Codice Civile art. 2612 - Iscrizione nel registro delle imprese.Iscrizione nel registro delle imprese. [I]. Se il contratto prevede l'istituzione di un ufficio destinato a svolgere un'attività con i terzi, un estratto del contratto deve, a cura degli amministratori, entro trenta giorni dalla stipulazione, essere depositato per l'iscrizione presso l'ufficio del registro delle imprese del luogo dove l'ufficio ha sede [2635]. [II]. L'estratto deve indicare: 1) la denominazione e l'oggetto del consorzio e la sede dell'ufficio; 2) il cognome e il nome dei consorziati; 3) la durata del consorzio; 4) le persone a cui vengono attribuite la presidenza, la direzione e la rappresentanza del consorzio ed i rispettivi poteri; 5) il modo di formazione del fondo consortile e le norme relative alla liquidazione. [III]. Del pari devono essere iscritte nel registro delle imprese le modificazioni del contratto concernenti gli elementi sopra indicati [2607]. InquadramentoIl consorzio volontario e il contratto col quale più imprenditori esercenti una medesima attività economica o attività economiche connesse, stabiliscono, al fine precipuo di limitare la concorrenza fra di loro, una comune disciplina delle attività medesime. Anche se dal contratto prende vita una comune organizzazione, questa esaurisce la sua funzione nell'esercizio di un mero controllo sull'attività dei consorziati, senza trasformare il consorzio in una impresa collettiva, e continuando l'attività imprenditoriale ad essere esercitata autonomamente e direttamente, di fronte ai terzi, da ciascun contraente uti singulus. Nei casi in cui si realizza la diversa figura dei consorzi con attività esterna, alcune delle funzioni imprenditoriali proprie di ciascun consorziato vengono affidate — per l'esercizio in esclusiva — ad un apposito ufficio, ed il controllo si attua appunto nella sostituzione dell'attività dei consorziati con quella dell'ufficio. Ne deriva che, di fronte ai terzi, i consorziati si presentano come gruppo unitario che, pur agendo per conto dei consorziati, impegna tuttavia il proprio nome e la propria responsabilità. I consorzi con attività esterna vanno annoverati fra quei gruppi con autonomia patrimoniale che il nostro ordinamento positivo costituisce e disciplina quali centri autonomi di rapporti giuridici (Cass. n. 1052/1969). L'art. 2612, in tema di iscrizione dei contratti di consorzio di imprese, fa decorrere il termine per il deposito dell'atto costitutivo del consorzio dal momento della sua stipulazione e non da quello dell'istituzione di una sede che renda concreto l'esercizio dell'attività esterna (Cass. n. 4867/1983). Il principio secondo il quale, ai sensi dell'art. 2495 comma 2 (nel testo introdotto dall'art. 4 del d.lgs. n. 6 del 2003), la cancellazione dal registro delle imprese produce l'effetto costitutivo dell'estinzione irreversibile della società anche in presenza di credito insoddisfatti e di rapporti di altro tipo non definiti, trova applicazione anche nei confronti dei consorzi con attività esterna ed anche con riferimento alle cancellazioni intervenute in epoca anteriore all'entrata in vigore della norma. (Nella specie, la S.C. ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto nei confronti di un consorzio cancellato dal registro delle imprese, in quanto soggetto inesistente, riunendo non ordinabile la rinnovazione della notifica del ricorso, peraltro già effettuata senza produzione di avviso di ricevimento) (Cass. n. 19347/2007). La prescrizione breve in materia di società, sancita dall'art. 2949, è applicabile non solo alle società commerciali ma anche ai consorzi a rilevanza esterna di cui all'art. 2612 ed alle società consortili di cui all'art. 2615-ter, in quanto anch'essi, in base al disposto dell'art. 8 l. n. 580/1993 e dell'art. 7 d.P.R. n. 581/1995, sono iscritti nella sezione ordinaria del registro delle imprese, mentre non si applica ad imprenditori agricoli, piccoli imprenditori e società semplici, in quanto iscritti in sezioni speciali di detto registro (Cass. n. 2180/2016). I consorzi con attività esterna, svolgendo attività ausiliaria per conto delle imprese consorziate, costituiscono, nei confronti dei terzi, autonomi centri di imputazione di rapporti giuridici e di responsabilità e, pertanto, attesa la disciplina specificamente dettata dal codice civile, che attiene al sistema di pubblicità legale relativo alla struttura organizzativa (art. 2612), alla rappresentanza in giudizio (art. 2613), al fondo comune (art. 2614) e, soprattutto, alla responsabilità nei confronti dei terzi (art. 2615), nonché il processo di assimilazione alle società per azioni, evincibile dalla parziale estensione della disciplina di dette società (art. 2615-bis, aggiunto dall'art. 4 l. n. 377/1976), partecipano della stessa natura degli imprenditori commerciali consorziati e sono assoggettabili a fallimento ai sensi dell'art. 1 l. fall. (per la nuova disciplina v. d.lgs. n. 14/2019 – Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza) (Cass. n. 28015/2013 ). BibliografiaAscarelli, Teoria della concorrenza e di beni immateriali, Milano, 1960, 123; Bonvicini, Associazione temporanee di imprese, in Enc. giur., Roma, 1988, 1 ss.; Cottino, Diritto commerciale, Padova, 1999, I, 276; Volpe Putzolu, I consorzi per il coordinamento della produzione e degli scambi, Trattato di diritto commerciale e di diritto pubblico dell'economia, diretto da Galgano, Padova, 1981, 365. |