Codice Civile art. 2658 - Atti da presentare al conservatore.

Donatella Salari

Atti da presentare al conservatore.

[I]. La parte che domanda la trascrizione del titolo deve presentarne al conservatore dei registri immobiliari copia autenticata, se si tratta di atti pubblici o di sentenze, e, se si tratta di scritture private, deve presentare l'originale, salvo che questo si trovi depositato in un pubblico archivio o negli atti di un notaio. In questo caso basta la presentazione di una copia autenticata dall'archivista o dal notaio, dalla quale risulti che la scrittura ha i requisiti indicati dall'articolo precedente.

[II]. Per la trascrizione di una domanda giudiziale occorre presentare copia autentica del documento che la contiene, munito della relazione di notifica alla controparte. Quando la domanda giudiziale si propone con ricorso, la parte che chiede la trascrizione presenta copia conforme dell'atto che la contiene munita di attestazione della data del suo deposito presso l'ufficio giudiziario1.

[1] Periodo inserito dall'art. 1, comma 13, lett. b), d.lgs.  10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il citato decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

Inquadramento

La disposizione va coordinata con l'art. 2714 con la conseguenza che occorre individuare la forma dell'atto in funzione dell'Ufficio che rilascia le copie autentiche di ciascun atto. Pertanto si farà riferimento a chi riveste la qualifica di depositario pubblico, ossia il cancelliere per gli atti di provenienza giudiziaria, il notaio rogante per gli atti pubblici, ovvero per quelli depositati l'archivio notarile, nonché il funzionario comunale per quelli di sua competenza. Lo stesso deve dirsi per i depositari di atti pubblici per la spedizione di atti pubblici originali posti sullo stesso piano delle copie autentiche, per esempio quelle spedite dal Conservatore dei registri immobiliari. La disciplina codicistica va comunque integrata con le novità in punto di trasmissione in via telematica (v. riferimenti normativi), ne consegue che per tutte le formalità trasmesse per via telematica, il certificato di eseguita formalità, sottoscritto dal Conservatore o da un suo delegato con firma digitale che ne attesta le relative funzioni, sarà restituito al richiedente tramite il servizio telematico.

Atti trascrivibili

Ai fini della trascrizione della domanda giudiziale, l'art. 2658 richiede la presentazione di copia autentica del documento che la contiene, munito della relazione di notificazione alla controparte, dalla quale può prescindersi soltanto per quelle domande la cui presentazione è ammessa mediante comparsa depositata in udienza.

Ne consegue che, sussistendo, nel caso di contumacia di una delle parti, l'obbligo di notificazione della comparsa di intervento — giacché il contumace deve essere informato della presenza nel processo di una nuova parte, anche se questa non propone domanda autonoma e si limita ad associarsi a quelle proposte da altre parti — deve negarsi validità alla trascrizione della domanda contenuta nella comparsa stessa che non sia stata notificata al contumace, (Cass. III n. 1296/1993).

Ai fini della validità della trascrizione, non solo non possono chiedersi indicazioni diverse da quelle espressamente richieste dagli art. 2659 e 2660, ma deve, altresì, ritenersi sufficiente, a norma dell'art. 2665 che le indicazioni riportate nella nota consentano di individuare — senza incertezza e secondo un apprezzamento riservato al giudice di merito — gli elementi essenziali del titolo, e in particolare i soggetti e l'oggetto a cui esso si riferisce, l'essenza e la natura della situazione giuridica che si è inteso o si intende costituire. Non può pertanto ritenersi necessaria, per la validità della trascrizione di una domanda giudiziale, la specifica indicazione nella nota anche degli estremi di eventuali atti da cui deriverebbe il titolo dedotto nella domanda a fondamento della pretesa. È sufficiente infatti che la nota di trascrizione contenga, oltre ai dati soggettivi richiesti dalla norma, la completa indicazione della domanda formulata con l'atto di citazione (v. art. 2658 comma 2 e 2659 n. 2) con le dovute precisazioni in ordine alla natura ed alla situazione del bene, si che gli interessati siano posti in grado di apprendere l'esistenza di una determinata pretesa di taluno nei confronti di un bene esattamente individuato e che resti esclusa ogni incertezza sulle persone, sul bene e sul rapporto giuridico al quale la domanda si riferisce (Cass. II, n. 158/1981).

Per effetto del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (noto come "Riforma Cartabia"), successivamente emendato dalla l. 29 dicembre 2022, n. 197, è stata introdotta all'articolo 2658 c.c., comma secondo, una nuova disposizione conforme e coordinata con il nuovo rito semplificato di cognizione, disciplinando le modalità di richiesta della trascrizione nei casi in cui l'atto introduttivo sia introdotto con ricorso.

La novella prevede, infatti, che, in tal caso, la parte che chiede la trascrizione sia chiamata a presentare copia conforme dell'atto che contiene la domanda munita di attestazione della data del suo deposito presso l'ufficio giudiziario.

Casistica

Secondo la giurisprudenza di merito, in mancanza di disposizioni normative di segno contrario, all'ufficio del Registro può essere riconosciuta la qualità di pubblico archivio (Trib. Salerno 6 agosto 2013) e che l'art. 2658, non consente di trascrivere il ricorso ex art. 702-bis c.p.c., con il quale sia proposta una delle domande di cui agli art. 2652 e 2653, prima che ne sia stata eseguita la notificazione (Trib. Milano, 25 febbraio 2010. Per quanto riguarda la trascrizione della domanda giudiziale, ancorché la norma non lo dica, essa non potrà essere trascritto prima della sua notificazione, neppure nel caso in sia attivato il procedimento di cui agli artt. 702-bis ss. c.p.c. (Trib. Milano, 23 febbraio 2010) né al Conservatore compete alcun compito di verificare l'eventuale nullità della notifica della domanda giudiziale che potrà sempre essere rinnovata ex art. 291 c.p.c. con efficacia ex tunc. Ne consegue che, in un caso del genere, costui non potrebbe trincerarsi dietro lo strumento della riserva, ove la relata risulti incompleta per il mancato deposito della ricevuta di ritorno della raccomandata inviata ai sensi dell'art. 140 c.p.c. (Trib. Napoli, 21 marzo 2006).

La giurisprudenza di legittimità ha precisato, inoltre, che nel caso di scrittura privata di trasferimento di diritti reali non autenticata, una volta accertata con efficacia di giudicato l'autenticità delle sottoscrizioni- che costituisce il presupposto del trasferimento di un bene immobile — il titolo da trascrivere non è detta sentenza in quanto non inquadrabile in nessuna delle fattispecie di cui all'art. 2643 in collegamento con l'art. 2826, nonché con gli artt. 2659 e 2660 e 2674 ma si può procedere alla trascrizione della scrittura privata ai sensi dell'art. 2657. In casi del genere il conservatore non potrebbe rifiutare la trascrizione perché l'obbligo di specificazione dei dati di identificazione catastale non è riferito all'atto da trascrivere ma alla nota di trascrizione Ne consegue che solo a questo documento — di parte — che occorre fare riferimento per la certa e analitica individuazione del cespite, in uno con il titolo trascritto, con la conseguenza che è proprio la nota che assolve la funzione eventuale d'integrazione di un'eventuale deficit d'informazione dell'atto da trascrivere.

Ne deriva che la redazione della nota quale atto di parte,attinge alla responsabilità di chi l'ha redatta e di chi in concreto vanta interesse alla corretta realizzazione della pubblicità (Cass. II, n. 13695/2011), perché ex art. 2666 la trascrizione, una volta eseguita giova a tutti coloro che siano portatori dell'interesse medesimo.

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