Codice Civile art. 2668 bis - Durata dell’efficacia della trascrizione della domanda giudiziale (1)Durata dell’efficacia della trascrizione della domanda giudiziale (1) [I]. La trascrizione della domanda giudiziale conserva il suo effetto per venti anni dalla sua data. L’effetto cessa se la trascrizione non è rinnovata prima che scada detto termine. [II]. Per ottenere la rinnovazione si presenta al conservatore una nota in doppio originale conforme a quella della precedente trascrizione, in cui si dichiara che si intende rinnovare la trascrizione originaria. [III]. In luogo del titolo si può presentare la nota precedente. [IV]. Il conservatore deve osservare le disposizioni dell’articolo 2664. [V]. Se al tempo della rinnovazione gli immobili a cui si riferisce il titolo risultano dai registri delle trascrizioni passati agli eredi o aventi causa di colui contro il quale venne eseguita la formalità, la rinnovazione deve essere fatta anche nei confronti degli eredi o aventi causa e la nota deve contenere le indicazioni stabilite dall’articolo 2659, se queste risultano dai registri medesimi. (1) Articolo inserito dall'art. 62, comma 1, della l. 18 giugno 2009, n. 69. InquadramentoLa l. n. 69/2009, mediante l'introduzione degli artt. 2668-bis e 2668-ter, ha limitato nel tempo l'efficacia della trascrizione delle domande giudiziali, del pignoramento immobiliare e del sequestro conservativo di beni immobili stabilendo che la stessa conserva effetto per venti anni dalla sua data e che tale effetto cessa se la trascrizione non è rinnovata prima che scada detto termine. Ricalcando le norme sull'efficacia dell'ipoteca (da art. 2847 a 2851) gli artt. 2668 bis e 2668-ter allineano la durata della trascrizione della domanda giudiziale a quella dell'iscrizione ipotecaria (art. 2847) conformandosi al regime generale della durata ventennale riferita da altre disposizioni codicistiche, sia pure in altri contesti disciplinari (cfr. artt. 563 comma 5; 954 comma 4; 970; 1014, 1073, 1158, 2880). Il principio enunciato è che le formalità in discorso conservino il loro effetto per vent'anni dalla loro esecuzione, con possibile loro rinnovo anteriormente alla scadenza del detto termine. Natura giuridicaLa nuova normativa si conforma, innanzitutto, a quella contenuta nell'art. 2847 che dispone circa l'efficacia dell'ipoteca entro venti anni dalla sua data e a quella di cui all'art. 2652 che, a sua volta, dispone la trascrizione delle domande giudiziali. Come noto, la trascrizione delle domande giudiziali intende rendere inopponibile al soggetto, la cui domanda sia stata accolta, gli atti trascritti successivamente alla trascrizione della domanda stessa, preservando con effetti prenotativi gli effetti della domanda. Con l'art. 2668 bis il legislatore ha introdotto, però, un limite alla durata dell'efficacia della trascrizione delle domande giudiziali, limite finora inesistente. Detto termine di durata e` stato, infatti, fissato in venti anni, analogamente a quanto già previsto dall'art. 2847 in materia d'ipoteca. Evidentemente la ratio legis è quella di tutelare la certezza dei traffici giuridici dei beni interessati da una domanda giudiziale. Va, inoltre, sottolineato che il termine ventennale di cui all'art. 2847 dell'iscrizione ipotecaria non va confuso con il termine di iscrizione del diritto di ipoteca, né con quello di prescrizione del diritto di credito assistito da garanzia reale. Infatti, secondo la giurisprudenza il termine ventennale d'efficacia dell'iscrizione ipotecaria non influenza il decorso del termine di prescrizione del diritto di credito medesimo. (Cass. n. 1586/2002, Fall., 2002, 1072, con nota di Dal Zilio). È noto che la determinazione di durata dell'iscrizione pregiudizievole tende a consentire la più veloce circolazione giuridica dei beni favorendo l'indagine a ritroso dei venti anni circa l'esistenza di ipoteche nei registri immobiliari e, a tanto, si è provveduto con la nuova disposizione anche per le trascrizioni di cui agli artt. 2668-bis e 2668-ter. Inoltre, la nuova disciplina tende ad un'altra finalità che è quella di stabilizzare quelle istanze che contengano domande dirette all'autorità giudiziaria di cancellazione di una trascrizione pregiudizievole allorché il giudizio si sia comunque concluso dopo un notevole lasso di tempo. Si è scelto, perciò, d'utilizzare il semplice decorso del tempo per ottenere la predetta inefficacia al maturare del ventennio. In tal modo chiunque interessato può prendere cognizione della maturata inefficacia di una trascrizione ultraventennale (ove non cancellata), astenendosi dall'effettuazione di costose e spesso complicate visure ultraventennali ed, all'esito intraprendere ulteriori eventuali iniziative di cancellazione. Ovviamente rimangono disponibili- nei termini temporali suddetti — i consueti strumenti giuridici diretti ad ottenere la cancellazione della formalità pregiudizievole e che, a mente dell'art. 2847, il creditore ipotecario ben potrà procedere alla rinnovazione dell'iscrizione ipotecaria ed ove non si attivi in tempo utile per la rinnovazione nel ventennio, non avrà altra scelta che quella di procedere ad una nuova iscrizione, con il grado temporale contestuale. Sul punto gli artt. 2668 bis e 2668ter, per vero, tacciono. Secondo la dottrina nulla questio se la cessazione dell'efficacia della trascrizione non agisca in via retroattiva, ma si limiti a spiegare efficacia esclusivamente con riguardo alle formalità pregiudizievoli post ventennio, con la conseguenza che la rinnovazione non tempestiva lascerà indenni le ragioni del'attore purché nel periodo d'inerzia della trascrizione e la sua nuova iscrizione non siano sopravvenute altre formalità in pregiudizio delle sue ragioni (Miccolis, 2009, 340). Il problema giuridico che, allora, si pone è se l'art. 2668-bis, comma 5 si riferisca alla sola fattispecie di rinnovazione della trascrizione già tempestiva. Si deve, allora, ritenere che la perdita di efficacia della trascrizione agisca in via retroattiva, in difetto di rinnovazione tempestiva, in accordo con la seconda parte del comma 1 dell'art. 2668-bis. RegimeGli artt. 2652 e 2653 circoscrivono le fattispecie nelle quali è possibile procedere a trascrizione delle domande giudiziali aventi per oggetto beni immobili purché relative ai diritti elencati dall'art. 2643. È noto che attraverso questo tipo di trascrizione, la parte interessata intende realizzare una sorta di prenotazione che garantisca la statuizione del giudice in attesa della res iudicata. È perciò intuitivo che, all'esito dell'accoglimento della domanda, si consolidi l'aspettativa di sterilizzazione degli effetti della domanda proposta illo tempore, ovvero l'opponibilità della formalità rispetto ad altre trascrizioni o iscrizioni pregiudizievoli a carico del convenuto Già con l'art. 2668 era possibile provvedere su accordo delle parti interessate alla cancellazione della trascrizione delle domande giudiziali e delle relative annotazioni, cosa comunque possibile anche con l'ordine del giudice disposta con sentenza passata in cosa giudicata ed, inoltre, il giudice è tenuto ad ordinare la cancellazione della trascrizione ove la domanda venga rigettata o il processo si sia estinto per rinunzia o per inattività delle parti, il che conferma, evidentemente, che la funzione primaria della formalità in discorso è quella di assicurare certezza e stabilità dei rapporti giuridici, nonché facilità di circolazione dei beni interessati attraverso l'ostensibilità dei pubblici registri. La dottrina si è chiesta, riguardo all'art. 2668, comma 2, quale sia l'epilogo di una mancata statuizione sulla cancellazione della trascrizione nel caso di sentenza di rigetto, ma, soprattutto, nel caso di estinzione per mancata riassunzione della causa con riferimento al vecchio testo degli artt. 181 e 309 c.p.c. Si tratta di un problema applicativo che può sorgere a distanza di anni dalla perenzione del giudizio. (Cfr. Lombardi-Giordano, 2009, 645 ss.) Come noto, la nuova disposizione l'art. 2668-bis prevede che ai fini della rinnovazione della trascrizione, occorre presentare al Conservatore una nota in doppio originale conforme a quella della precedente trascrizione e contenente la dichiarazione diretta a rinnovare la trascrizione originaria. È possibile, inoltre presentare la nota precedente. Il Conservatore deve osservare le formalità di cui all'art. 2644. In sostanza, sarà interesse del richiedente la rinnovazione eseguire la stessa anche nei confronti di coloro che, in base ai registri immobiliari, risultino attualmente proprietari del bene per successione universale o a titolo particolare secondo i principi di continuità delle trascrizioni, ricalcando così la disposizione le previsioni già contemplate in tema di ipoteca dagli artt. 2650 e 2651. Tale obbligo previsto dalla novella costituisce, perciò, una disposizione cardine del sistema. A tale proposito la giurisprudenza di merito nelle prime pronunce, ha rimarcato la natura personale e non reale della pubblicità immobiliare del nostro ordinamento rispetto al soggetto avente causa di colui contro il quale venne eseguita la trascrizione dal momento che qualsiasi terzo interessato non potrebbe diversamente venirne a conoscenza, né potrebbe conoscere la trascrizione originaria presa nei confronti del dante causa considerata la disposta limitazione ventennale in favore del terzo, con la conseguenza che in difetto di rinnovazione nei confronti di eredi e aventi causa la rinnovazione sarà invalida perché incompleta (Trib. S. Maria Capua V. 14 giugno 2011). In tema di esecuzione forzata, secondo la giurisprudenza di legittimità nel caso di sopravvenuta inefficacia del pignoramento immobiliare per effetto della rinnovazione intempestiva ai sensi degli artt. 2668-bis e 2668-ter e conseguente dichiarazione di estinzione del processo esecutivo, per cause diverse da quelle tipiche, il ricorso straordinario in Cassazione sensi dell'art. 111 Cost. non è ammissibile poiché, in tal caso, l'unico rimedio esperibile è quello dell'opposizione agli atti esecutivi ai sensi dell'art. 617 c.p.c. ( Cass. VI, ord. n. 24775/2014). La trascrizione della domanda giudiziale di cui all'art. 2668 bis c.c. perde efficacia ipso iure In caso di rigetto, con effetto di giudicato, della domanda giudiziale trascritta, e poiché l'impugnazione della pronuncia con revocazione straordinaria di cui all'art. 395, comma 1, n. 3 c.p.c., non condiziona il passaggio in giudicato, non è possibile una nuova trascrizione della domanda, né la rinnovazione della formalità (Cass. III , n. 34402 /2022). Disciplina transitoria L'art. 59, comma 4, l. n. 69/2009 detta una disciplina transitoria speciale per le nuove norme, intese, come detto, a limitare nel tempo l'efficacia di alcune trascrizioni. In particolare, infatti, la disciplina transitoria dispone che “la trascrizione della domanda giudiziale, del pignoramento immobiliare e del sequestro conservativo sugli immobili, eseguita venti anni prima dell'entrata in vigore della presente legge o in un momento ancora anteriore, conserva il suo effetto, se rinnovata ai sensi degli artt. 2668-bis e 2668-ter entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge”. In sostanza, è previsto che le trascrizioni ultraventennali rimangano efficaci previo rinnovo entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della novella. Si osserva in proposito come il legislatore abbia scelto di rendere retroattiva la nuova disciplina, rendendo immediatamente efficaci anche le formalità eseguite prima della data di entrata in vigore della l. n. 69/2009. Per quanto riguarda l'efficacia delle trascrizioni in scadenza rispetto alla vigenza della novella, è previsto una moratoria di dodici mesi dall'entrata in vigore della predetta l. n. 69/2009, ovvero il 4 luglio 2009, per procedere alla rinnovazione delle formalità in scadenza secondo gli artt. 2668-bis e 2668-ter. La dottrina si è mostrata perplessa sulla scelta del legislatore sottolineando alcune storture conseguenti alla retroattività della normativa transitoria (Fabiani, 2009, 346). Secondo una parte di essa (Capponi, 2009, 1184) del regime in questione va data una lettura che lo renda conforme alla Costituzione nel senso di garantire che la novella transitoria consenta, qualunque sia il giorno di decorso del ventennio, che il termine per la rinnovazione della formalità non sia inferiore a dodici mesi