Codice Civile art. 2589 - Trasferibilità.

Roberto Amatore
aggiornato da Francesco Agnino

Trasferibilità.

[I]. I diritti nascenti dalle invenzioni industriali, tranne il diritto di esserne riconosciuto autore, sono trasferibili [2577 2, 2581, 2590] (1).

(1) V. artt. 62 e 63 d.lg. 10 febbraio 2005, n. 30.

Inquadramento

Il concessionario (o licenziatario) con esclusiva del brevetto per la piena utilizzazione dell'invenzione, acquistando un diritto che ha l'identico contenuto e la stessa intensità di quello del titolare concedente, gode, quando non risulti alcuna limitazione, della stessa tutela processuale a questi riconosciuta, con la conseguenza che, qualora egli faccia valere azioni fondate su fatti affermati lesivi dei suoi diritti, e in facoltà di adire il giudice del luogo in cui i fatti stessi sono stati commessi (Cass. n. 1675/1968). In tema di brevetti per invenzioni industriali, il licenziatario con esclusiva acquista un diritto di sfruttamento di contenuto identico a quello del concedente (fruendo pertanto della medesima tutela processuale ed essendo quindi legittimato ad agire nell'ipotesi di contraffazione del brevetto); ne consegue che il giudicato sulla contraffazione ottenuto dal licenziante può ben essere invocato nel diverso giudizio promosso dal licenziatario per ottenere la tutela di un proprio specifico interesse qualora la domanda si fondi sul medesimo fatto storico accertato con la sentenza dichiarativa della contraffazione (Cass. n. 9771/1995).

Cessione e licenza di brevetto

Il contratto di licenza per lo sfruttamento di brevetto industriale non si trasforma in un contratto di tipo associativo, per il fatto che preveda un corrispettivo proporzionato ai ricavi del licenziatario, ovvero l'espletamento di una collaborazione del licenziante inventore nella fase di fabbricazione dell'invenzione, qualora, nonostante tali pattuizioni, quest'ultimo rimanga estraneo all'attività imprenditoriale del primo ed ai relativi rischi (Cass. n. 3714/1980). L'inventore che abbia ceduto, dietro compenso, i diritti di utilizzazione di un suo brevetto per invenzione industriale, ha diritto al compenso in relazione agli Atti di commercio del prodotto coperto dal brevetto compiuti prima della scadenza del brevetto stesso a tal fine occorre che prima della scadenza del brevetto sia stato concluso il contratto di vendita del prodotto brevettato — purché in tale momento si realizza quella utilizzazione commerciale dell'invenzione di cui il diritto dell'inventore al compenso costituisce il corrispettivo — e non ha rilievo che la concreta esecuzione del contratto stesso sia avvenuta dopo la scadenza del brevetto (Cass. n. 1582/1969). In forza del rinvio contenuto nell'art. 20 l. n. 1127/1939 alle norme del codice civile sulla comunione, nel caso di invenzione industriale dovuta a più autori, salvo convenzione contraria, opera la presunzione di parità delle quote di cui all'articolo 1101 e si applica il criterio della libera cedibilità delle stesse ai sensi dell'articolo 1103. Poiché il comunista non può ai sensi dell'articolo 1102 alterare la destinazione della cosa comune o impedirne agli altri il godimento, ne consegue però che, ove non sia stato a ciò autorizzato dagli altri comunisti, egli non può sfruttare unilateralmente l'invenzione e non può cedere a terzi la licenza di sfruttamento del brevetto, in quanto quest'ultima implica la facoltà tipica del titolare del brevetto di vietare ad altri l'utilizzazione della stessa idea inventiva, il che priverebbe, pertanto, i contitolari del diritto di esclusiva. Di tale licenza può disporre, infatti, la comunità dei contitolari secondo le regole della comunione (Cass. n. 5281/2000). Dichiarata la nullità di un brevetto per difetto nel ritrovato dei requisiti dell'originalità e dell'industrialità, deve pronunciarsi la risoluzione del contratto di cessione del brevetto stesso per difetto delle qualità essenziali (Cass. n. 2542/1972).

Il diritto morale d'inventore

Esso rientra, secondo un certo orientamento, in un più generale diritto della personalità avente ad oggetto la paternità delle azioni compiute e ha per oggetto qualsiasi invenzione, anche non brevettata o non brevettabile (Sena, in Tr. C. M., 380). Il diritto morale d'inventore è inalienabile e intrasmissibile: esso può essere fatto valere dopo la morte dalla persona designata a tale effetto, o, altrimenti, dai congiunti indicati dalla legge (art. 63 d.lgs. n. 30/2005): la designazione deve avvenire con testamento e il designato è una figura di esecutore testamentario (Santini, 85).

Bibliografia

Ascarelli, Teoria della concorrenza e dei beni immateriali, Milano, 1960, 698; Auteri, in AA.VV., Diritto Industriale, proprietà intellettuale e concorrenza, 4° ed., 492; Caselli, Codice del diritto d'autore,Torino, 1943, 325; Cavani, in La legge sul software. Commento sistematico, in Quaderni di Aida, Milano, 1994; Santini, I diritti della personalità nel diritto industriale, Padova, 1959, 40.

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