Codice Civile art. 2701 - Conversione dell'atto pubblico.Conversione dell'atto pubblico. [I]. Il documento formato da ufficiale pubblico incompetente o incapace ovvero senza l'osservanza delle formalità prescritte, se è stato sottoscritto dalle parti, ha la stessa efficacia probatoria della scrittura privata [2702]. InquadramentoLa norma in commento stabilisce la possibilità di salvare limitatamente l'efficacia probatoria di un atto pubblico privo dei requisiti veri e propri di un atto di tal genere. Costituisce, quindi, una norma di salvaguardia in tema di prova documentale, poiché prevede che l'atto pubblico formato da un pubblico ufficiale che presenti dei vizi formali o sostanziali possa comunque valere, se sottoscritto dalle parti, come scrittura privata. Le rare pronunce giurisprudenziale distinguono il vizio formale dell'atto dai casi di falsità intrinseca del contenuto, per i quali non è necessaria la querela di falso. IstitutoL'istituto della conversione dell'atto pubblico viziato rappresenta un principio generale del nostro ordinamento secondo cui occorre salvare ciò che può essere validamente conservato (Conte, 79). La dottrina ha precisato come tale istituto non abbia nulla a che vedere con l'omologo previsto dall'art. 1424 (Comoglio, 318). Risulta evidente come la ratio della disposizione in commento sia pur sempre quella di salvaguardare i contraenti, soprattutto in un caso in cui il vizio dell'atto non è da loro dipeso. La giurisprudenza conferma la distinzione tra conversione ex art. 1424 e quella prevista per l'atto pubblico precisando altresì che l'operatività della norma in esame è circoscritta alle sole ipotesi in cui l'atto sia affetto da vizi formali e non anche in caso di vizi di sostanza (Cass. II, n. 8442/1990). Secondo Cass. II, n. 7264/2011 nel caso di nullità di un atto pubblico notarile per difetti formali (nella specie, mancanza di data) non esclude che il medesimo possa valere come scrittura privata, a condizione che il documento sia sottoscritto dalle parti; tale convertibilità, non essendo un fatto esterno - modificativo o estintivo di un diritto - non deve formare oggetto di un'eccezione in senso proprio, poiché costituisce un elemento intrinseco della previsione normativa, per cui l'esame della questione non è precluso anche se proposto per la prima volta in sede di giudizio di rinvio. Ad ogni modo, la conversione dell'atto pubblico rimane ancorata alla sussistenza di precisi requisiti, in assenza dei quali l'atto viziato cessa di avere alcuna efficacia probatoria. Il documento, infatti, deve essere stato redatto da un pubblico ufficiale incompetente o incapace ovvero senza l'osservanza delle formalità previste e, soprattutto, deve essere stato sottoscritto dalle parti. Si evidenzia, infine, come la giurisprudenza abbia più volte sottolineato che occorre distinguere il vizio formale dell'atto dai casi di falsità intrinseca del contenuto, per i quali non è necessaria la querela di falso (Cass. lav., n. 9147/2002). Efficacia probatoriaQuanto all'efficacia probatoria dell'atto pubblico convertito si è sostenuto in dottrina che esso sia dotato di una efficacia probatoria «minore» contestabile con ogni mezzo di prova (Montesano, 102); nel senso invece che l'atto faccia piena prova fino a querela di falso, nel caso in cui la sottoscrizione sia riconosciuta dalla parte contro cui esso è prodotto (Patti, 59). BibliografiaBarone, Interesse a proporre querela di falso in via principale, in, 1994, I, 2873 Comoglio, Le prove civili, Torino, 2004; Comoglio, Ferri, Taruffo, Lezioni sul processo civile, 4a ed., Bologna, 2006; Conte, artt. 2697- 2730. Prove, a cura di Cendon, Commentario al cod. civ., Milano 2008; Conte, Le prove nel processo civile, Milano, 2002 Crisci, Atto pubblico, in Enc. dir., IV, Milano, 1959; Di Fabio, Notaio, in Enc. dir., XXVIII, Milano, 1978; Giunchi, I trasferimenti di beni fra coniugi nel procedimento di separazione personale nel diritto civile e nelle leggi fiscali, in Vita notarile, 1993; Grasselli, L'istruzione probatoria nel processo civile, Padova, 1997; Graziosi, La nuova efficacia probatoria del documento informatico, in Rdpc, 2003; Liebman, Manuale di diritto processuale civile, II, 4a ed., rist., Milano, 2002; Lucarelli, Sulle recenti norme attuative delle disposizioni concernenti le dichiarazioni sostitutive previste dalla l. 4.1.1968, n. 15, in Sci, 1994; Mariconda, Atto pubblico, in Enc. giur., IV, Roma, 1988; Montesano, Limiti all'efficacia probatoria nel processo civile dei verbali ispettivi redatti dai funzionari del Ministero dell'industria nell'esercizio di compiti di vigilanza sull'attività assicurativa, in Giur. it., 1986, IV; Montesano, Sull'efficacia dell'atto pubblico convertito in scrittura privata, in Riv. Dir. Priv., 1954, I; |