Codice Civile art. 2664 - Conservazione dei titoli. Trascrizione e restituzione della nota.Conservazione dei titoli. Trascrizione e restituzione della nota. [I]. Il conservatore dei registri immobiliari deve custodire negli archivi, in appositi volumi, i titoli che gli sono consegnati e deve inserire, con numerazione progressiva annuale, nella raccolta delle note costituente il registro particolare delle trascrizioni uno degli originali della nota, indicandovi il giorno della consegna del titolo e il numero d'ordine assegnato nel registro generale (1). [II]. Il conservatore deve restituire al richiedente uno degli originali della nota, nel quale deve certificare l'eseguita trascrizione con le indicazioni sopra accennate. (1) Comma così sostituito dall'art. 3 l. 27 febbraio 1985, n. 52. InquadramentoLa norma in commento disciplina il procedimento materiale della trascrizione, enunciando gli atti che il conservatore pone in essere per la custodia dei titoli e la restituzione della nota al richiedente, dettando, quindi, le misure atte a garantire il controllo dell'avvenuta pubblicità e della regolarità delle registrazioni onde mettere in grado l'interessato di dimostrare l'attuazione della trascrizione. L'art. 3 l. n. 52/1985 ha modificato il comma 1 della norma in esame limitatamente alle note. Infatti, in base alla formulazione originaria di questa disposizione, il conservatore doveva trascrivere nel registro particolare delle trascrizioni il contenuto della nota. Modalità della trascrizioneIn base alla formulazione originaria di questa disposizione, il conservatore doveva trascrivere nel registro particolare delle trascrizioni il contenuto della nota (indicando il giorno della consegna del titolo, il numero d'ordine assegnatogli ed il numero del volume in cui era collocato il titolo). Come anticipato, l'art. 3 l. n. 52/1985 ha modificato il comma 1 della norma in esame limitatamente alle note. Infatti, sebbene, non fosse espressamente previsto l'obbligo di conservare anche le note, tuttavia tale obbligo doveva ritenersi implicito nella prescrizione della legge, la quale al comma 2 della norma in questione prevedeva la restituzione di uno soltanto degli originali (Ferri, D'Orazi Flavoni, Zanelli, 420). La nuova formulazione della norma prevede, invece, espressamente che il conservatore dei registri immobiliari inserisca nel registro particolare uno degli originali della nota. Dunque, il conservatore: i) effettuato il controllo delle condizioni di ricevibilità ex art. 2674 della nota e dei titoli giustificativi, ii) prende nota del ricevimento del titolo (che custodisce in archivio in appositi volumi) nel registro generale d'ordine (art. 2678), riportando l'indicazione della data di consegna e del numero d'ordine assegnato nel registro generale nel registro particolare delle trascrizioni. L'indicazione della data e del numero d'ordine sono fondamentali avuto riguardo alla funzione della trascrizione che è quella di dirimere i conflitti tra più aventi causa da uno stesso autore sulla base della priorità della pubblicità (art. 2644). In effetti, se in uno stesso giorno vengono trascritti atti con il medesimo oggetto, si terrà conto del numero d'ordine al fine di dirimere il conflitto insorto (Ferri, D'Orazi Flavoni, Zanelli, 422). Nell'ipotesi di contrasto tra le indicazioni di data e numero d'ordine riportate nel registro generale d'ordine e quello particolare delle trascrizioni, la dottrina dominante ritiene che prevalga il registro particolare delle trascrizioni. In effetti il registro generale d'ordine avrebbe un valore puramente interno, in quanto i terzi sono tenuti a conoscere solo ciò che risulta dal registro delle trascrizioni. Sulla base di tale indirizzo dottrinario, si è ritenuta inefficace la trascrizione, laddove risulti omessa nel registro particolare delle trascrizioni la data ed il numero d'ordine, anche se entrambe le dette indicazioni risultino dal registro generale. Anche la giurisprudenza ha ritenuto che la trascrizione dell'atto si effettua mediante l'inserzione nel pubblico registro della relativa nota, costituita da un estratto dei titoli, da presentare al conservatore in duplice originale, e che per stabilire, quindi, se ed in quali limiti un determinato atto trascritto sia opponibile ai terzi, deve aversi riguardo esclusivamente al contenuto della nota di trascrizione senza potersi attingere elementi dai titoli presentati e depositati con la nota stessa (Cass. III, n. 1048/1995). Le indicazioni del giorno di consegna del titolo, della natura della formalità e del numero d'ordine assegnato nel registro generale vanno anche riportate in calce (così, infatti, dispone l'art. 19, comma 2, l. n. 52/1985) a quell'originale della nota che il conservatore deve restituire al richiedente. Tale originale della nota con le indicazioni aggiunte dal conservatore e l'attestazione della eseguita trascrizione costituisce per il richiedente la prova della eseguita trascrizione e può essere contenuta anche in un atto diverso dall'originale della nota (Natoli, Ferrucci, 214). BibliografiaAsaro, Colletti, Recco, La trascrizione: La giurisprudenza di risoluzione dei conflitti tra più aventi causa, Milano, 2011; Bianca, Diritto civile, III, Milano, 2000, 528; Bianca, L'atto di destinazione: problemi applicativi, in Atti del Convegno su Atti notarili di destinazione dei beni: art. 2645-ter c.c., Milano, 19 giugno 2006; Bianca, Il nuovo art. 2645-ter. 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