Codice Civile art. 2852 - Grado dell'ipoteca.Grado dell'ipoteca. [I]. L'ipoteca prende grado [2853] dal momento della sua iscrizione, anche se è iscritta per un credito condizionale. La stessa norma si applica per i crediti che possano eventualmente nascere in dipendenza di un rapporto già esistente. InquadramentoLa norma in esame è molto importante, in quanto stabilisce che l'ordine ipotecario sia determinato dalla successione cronologica delle iscrizioni (art. 2827), a sua volta determinante il grado di poziorità nel soddisfacimento dei creditori (art. 2853). Grado dell'ipotecaLa disposizione in commento ribadisce il carattere costitutivo dell'iscrizione (Cass. n. 18188/2004) ed introduce il concetto di grado attraverso il quale si instaura un diritto di prelazione anche nei rapporti dei creditori ipotecari tra loro. Tale concetto è peraltro essenziale perché solo attraverso di esso si garantisce la realizzazione dello scopo dell'ipoteca che è quello di garantire il credito dal pericolo derivante dall'eventualità di iscrizioni di successive ipoteche sullo stesso bene. Il creditore ipotecario di grado poziore con ipoteca su diversi beni può soddisfarsi su uno solo di essi e non può in nessun caso essere costretto dal creditore perdente ad effettuare un incasso soltanto proporzionale per effetto della sussistenza di ipoteca su altri beni (Cass. n. 1570/1965). Ipoteca per crediti futuri e condizionaliL'art. 2852 ammette l'ipoteca anche per i crediti condizionali e futuri. Tale disciplina dell'ipoteca su crediti condizionali e futuri attiene più che al grado, alla decorrenza dell'effetto costitutivo dell'ipoteca e al rapporto tra il diritto di ipoteca e la fattispecie costitutiva del credito garantito ed in relazione a ciò si è anche parlato di norma fuori sede che avrebbe dovuto essere contenuta nell'art. 2808 (Gorla, Zanelli, 381). L'articolo fissa il principio che per la validità dell'ipoteca anticipata deve sussistere, al momento dell'iscrizione costitutiva, un rapporto giuridico fra le parti dal quale possa nascere il credito validamente instaurato al momento dell'iscrizione (Cass. I, n. 10521/1995). Dalla necessità che esista il rapporto da cui scaturirà il diritto di credito da garantire, la giurisprudenza ha tratto varie conseguenze. Per un verso si è dedotta la necessità che tale rapporto, da cui può nascere il credito che legittima l'iscrizione, debba essere indicato nel titolo tramite estremi sufficienti a consentirne l'individuazione. La giurisprudenza ritiene che l'apprezzamento circa la sufficienza e l'adeguatezza di tali estremi rientra nei poteri esclusivamente riservati al giudice di merito (cfr. Cass. II, n. 3221/2015). Per altro verso si è detto che il rapporto da cui può nascere il credito che legittima l'iscrizione deve essere fonte immediata e diretta del credito da garantire. Pertanto qualora la banca in sede di apertura di credito «di firma», si impegni a prestare fideiussione in favore di terzi che si rendano eventualmente creditori del cliente, la garanzia ipotecaria non può essere validamente concessa, al fine di assicurare prelazione al diritto di regresso che la banca stessa acquisirà in caso di rilascio di quella fideiussione e di pagamento di quei terzi, perché il credito di regresso si collega solo in via mediata ed indiretta al contratto (di apertura di credito) in corso al tempo dell'ipoteca medesima (Cass. I, n. 2786/1994). Secondo Cass I, n. 19977 del 21/06/2022 il titolo costitutivo dell'ipoteca deve contenere, a pena di nullità, l'indicazione dei soggetti, della fonte e della prestazione che individuano il credito, ossia essere ab initio determinato deve, pertanto escludersi la possibilità di una ipoteca per crediti futuri, ammettendosi, invece, a norma dell'art. 2852 c.c., la costituzione di ipoteca per crediti eventuali che possano nascere in dipendenza di un rapporto già esistente. BibliografiaGorla-Zanelli, Del pegno. Delle ipoteche, in Comm. S.B., sub artt. 2784-2899, Bologna-Roma, 1992; Rubino, L' ipoteca immobiliare e mobiliare, Milano, 1956; Tamburrino, Le ipoteche, in Comm. cod. civ., Torino, 1976. |