Codice Civile art. 2542 - Consiglio di amministrazione 1 .

Guido Romano

Consiglio di amministrazione 1.

[I]. La nomina degli amministratori spetta all'assemblea fatta eccezione per i primi amministratori che sono nominati nell'atto costitutivo e salvo quanto disposto nell'ultimo comma del presente articolo.

[II]. L'amministrazione della società è affidata ad un organo collegiale formato da almeno tre soggetti. Alle cooperative di cui all'articolo 2519, secondo comma, si applica la disposizione prevista dall'articolo 2383, secondo comma2.

[III]. La maggioranza degli amministratori è scelta tra i soci cooperatori ovvero tra le persone indicate dai soci cooperatori persone giuridiche3 .

[IV]. L'atto costitutivo può prevedere che uno o più amministratori siano scelti tra gli appartenenti alle diverse categorie dei soci, in proporzione dell'interesse che ciascuna categoria ha nell'attività sociale. In ogni caso, ai possessori di strumenti finanziari non può essere attribuito il diritto di eleggere più di un terzo degli amministratori.

[V]. La nomina di uno o più amministratori può essere attribuita dall'atto costitutivo allo Stato o ad enti pubblici. In ogni caso, la nomina della maggioranza degli amministratori è riservata all'assemblea.

 

[1] V. nota al Titolo VI.

[3] Seguiva un originario terzo comma soppresso dall'art. 29 d.lg. 28 dicembre 2004, n. 310.

Inquadramento

Come nelle società per azioni i primi amministratori sono nominati nell'atto costitutivo, mentre i successivi dall'assemblea. Con la riforma del 2003 è stato per la prima volta codificato il principio che la minoranza degli amministratori può anche essere rappresentata da non soci. È stato affermato che tale norma viene incontro ad una effettiva necessità del mondo cooperativo consentendo che nella gestione vengano coinvolti soggetti esperti (Bonfante, 305). Tuttavia, la regola che prevede che la maggioranza degli amministratori sia rappresentata da soci mantiene una valenza generale che si applica sia alle cooperative costituite in forma di società per azioni che a quelle costituite in forma di società a responsabilità limitata (Bonfante, 306; Ceccherini, Schirò, 157).

La composizione dell’organo amministrativo e la nomina degli amministratori

La legge di bilancio 2018 ha introdotto il secondo comma escludendo che l'amministrazione della cooperativa possa essere attribuita ad un amministratore unico. L'organo gestorio dovrà, dunque, essere necessariamente costituito da un consiglio di amministrazione composto da almeno tre membri.

Inoltre, alle cooperative di cui al secondo comma dell'art. 2519 c.c. (cooperative con numero di soci inferiore a venti ovvero come attivo patrimoniale non superiore ad un milione) si applicherà il secondo comma dell'art. 2383 c.c. secondo il quale gli amministratori non possono essere nominati per un periodo superiore a tre esercizi, e scadono alla data dell'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica.

La regola della nomina assembleare degli amministratori può essere derogata dall'atto costitutivo purché la nomina della maggioranza degli amministratori resti di competenza assembleare (Campobasso, 624): lo statuto può attribuire la nomina di uno o più amministratori allo Stato o ad enti pubblici e riconoscere ai possessori di strumenti finanziari il diritto di eleggere fino ad un terzo degli amministratori. Infine, l'atto costitutivo può prevedere che uno o più amministratori siano scelti tra gli appartenenti alle diverse categorie dei soci, in proporzione dell'interesse che ciascuna categoria ha nell'attività sociale.

Con riguardo alla nomina dei membri del consiglio di amministrazione di una società cooperativa, la presentazione da parte del consiglio uscente di propri candidati mediante schede all'uopo predisposte deve considerarsi legittima (Cass., n. 7576/1995; Cass., n. 10171/1990).

In questo ultimo senso si esprime anche la dottrina (Bonfante, 287) la quale evidenzia anche la legittimità, ai fini della nomina degli amministratori, dell'espressione segreta del voto (Bonfante, 308).

L'amministratore unico

L'articolo in commento non esclude la possibilità che lo statuto preveda che la gestione sia affidata non già ad un consiglio di amministrazione, ma ad un amministratore unico. Quest'ultimo, però, dovrà essere necessariamente socio (Bonfante, 305; Paolucci, 66).

L'esclusione del socio amministratore

L'esclusione del socio di una società cooperativa, che sia giustificata, alla stregua delle previsioni dello statuto, da un suo comportamento contrario ai fini e agli interessi dell'ente, non trova ostacolo, per il caso in cui detto socio sia pure amministratore o direttore, nella circostanza che il medesimo comportamento integri anche la violazione degli specifici doveri inerenti al relativo mandato, si da comportarne la revoca e l'eventuale esperimento dell'azione di responsabilità (Cass., n. 935/1981, Cass., n. 4404/1988).

Il compenso del socio amministratore

Gli amministratori di una società cooperativa, allostesso modo di quelli di una società per azioni, hanno diritto ad un compenso per l'attività svolta, anche nel silenzio dell'atto costitutivo. Si ritiene anche possibile il cumulo, per l'amministratore di una società cooperativa, della carica sociale di amministratore con la qualità di dipendente della società (Cass., n. 226971966; Cass., n. 2390/1985).

Bibliografia

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