dall'entrata in vigore della legge. Va osservato, infatti, che il rischio insito nell'incertezza del regime – che muta a seconda dello spartiacque temporale del 4 luglio 2009 – può mettere in conflitto due esigenze: da una parte, infatti, si vorrebbe favorire l'estinzione della fomalità, dall'altra la scelte discutibile del legislatore rischia di far venire meno la sua funzione principale che è quella della pubblicità, indispensabile per una corretta circolazione giuridica dei beni (cfr. Fabiani, 346). BibliografiaAsaro, Colletti, Recco, La trascrizione: La giurisprudenza di risoluzione dei conflitti tra più aventi causa, Milano, 2011; Bianca, Diritto civile, III, Milano, 2000, 528; Bianca, L'atto di destinazione: problemi applicativi, in Atti del Convegno su Atti notarili di destinazione dei beni: art. 2645-ter c.c., Milano, 19 giugno 2006; Bianca, Il nuovo art. 2645-ter. Notazioni a margine di un provvedimento del Giudice tavolare di Trieste, in Giust. civ. 2006, II, p. 190 e ss.; Boero, La trascrizione del diritto di abitazione del coniuge superstite, in Giust. civ. 1984, II; Bombelli, Iato, Trascrizione del preliminare e tutela dell'acquirente, Padova, 2012; Bocchini, Rapporto coniugale e circolazione dei beni, Napoli, 1995; Brienza, La tassatività delle ipotesi di trascrizione: superamento o conferma di un principio?, in Riv. dir. civ., 1991, II; Bugani, La pubblicità del regime patrimoniale della famiglia, in Riv. trim. dir. e proc. civ. 1987; Busani, La doppia alienazione immobiliare, in Nuova giur. civ. comm. 2002; Caponi, Il Sequestro giudiziario, controversia sulla proprietà o il possesso ed efficacia nei confronti delle alienazioni, in Foro it. 2002, I, 1545;Caponi, Il sequestro giudiziario di beni nel processo civile, Milano, 2000; Capponi, Il processo civile e il regime transitorio della legge n. 69 del 18 giugno 2009, in Corr. giur. 2009, 1184; Castoro,Il processo esecutivo nel suo aspetto pratico, Milano, 1998; Caringella, Mazzamuto, Morbidelli, Manuale di diritto civile, Roma, 2013, 854; Cecchella, L'arbitrato, Torino, 1991; Cimmino n.a., Conte M., Trascrizione, Prove, in Trattario di Diritto Civile a cura di Cendon, Napoli 2013; Cimmino N.A., La trascrizione immobiliare, Milano, 2012; Cimmino N.A., La trascrizione immobiliare, Milano, 2012; Cimmino N.A., artt. 2643-2696, in Commentario al codice civile, a cura di P. Cendon, Milano, 2008; Colesanti, Fallimento e trascrizione delle domande giudiziali, Milano, 1972; Corsini, Acquisto per usucapione della proprietà del fondo confinante e prelazione, in Giust. civ. 1997, I; Coviello, Della trascrizione, in Tratt. Fiore, Brugi, I, Torino, 1924; De Lise, Trascrizione, II, Enc. giur., XXXI, Roma, 1994; De Matteis, Contratto preliminare, in Enc. giur., 1988, 50; De Rubertis, Il nuovo regime della famiglia e la trascrizione immobiliare, in Vita not. 1976, 11; Doria, Doppia alienazione immobiliare e teoria dell'effetto reale. Il problema della responsabilità dell'alienante e del secondo acquirente, 1994; Doria, Relazione introduttiva a: Le nuove forme di organizzazione del patrimonio, Atti del Convegno, Roma, 28-29 settembre 2006; D'Orazi, Alienazione di immobili acquistati per usucapione non accertata giudizialmente, in Riv. not. 2006; Ettorre, Silvestri, La pubblicità immobiliare e il testo unico delle imposte ipotecaria e catastale. Manuale teorico-pratico, Milano, 1996; Fabiani, La durata dell'efficacia della trascrizione della domanda giudiziale, del pignoramento immobiliare e del sequestro conservativo sugli immobili, in Foro it. 2009, V, 342; Ferrante, Consensualismo e trascrizione, Padova, 2008; Ferri, Natoli, Ferrucci, Della tutela dei diritti. Trascrizione - Prove, in Commentario del Codice Civile, VI, Torino, 1971; Finocchiaro A., Finocchiaro M., Diritto di famiglia, II, Milano, 1984; Formica e Giancarli, Prime riflessioni sulla sentenza della Corte Suprema di cassazione, sezione III civile, n. 10014/2003, in Riv. not. 2003; Francario L., voce Vincoli di indisponibilità, in Enc. giur., 1989; Francario L., voce Vincoli di indisponibilità, in Enc. giur., 1989; Gentile, La trascrizione immobiliare, Napoli, 