Codice Civile art. 2507 - Rapporti con il diritto comunitario (1).

Guido Romano

Rapporti con il diritto comunitario (1).

[I]. L'interpretazione ed applicazione delle disposizioni contenute nel presente capo è effettuata in base ai principi dell'ordinamento delle Comunità europee.

(1) V. nota al Capo XI.

Inquadramento

L'articolo in commento esprime un principio fondamentale del diritto commerciale. La norma è stata sottoposta però a critica sia con riferimento alla mancanza di indicazione, nella l. n. 366/2001 (delega) di ogni riferimento alle società costituite all'estero sia perché sostanzialmente pleonastica in quanto afferma un principio ormai recepito da tempo nell'ordinamento italiano (Berlinguer, 504; Pernazza, 2014). È stato, così, evidenziato che la norma indicherebbe una preferenza, tra più possibili interpretazioni, per quella maggiormente conforme all'ordinamento comunitario (Enriques, 15).

La libertà di stabilimento ex artt. 49 e 54 Tfue. La giurisprudenza della Corte di giustizia

Gli articoli 49 e 54 (ex 43 e 48 Tce) del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (“Tfue”) vietano agli Stati Membri di adottare restrizioni all'esercizio effettivo di una attività economica mediante insediamento di uno stabilimento primario o mediante apertura di agenzie, succursali e filiali sul territorio di tale Stato da parte di società costituite conformemente alla legge di un altro Stato membro, salvo che tali restrizioni non superino il c.d. “test di Gebhard” (Gebhard c. Consiglio dell'ordine degli avvocati di Milano, causa C-55/94, sent. 30 novembre 1995, Raccolta I-4165 ss.). Il nome è dato dalla sentenza che ha esplicitato i requisiti che le restrizioni alla libertà di stabilimento devono soddisfare per poter risultare giustificate in base all'art. 52 Tfue (ex art. 46 Tce): motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza e di sanità pubblica. Devono inoltre ricorrere quattro condizioni: 1) le restrizioni devono applicarsi in modo non discriminatorio; 2) essere giustificate da motivi imperativi di interesse pubblico; 3) essere idonee a garantire il conseguimento dello scopo perseguito; 4) non eccedere quanto necessario per il raggiungimento di questo (cfr. anche sentenza del 31 marzo 1993, causa C-19/92, Kraus).

Bibliografia

Ballarino, Le società per azioni nella disciplina internazionalprivatistica, in Tr. C.P., 9, Torino, 1994; Benedettelli, Leandro, art. 2507 - 2510, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli E., Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2452-2510, a cura di Santosuosso D., Torino, 2015; Berlinguer, in Comm. Sandulli, Santoro, III, Torino, 2003; Enriques, Società costituite all'estero, in Comm. S.B., 2007; Luzzato, Azzolini, Società (nazionalità e legge regolatrice), in Dig. comm., XIV, 1997; Pernazza, sub artt. 2507-2510, in Comm. Niccolini, Stagno D'Alcontres, Napoli, 2004; Simonetto, Società con prevalenti interessi stranieri, in Arch. Civ, 1986; Simonetto, Delle società. Trasformazione e fusione delle società. Società costituite all'estero, in Comm. S.B., 1976.

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