Codice Civile art. 2673 - Obblighi del conservatore.

Donatella Salari

Obblighi del conservatore.

[I]. Il conservatore dei registri immobiliari deve rilasciare a chiunque ne fa richiesta copia delle trascrizioni, delle iscrizioni e delle annotazioni, o il certificato che non ve ne è alcuna.

[II]. Deve altresì permettere l'ispezione dei suoi registri nei modi e nelle ore fissati dalla legge (1).

[III]. Il conservatore deve anche rilasciare copia dei documenti che sono depositati presso di lui in originale o i cui originali sono depositati negli atti di un notaio o in pubblico archivio fuori della circoscrizione del tribunale nella quale ha sede il suo ufficio.

(1) Comma così sostituito dall'art. 4 l. 27 febbraio 1985, n. 52.

Inquadramento

La disposizione detta le regole principali che sovrintendono alle funzioni del conservatore ed al rilascio dei documenti di sua competenza. Il rilievo generale degli scopi pubblicitari demandati ai registri immobiliari deve assicurare agevole fruibilità e affidabilità della consultazione, ne consegue che non è richiesto un interesse da documentare per accedere agli stessi e che se la richiesta viene presentata con le modalità e caratteristiche richieste dall'ufficio, la conservatoria è tenuta al rilascio dell'elenco delle informazioni relative al nominativo richiesto (atteso che il nostro sistema prevede quello dell'ispezione nominativa, ossia a base personale e non reale. Come noto, infatti, i nostri registri immobiliari non sono improntati sulle vicende dei beni, ma piuttosto le varie trascrizioni o iscrizioni effettuate nei confronti del singolo soggetto. Ne deriva che se gli atti trascritti saranno stati di acquisto del diritto la trascrizione sarà avvenuta a favore, laddove la perdita del diritto comporterà la trascrizione contro costui. Ne consegue che la richiesta d'ispezione potrà essere introitata solo se relativa ad uno o più nominativi e non conformata all'oggetto del titolo.

Doveri del conservatore

L'ispezione dei registri riguarda la consultazione dei registri di pubblicità immobiliare, ossia, innanzitutto il registro generale d'ordine e di poi quelli di trascrizioni e annotazioni. Ne consegue che il conservatore è tenuto a rilasciare a chiunque ne faccia richiesta copia delle trascrizioni, iscrizioni e delle annotazioni, ovvero l'attestazione certificata che non ve ne è alcuna, nel primo caso si assicura l'esigenza di diretta fruibilità delle pubblicità rinvenute indicate partitamente in modo che sia garantita l'affidabilità della consultazione. Il conservatore è tenuto a rilasciare anche copia dell'avvenuta richiesta e può provvedere a rilasciare — su singola richiesta- un certificato cumulativo di iscrizioni e trascrizioni. Il conservatore deve anche consentire rispetto alle formalità non ancora registrate, l'ispezione sulle note presentate e il richiedente ha diritto di visionare la nota originaria e il titolo. Va segnalato che l'art. 21 l. n. 52/1985 (entrata in vigore il 2 settembre 1985), risulta innovato il regime della trascrizione per la quale è richiesta l'indicazione dei dati catastali nelle note di trascrizione, ossia il numero di mappale e l'indicazione della Partita Catastale di ciascun Comune di ubicazione del cespite, superando l'originaria indicazione dei tre confini. La c.d. nota di trascrizione dovrà poi essere integrata dal codice fiscale e dalla situazione matrimoniale con relativo regime patrimoniale dei relativi soggetti. Si richiede che la richiesta debba essere il più possibile dettagliata riportando le generalità delle persone fisiche, ovvero i dati identificativi delle persone giuridiche, comprese le associazioni non riconosciute. La conservatoria rilascia al richiedente l'elenco delle formalità riguardanti il nominativo richiesto, il conservatore ai sensi dell'art. 2673, comma 2, ha l'obbligo di consentire a chiunque l'esame dei registri nel rispetto degli orari e delle modalità predefinite per legge ex art. 2677, nel modo e nelle ore fissate dalla legge, senza chiederne i motivi e a condizione che le richieste siano per nominativi e non relative all'oggetto dei titoli. Il conservatore è tenuto a rispettare gli orari previsti dalla legge sui quali deve ritenersi vi sia una riserva di fonte primaria, la cui eventuale inosservanza potrebbe determinare sanzioni disciplinari. La responsabilità del Conservatore appare disciplinata dall'art. 5, l. n. 22/1983 che dispone che a decorrere dal 25 novembre 1973, “la responsabilità per danni del conservatore dei registri immobiliari è regolata dalle norme relative agli impiegati civili dello Stato, salvo che per i rapporti definiti con sentenza passata in giudicato, con transazione, o comunque esauriti"”.

Secondo la giurisprudenza: “I principi in tema di trascrizione sono finalizzati, in via principale, a dirimere il possibile conflitto fra più acquirenti dello stesso immobile o bene mobile registrato, con la conseguenza che all'eventuale inesattezza della nota di trascrizione (nella specie riferibile all'insufficiente descrizione di beni immobili gravati da vincolo ipotecario, siccome indicati senza riportare i numeri di foglio e di mappa) — oggetto di un apprezzamento di fatto insindacabile in sede di legittimità — consegue soltanto l'inopponibilità nei confronti del terzo in buona fede, essendo la trascrizione, a tal fine, invalida” (Cass. III, n.264/2006). Nel diritto d'ispezione sono, a mente dell'art.2679, comma 2 compresi anche i registri complementari (v. art. 2679, comma 2), mentre è dubbia la possibilità di prendere visione di tutti i registri che contengono dati fiscali della pubblicità immobiliare.

Secondo la giurisprudenza, in tema di opponibilità ai terzi di una iscrizione ipotecaria, nel periodo intermedio tra la repertazione nel registro generale d'ordine e la successiva inserzione della nota nel registro particolare, la misura della opponibilità dell'atto soggetto a pubblicità immobiliare è data dalle risultanze del registro generale d'ordine (Cass. III, n. 10084/1998) mentre può sorgere la responsabilità civile del conservatore e non del notaio nei casi di negligenza tale da avere reso di fatto impossibile l'individuazione di un'iscrizione ipotecaria in occasione di una compravendita (Cass. III, n. 16549/2012).

rilascio di copie di documenti

Il comma 3 dell'art. 2673, prevede l'obbligo per il conservatore di rilasciare copia- che fa fede al pari dell'originale fino a querela di falso del loro contenuto- dei documenti che sono depositati presso di lui in originale o i cui originali sono depositati negli atti di un notaio o in pubblico archivio fuori della circoscrizione del tribunale nella quale ha sede il suo ufficio. Evidentemente essa presuppone il riferimento esclusivamente a quelli che il conservatore ha depositati in originale presso di lui con esclusione di quelli dei quali sia depositario altro pubblico ufficiale preso altra circoscrizione territoriale. Il principio è quello non solo di delimitare la competenza di ciascun ufficio ma anche quello di assicurare un eguale gettito evitando, nel contempo, disparità di trattamento nel disimpegno del pubblico servizio.

Secondo la giurisprudenza (Cass. III, n. 10133/2015) il disimpegno del servizio della conservatoria non incide sull'eventuale responsabilità del notaio allorché costui non abbia offerto prova dell'incidenza di detta circostanza sulle visure immobiliari che costui avrebbe dovuto effettuare in vista di una compravendita. Infatti, in tema di responsabilità professionale, il notaio, che è obbligato alla verifica dell'esistenza di formalità pregiudizievoli sul bene oggetto di compravendita, ma non è tenuto ad una condotta in concreto eccessivamente onerosa, ha l'onere probatorio di delimitare l'ambito della diligenza da lui esigibile, allegando e dimostrando non solo l'estensione (quantitativa e temporale) degli accertamenti esperiti, ma anche di quelle esperibili, nonché la regolarità o meno delle registrazioni effettuate dalla conservatoria ed altresì l'idoneità della specifica irregolarità contestata a rendere infruttuose eventuali ricerche del titolo reso pubblico. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha confermato la condanna, non avendo il notaio offerto la prova né delle visure effettuate né di quelle esperibili, in ragione delle condizioni di lavoro della conservatoria nei giorni immediatamente precedenti la stipula dell'atto).

Secondo il giudice di legittimità la condotta colposa del danneggiato rileva ai fini dell' esclusione di quei danni  da responsabilità aquiliana che costui,  agendo verso terzi  ex art. 1227, secondo comma, abbia causato trascurando di verificare la corretta trascrizione della domanda giudiziale nell'ambito di applicazione dell'art. 2932 (Cass. III, n. 22923/2016) purché detta negligenza sia idonea, come causa sopravvenuta, ad interrompere il nesso causale con l'antecedente causale preesistente.

Bibliografia

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