1957; Gabrielli G., Questioni recenti in tema di pubblicità immobiliare, in Contr. impr. 1989; Gabrielli, Patrimonio familiare e fondo patrimoniale, in Enc. dir., XXXII, Milano, 1982; Gabrielli, Idoneità dei titoli al fine della pubblicità immobiliare, in Riv. dir. civ. 1996; Gazzoni, Manuale di diritto privato, Milano, 2015; Gazzoni F., Gabrielli E., Trattato della trascrizione, Torino, 2012; Gazzoni, La trascrizione immobiliare, II, Milano, 1993; Gentile Nicolò, La trascrizione, I, Milano, II, 46; Giordano, La valenza dell'eccezione della parte interessata ai fini dell'estinzione del processo, in Corr. mer. 2005, n. 12, 1262; Leo, Atti pregiudizievoli trascritti con scadenza, in Guida al dir., 2009, n. 28, 96; Lombardi A.(-Giordano R.), Il nuovo processo civile, Roma, 2009, 640 ss.; Luminoso A., in Luminoso A.- Palermo G., La trascrizione del contratto preliminare. Regole e dogmi,1998, 38; Mastrocinque R., La trascrizione. Commento agli artt.22643-2696 del codice civile, Roma, 1963; Maiorca, Della trascrizione degli atti relativi a beni immobili, in Comm. D'Amelio, Finzi, Firenze, 1943; Miccolis, La rinnovazione della trascrizione della domanda giudiziale, del pignoramento immobiliare e del sequestro conservativo sugli immobili, in Foro it. 2009, V, 339; Natoli, La trascrizione, in Comm. cod. civ., VI, 1, Torino, 1971; Oberto, Famiglia e rapporti patrimoniali. Questioni d'attualità, Milano, 2002; Oberto, Il nuovo processo cautelare, Milano, 1993;. Palermo, Ammissibilità e disciplina del negozio di destinazione, in Destinazione di beni allo scopo. Strumenti attuali e tecniche di innovative, Atti del Convegno, Roma, 2003, 243 ss.; Padovini, Trascrizione, in Nss.D.I., app., VII, Torino, 1987; Padovini, sub art. 26, in Tarzia, Luzzato, Ricci, Legge 5 gennaio 1994, n. 25, Padova, 1995; Padovini, Trascrizione, in Nss.D.I., App., Torino, 1987; Petrelli, Trascrizione immobiliare e legislazione regionale, in Riv. not. 2009, 741 ss., 744; Petrelli, La trascrizione degli atti di destinazione, II, p. 181 e ss., in Riv. dir. civ. 2006, II, 162; Petrelli, Decreto 7 aprile 2006, annotato da M. Bianca, Il nuovo art. 2645-ter. Notazioni a margine di un provvedimento del Giudice tavolare di Trieste, in Giust. civ. 2006, II, p. 190; Petrelli, Note sulla trascrizione degli acquisti “mortis causa”, in Riv not. 1993; Picardi, La trascrizione delle domande giudiziali, Milano, 1968; Pischetola, Accettazione tacita dell'eredità e relativa trascrizione, in Vita not. 2002; Proto Pisani, Lezioni di diritto processuale civile, Napoli 2006; Proto Pisani, Procedimenti cautelari, in Enc. giur., XXIV, Roma, 1991; Proto Pisani, La trascrizione delle domande giudiziali, Napoli, 1968; Pugliatti, La trascrizione immobiliare, I, Messina, 1945; Santosuosso, Beni ed attività economica della famiglia, Torino, 1995. Ragazzini, Nuovi orientamenti di dottrina, giurisprudenza e legislazione in tema di trascrizione, in Riv. not. 1989; Redenti, Diritto processuale civile, III, Milano, 2011; Ricca, Trascrizione, II, Trascrizione delle domande giudiziali, in Enc. Giur., XXXI, Roma, 1994; Satta, Commentario al Codice di procedura civile, III, Milano, 1959-1971; Satta, L'esecuzione forzata, Torino 1963; Spada, Articolazione del patrimonio da destinazione iscritta, in Negozio di destinazione: percorsi verso un'espressione sicura dell'autonomia privata, Quaderni della Fondazione Nazionale per il Notariato, 2007, 121 ss.; Soldi (- Bucci), Le nuove riforme del processo civile, Padova, 2009, 201; Tommaseo, Problemi attuali del diritto tavolare, in Not. 2002; Tondo, Sulla trascrizione di acquisti immobiliari a causa di morte, in Studi e Materiali - Quaderni semestrali del Consiglio Nazionale del Notariato, Milano, 2002; Triola, Della trascrizione, Ruperto, Sgroi (a cura di), in Nuova Rassegna di Giurisprudenza sul codice civile, Milano, 1994. Triola, Della Tutela dei Diritti, La trascrizione, Torino 2012; Triola, Trascrizione, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Triola, Trascrizione, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Zaccaria, sub art. 2647, in Comm. Cendon, VI, Torino, 1991. |