Codice Civile art. 2678 - Registro generale (1).Registro generale (1). [I]. Il conservatore è obbligato a tenere un registro generale d'ordine in cui giornalmente deve annotare, secondo l'ordine di presentazione, ogni titolo [2658] che gli è rimesso perché sia trascritto, iscritto o annotato. [II]. Questo registro deve indicare il numero d'ordine, il giorno della richiesta ed il relativo numero di presentazione, la persona dell'esibitore e le persone per cui la richiesta è fatta, i titoli presentati con la nota [2659 ss.], l'oggetto della richiesta, e cioè se questa è fatta per trascrizione, per iscrizione o per annotazione, e le persone riguardo alle quali la trascrizione, la iscrizione o l'annotazione si deve eseguire. [III]. Appena avvenuta l'accettazione del titolo e della nota, il conservatore ne deve dare ricevuta in carta libera all'esibitore, senza spesa; la ricevuta contiene l'indicazione del numero di presentazione. (1) Articolo così sostituito dall'art. 10 l. 27 febbraio 1985, n. 52. InquadramentoLa disposizione in esame stabilisce gli obblighi per il conservatore relativamente al registro generale d'ordine, con un palese obiettivo di certezza delle vicende giuridiche attinenti alla trascrizione. Caratteristiche del registroSecondo l'art. 2678, il conservatore è obbligato a tenere un registro generale d'ordine in cui giornalmente deve annotare ogni titolo che gli è pervenuto, perché sia trascritto, iscritto o annotato. Esso serve a stabilire un preciso ordine tra le varie operazioni di trascrizione, iscrizione o annotazione al fine di evitare un possibile conflitto cronologico tra tali operazioni. La progressione a cui fa riferimento l'art. 2678 prende il nome di numero d'ordine. In base all'art. 2678, il conservatore è tenuto a rilasciare all'esibitore una ricevuta in carta libera e senza spese, del titolo o della nota, con l'indicazione del numero di presentazione. La giurisprudenza di legittimità (Cass. II, n. 1135/2000) ha precisato che la trascrizione sui registri immobiliari è informata al criterio della ricerca per nome del soggetto cui si riferisce, qualora, per errore della Conservatoria, la trascrizione, ancorché la nota sia stata correttamente redatta, venga repertoriata a carico di persona diversa dall'alienante dell'immobile, può conseguentemente derivarne — secondo un apprezzamento di fatto incensurabile in sede di legittimità — l'invalidità della trascrizione e la sua inopponibilità ai terzi in buona fede (che non hanno l'onere di esaminare altri atti o documenti ovvero il registro generale d'ordine); né la correzione dell'errore, operata in epoca successiva alla trascrizione di pignoramenti effettuati da creditori in buona fede, può avere effetti ex tunc e sanare l'irregolarità originaria in pregiudizio di tali creditori. In adesione a tale orientamento, la S.C (Cass. III, n. 15183/2004) ha precisato che i registri particolari per le trascrizioni, le iscrizioni e le annotazioni (art. 2679, primo comma), nonché gli altri registri ordinati dalla legge (art. 2679, comma 2, r.d. n. 2130/1874) secondo il principio della ricerca nominale tra i quali vanno annoverati la "tavola alfabetica dei nomi" e la "rubrica dei cognomi, rivestono valore accessorio o, meglio di facilitazione della ricerca. Ne consegue che qualora la trascrizione di una vendita sia stata correttamente riportata nel registro generale d'ordine in danno dell'effettivo venditore, e sia stata omessa per semplice errore materiale, nel registro alfabetico, l'acquirente del bene ha diritto di ottenere la cancellazione dell'iscrizione ipotecaria effettuata da un terzo in danno dell'alienante, successivamente alla trascrizione dell'atto di compravendita, proprio a motivo dell'errore nella registrazione della trascrizione nel registro alfabetico. La riforma introdotta con la l. 27 febbraio 1985, n. 52La riforma del 1985 ha da un lato modificato la struttura del registro generale d'ordine, eliminando l'originaria suddivisione in caselle, e dall'altro ha soppresso l'obbligo del conservatore di annotare giornalmente il titolo all'atto della consegna, con la conseguenza che l'annotazione può essere eseguita alla fine della giornata. Un'ulteriore novità sta nel fatto che la ricevuta rilasciata dal conservatore non deve contenere più il numero d'ordine, bensì il numero di presentazione che individua la serie numerica progressiva di richiesta. Così, al momento della richiesta di pubblicità, viene attribuito un numero interno d'ufficio di presentazione nella giornata; in seguito, una volta espletate le sue funzioni, il conservatore rilascerà una ricevuta attestante l'avvenuta accettazione, con l'indicazione del numero di presentazione che garantirà, a sua volta, l'assegnazione del numero d'ordine (De Donato, 441). Ogni quindici giorni, poi, lo stesso dovrà trasmettere una copia del registro generale d'ordine al procuratore della Repubblica del tribunale nella cui circoscrizione è situato l'ufficio. BibliografiaAlpa-Mariconda (a cura di), Codice civile, III, Milano, 2013, Caringella F.-Mazzamuto S.-Morbidelli G., Manuale di diritto civile, 2013, 854; Cimmino N.A., artt. 2643-2696, Commentario al codice civile, a cura di Cendon, Milano 2008; De Donato, La Nuova Legge sulla pubblicità immobiliare, in Vita not. 1986. 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