Codice Civile art. 2737 - Capacità delle parti.

Giusi ianni

Capacità delle parti.

[I]. Per deferire o riferire il giuramento [233, 234 c.p.c.] si richiedono le condizioni indicate dall'articolo 2731.

Inquadramento

La norma in commento rinvia all'art. 2731 per la disciplina della capacità di deferire o riferire il giuramento, sicché, come stabilito per la confessione, anche il giuramento potrà avere efficacia legale solo se chi rende la relativa dichiarazione sia capace di disporre del diritto oggetto di lite.

La capacità di deferire o riferire il giuramento decisorio

La norma di cui all'art. 2737, secondo la dottrina, è da riferirsi al solo giuramento decisorio, essendo esclusive di quest'ultimo le vicende del deferimento e del riferimento a istanza di parte (Andrioli, 947).

In applicazione dei principi dettati dall'art. 2737 si è esclusa, in giurisprudenza, la possibilità di deferire o riferire il giuramento decisorio al curatore nel giudizio di opposizione allo stato passivo, in quanto il curatore, essendo terzo rispetto al fallito e privo della capacità di disporre del diritto controverso, non può disporre di vicende solutorie attinenti all'obbligazione dedotta in giudizio (Cass. n. 15570/2015). Non essendo, tuttavia, univoca tale interpretazione, la questione è stata rimessa al Primo Presidente per l'assegnazione alle Sezioni Unite (Cass. n. 33400/2022). 

Secondo una recente pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, nell'ambito del giudizio di accertamento del passivo fallimentare , qualora il curatore opponga la prescrizione presuntiva, il creditore può deferire giuramento decisorio al curatore (Cass. S.U., n. 25442/2023). Si è ammessa, invece, la possibilità di deferimento o riferimento del giuramento decisorio al legale rappresentante di una persona giuridica su fatti inerenti all'attività della stessa, ma solo qualora il giuramento verta su fatti propri della persona fisica che nella detta qualità è chiamato a prestarlo (Cass. n. 4365/1995), essendo altrimenti ammissibile il solo giuramento de scientia (che verta sulla conoscenza di fatti della parte a cui il giuramento sia stato deferito). Il giuramento decisorio può anche essere deferito a colui che rappresenta la parte nel processo, ma non a colui che si assume essere stato rappresentante nel rapporto sostanziale dedotto in giudizio, quando la parte che si sostiene essere stata mandante in tale rapporto neghi di aver conferito tale mandato con rappresentanza, in quanto il primo (qualunque sia il motivo della sua chiamata nella causa in cui il rapporto stesso è stato dedotto) non può in alcun modo impegnare quest'ultimo mediante la prestazione del giuramento (Cass. n. 6445/1983). Il giuramento può, invece, essere deferito dal procuratore, purché munito di mandato speciale (Cass. n. 4847/2000). Si è affermato, infine, che ciascun socio di una società di persone, in quanto munito disgiuntamente del potere di rappresentare la società medesima, può essere chiamato a prestare il giuramento decisorio o suppletorio, con riguardo a fatti dei quali sia autore, e con la piena efficacia probatoria di cui all'art. 2738, senza che si renda necessario il contemporaneo ed univoco giuramento degli altri soci (Cass. n. 2375/1985).

Bibliografia

Andrioli, Giuramento, in Nss. Dig. It., Torino, 1961

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