel sito Internet della società, con modalità atte a garantire la sicurezza del sito medesimo, l'autenticità dei documenti e la certezza della data di pubblicazione.

Tra l'iscrizione o la pubblicazione nel sito Internet del progetto e la data fissata per la decisione in ordine alla fusione devono intercorrere almeno trenta giorni, salvo che i soci rinuncino al termine con consenso unanime.

Bibliografia

Ardizzone, in Marchetti, Bianchi, Ghezzi., Notari, Commentario alla riforma delle società. Trasformazione. Fusione. Scissione (artt. 2498 - 2506-quater), Milano, 2006; Cacchi Pessani, in Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Commentario alla riforma delle società. Trasformazione. Fusione. Scissione (artt. 2498 - 2506-quater), Milano, 2006; Cagnasso, D'Arrigo, in Cagnasso, D'Arrigo, Gallarati, Panzani, Quaranta, Trasformazione Fusione e scissione. Il nuovo diritto societario, a cura di Lo Cascio, Milano, 2012; Cerrato, Le operazioni societarie straordinarie, in Trattato di diritto commerciale, diretto da Cottino, Padova, 2011; Cincotti, Merger leveraged buy-out, sostenibilità dell'indebitamento e interessi tutelati dall'ordinamento, in Riv. soc., fasc. 4, 2011, 634; Civerra, Le operazioni di fusione e scissione, l'impatto della riforma e la nuova disciplina del leveraged buy out, Torino, 2004; Clerici, in Comm. Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Milano, 2006; Dimundo, in Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Commentario alla riforma delle società. Trasformazione. Fusione. Scissione (artt. 2498 - 2506-quater), Milano, 2006; Di Sarli, in Commentario alla riforma delle società, diretto da Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Trasformazione - Fusione - Scissione, Milano, 2006, 949-973; Esposito, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2452-2510, a cura di Santosuosso Torino, 2015; G. Ferri, Le società, in Tr. Vas., X, 3, Torino, 1987 Iermano, Invalidità delle operazioni straordinarie e principio di stabilità, ne Il nuovo diritto delle società. Liber amicorum Gian Franco Campobasso, IV, Milano, 2007; Laurini, in Bianchi (a cura di), Commentario alla riforma delle s.p.a., Milano, 2006; Lucarelli, La nuova disciplina delle fusioni e scissioni: una modernizzazione incompiuta, in Riv. Soc. 2004, 1343; Magliulo, La fusione delle società, Milano, 2009; Montalenti, in Comm. Cottino, Bonfante, Cagnasso, Montalenti, Bologna, 2004; Pasquini, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2452-2510, a cura di Santosuosso Torino,2015; Perrino, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2452-2510, a cura di Santosuosso Torino, 2015; Santagata, Le fusioni, in Tr. Colombo Portale, 7, Torino, 2004; Serra, Spolidoro, Fusioni e scissioni di società: commento al d.lgs. 16 gennaio 1991, n. 22, Torino, 1994; Ruggeri, L'irreversibilità della fusione societaria, Padova, 2012; Tamburini, in Il nuovo diritto delle società, a cura di Maffei Alberti, IV, Padova, 2005; Vicari, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2452-2510, a cura di Santosuosso, Torino, 2015.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario