Codice Civile art. 2688 - Continuità delle trascrizioni.

Donatella Salari

Continuità delle trascrizioni.

[I]. Nei casi in cui, per le disposizioni precedenti, un atto di acquisto è soggetto a trascrizione, le successive trascrizioni o iscrizioni non producono effetto se non è stato trascritto l'atto anteriore di acquisto.

[II]. Quando l'atto anteriore di acquisto è stato trascritto, le successive trascrizioni o iscrizioni producono il loro effetto secondo l'ordine rispettivo, salvo il disposto dell'articolo 2644.

Inquadramento

La norma riproduce il disposto dei primi due commi dell'art. 2650, a sua volta, enunciativo del principio della continuità delle trascrizioni nel settore immobiliare limitatamente agli articoli da 2683 a 2687, ossia quelli precedenti, per contro, delimita il campo applicativo del principio enunciato escludendo l'ipotesi di cui all'art. 2689 e comunque delimitando la fattispecie ad un “ atto d'acquisto”in parallelo con l'art. 2650, il che non sembrerebbe significare un esclusione di atti costitutivi, traslativi o estintivi su beni mobili registrati. Ne deriva che troverà applicazione anche l'art. 2684, n. 3, nell'ipotesi in cui la rinuncia o, meglio i suoi effetti debbano essere ricondotti nell'alveo degli atti trascrivibili.

Il principio di continuità nella compravendita di autoveicoli

La questione socialmente più rilevante riguarda ovviamente gli atti di trasferimento degli autoveicoli. Ci si è infatti, chiesto se il principio di continuità delle trascrizioni invalidi o meno i trasferimenti successivi, ove mancante- in linea con la circolazione dei beni immobili e degli altri immobili registrati (come avviene per i beni immobili e per gli altri mobili registrati).

Tuttavia, nella pratica — ed in linea con la giurisprudenza più recente- è possibile acquistare un veicolo anche da chi non ne risulti proprietario in base alle risultanze del Pubblico Registro Automobilistico (Pra) (semplicemente perché costui non ha provveduto- illo tempore- a registrare il passaggio). Ne deriva che il bene potrà essere compravenduto purché l'alienante possegga il certificato di proprietà cartaceo (c.d. CdP) ovvero il foglio complementare originale del veicolo, pagando l'imposta provinciale di trascrizione (Ipt) in misura doppia.

Nel caso in cui si disponga di Certificato di proprietà digitale (Cdpd), già presente nel sistema informativo Aci è obbligatorio allegare la delega all'utilizzo del CdP da parte dell'intestatario o avente titolo ( per esempio un erede). All'esito si potrà chiedere la registrazione del passaggio di proprietà e l'aggiornamento del Cdpd al Pubblico Registro Automobilistico (Pra), entro sessanta giorni dalla data di autentica della firma sull'atto di vendita.

Ovviamente al momento del rilascio del CdP, all'esito dell'esecuzione della formalità l'assenza di continuità della trascrizione verrà segnalata nello spazio riservato alle annotazioni proprio a mente dell'art. 2688 che richiede tale continuità. Tale formalità permarrà, ovviamente, ad ogni successiva ispezione, anche in esito a regolare, successivo passaggio di proprietà.

Sul punto, invero, la giurisprudenza più recente si era consolidata nel senso che di considerare i contratti di compravendita di autoveicoli perfezionati per il solo scambio dei consensi ammettendo sul punto la prova anche per presunzioni. Ne deriva allora che la formalità pubblicitaria disimpegnata dal Pra appare destinata a dirimere potenziali conflitti tra più aventi causa dal medesimo venditore a mente dell'art. 2684, n.1). Ciò è tanto vero che l'acquirente finale di un trasferimento c.d. “a catena” non può esigere dai suoi vari antecedenti danti causa di provvedere alla formalità. Conseguentemente è stato da ultimo negato all'acquirente di un autoveicolo il diritto di pretendere che il venditore regolarizzi il precedente acquisto a suo favore nel Pra (Cass. n. 2989/2000). Ovviamente se non si possiede il certificato di proprietà, non è possibile provvedere alla trascrizione per l'ovvio motivo che la richiesta di duplicato può essere formulata solo dall'intestatario o dai suoi eredi.

La giurisprudenza di legittimità conferma l'impostazione (Cass. n. 9207/2004) affermando che in caso di vendita di autoveicolo: “In tema di compravendita di autoveicoli, tra gli obblighi del venditore rientra, giusto quanto disposto dall'art. 1477, anche quello della consegna dei documenti relativi all'uso della cosa venduta, tra cui il «foglio complementare», qualora si tratti di un veicolo iscritto al pubblico registro automobilistico (nel caso di specie, un carrello stradale); il venditore è pertanto responsabile se, non essendo in possesso dei documenti da consegnare insieme al bene, non si attivi per entrarne in possesso e provvedere tempestivamente alla loro consegna”.

A conferma del carattere non costitutivo, né di condizione d'efficacia delle iscrizioni del bene mobile nel Pra la giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 13884/2015) che inn tema di rivendicazione di beni mobili rinvenuti nella casa o nell'azienda del fallito ed acquisiti dal curatore, incombe sul ricorrente, ex art. 103 l. fall. (per la nuova disciplina v. art. 210, d.lgs. n. 14/2019 “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”), l'onere di dimostrare il proprio diritto sui medesimi beni, trovando peraltro applicazione le limitazioni probatorie previste dall'art. 621 c.p.c, operanti anche in caso di prova presuntiva in virtù del richiamo contenuto nell'art. 2729. Pertanto, salvo il caso in cui la presunzione non trovi fondamento nella specifica natura dell'attività esercitata, la prova dell'intestazione in favore del rivendicante presso il P.R.A. di un veicolo, asseritamente trasferito a quest'ultimo da parte della società fallita a seguito di un'operazione di leasing, non è sufficiente per l'accoglimento della domanda di rivendica, derivando dall'iscrizione nel pubblico registro una presunzione semplice quanto all'effetto traslativo del negozio, come tale cedevole rispetto alla preclusione di cui alla citata disposizione.

Rapporti con l'art. 2650, comma 3

L'articolo in commento rinvia al disposto dei primi due commi dell'art. 2650, ma nessun accenno si ritrova, invero, circa l'ipoteca legale a favore dell'alienante e del condividente e dei suoi effetti retroattivi di cui al comma 3 dell'articolo citato. L'omissione si spiega con la chiara circostanza che l'ipoteca legale non è prevista nella disciplina di navi ed aeromobili.

Per vero al riguardo l'art. 2 r.d.l. n. 436/1927 prevede un privilegio legale che a norma dell'art. 2810 comma 3 è equiparato all'ipoteca legale, tuttavia la dottrina ritiene che la previsione, non possa essere oggetto d'interpretazione estensiva o analogica rispetto a questa ipotesi di privilegio e considerato che esso è iscrivibile ad impulso di parte (art. 2834), a differenza dell'ipoteca legale(Natoli, 279).

In giurisprudenza: App. Venezia 7 giugno 1990; App. Bologna 19 settembre 1989; in senso contrario Trib. Napoli 20 ottobre 1983; Trib. Monza 13 febbraio 1980.

Questa ipotesi non va confusa con quella dell'ipoteca volontaria sull'autoveicolo o sulla nave (anche in costruzione, ex artt. 565, 566, 567 c. nav.) che deve essere iscritta al Pra in base ad atto pubblico, sentenza o altro provvedimento giudiziale nei casi previsti dalla legge, scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente, senza tralasciare il disposto dell'art. 7 d.l. n. 223/2006, conv. in l. n. 248/2006 che consente di ottenere gratuitamente salvi i previsti diritti di segreteria, nella stessa data della richiesta, e sempre salvo motivato diniego l'autenticazione della sottoscrizione degli atti e delle dichiarazioni aventi ad oggetto l'alienazione di beni mobili registrati e rimorchi (usati) o la costituzione di diritti di garanzia sui medesimi da parte degli uffici comunali ed ai titolari di sportelli telematici dell'automobilista di cui all'art. 2 d.P.R. n. 538/2000.

Per gli atti di cancellazione di ipoteca è invece necessaria l'autentica notarile e che conferisce al soggetto garantito il diritto c.d. “di sequela”, ossia segue il veicolo fino all'estinzione del credito garantito,indipendentemente dalle vicende di trasferimento del bene, nonché il diritto di espropriare il bene anche, ovviamente, nei confronti del terzo acquirente a garanzia del credito del procedente, diritto di prelazione, ossia di essere soddisfatto con preferenza sul prezzo ricavato dall'espropriazione (art. 2808). Ovviamente l'ipoteca può essere iscritta sia sui beni del debitore che su quelli di un terzo che si offra come garante (art. 2808, comma 2).

Bibliografia

Corrado, Pubblicità degli atti giuridici, in Nss. D.I., Torino, 1967; Cimmino, Trascrizione, in Comm. Cendon, Milano, 2008; Ferrario, La cessione dei beni ai creditori: un mandato in rem propriam con funzione di garanzia o di liquidazione, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2001; Follieri, Disposizione di un diritto altrui e indisponibilità nella cessione dei beni ai creditori, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2012; Natoli, Della trascrizione, in Comm. cod. civ., Torino, 1977.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario