Codice Civile art. 2857 - Limiti della surrogazione.Limiti della surrogazione. [I]. La surrogazione non si può esercitare sui beni dati in ipoteca da un terzo, né sui beni alienati dal debitore, quando l'alienazione è stata trascritta anteriormente all'iscrizione del creditore perdente. [II]. Trattandosi di beni acquistati dal debitore posteriormente a detta iscrizione, se il creditore soddisfatto aveva esteso a essi la sua ipoteca giudiziale [2828], il creditore perdente può esercitare la surrogazione anche su tali beni. [III]. Per far valere il diritto alla surrogazione deve essere eseguita annotazione in margine alla ipoteca del creditore soddisfatto; per l'annotazione deve presentarsi al conservatore copia dello stato di graduazione dal quale risulta l'incapienza [2843]. InquadramentoLa disposizione in commento richiama la precedente ex art. 2856, in quanto esclude determinate specifiche ipotesi dalla surrogazione del creditore perdente. Il presupposto posto alla base delle deroghe ivi sancite risiede nel principio della trascrizione: infatti, nel caso si venga a creare un conflitto tra un terzo acquirente del bene sottoposto a garanzia ipotecaria ed il creditore ipotecario che ai sensi dell'articolo 2856 potrebbe far valere la sostituzione, prevale chi ha trascritto o iscritto precedentemente all'altro. Surrogazione del creditore perdenteGli artt. 2856 e 2857 prevedono una forma di surrogazione da parte del creditore ipotecario perdente nelle ragioni del creditore ipotecario soddisfatto. L'articolo disciplina il problema dei rapporti fra l'ipoteca collettiva e le ipoteche meno estese di grado successivo (Gorla, Zanelli, 392). È tutelata anzitutto la libertà d'azione del creditore avente ipoteca più estesa a favore del quale opera il principio di indivisibilità dell'ipoteca; questi può infatti soddisfarsi su tutti gli immobili ipotecati e su ciascuno di essi senza che su tale scelta possa in alcun modo pesare il fatto che su uno degli immobili o su una parte dell'immobile esista un'ipoteca meno estese di grado inferiore. Presupposti del potere di surrogazionePresupposto della surrogazione è l'esistenza di due crediti con diversi titolari verso il medesimo debitore, garantite da ipoteche valide d ancora esistenti all'atto del procedimento espropriativo. Il creditore ipotecario avente ipoteca più estesa può soddisfarsi su tutti gli immobili ipotecati e su ciascuno di essi senza che su tale scelta possa in alcun modo pesare il fatto che su uno degli immobili o su una parte dell'immobile esista un'ipoteca meno estesa di grado inferiore. Il creditore che per effetto di tale scelta dovesse risultare perdente, nel senso che il suo diritto di ipoteca si estingue per la vendita del bene ipotecato e per la distribuzione del ricavato in favore del creditore avente ipoteca più estesa, è tutelato in quanto è surrogato nell'ipoteca iscritta a favore del creditore soddisfatto. Con riferimento a tale surrogazione parte della dottrina parla di sostituzione dell'oggetto dell'ipoteca, mentre altri autori (Gorla, Zanelli, 399) ritengono che sia il diritto di ipoteca più esteso a mutare di grado e che quello stesso diritto, svincolatosi dal credito originariamente garantito, passi a garantire il credito originariamente assistito dall'ipoteca meno estesa. In altri termini, saremmo in presenza di una deroga al principio di accessorietà, in quanto il diritto di ipoteca passa a garanzia di un credito diverso da quello originario. Contenuto del potere di surrogazioneLa prospettazione secondo la quale il diritto di ipoteca si stacca dal credito originariamente garantito e passa, dopo aver mutato di grado, a garantire il credito di cui è titolare il creditore perdente, consente di ritenere che la surrogazione si attui anche nel titolo per l'iscrizione e non nella sola iscrizione. Di qui la conseguenza che nel caso di cancellazione o perenzione dell'ipoteca, il creditore perdente potrà chiedere la reiscrizione dell'ipoteca in cui si è surrogato; tale ipoteca, ovviamente avrà, però, il grado derivante dalla reiscrizione (Gorla, Zanelli, 406). Modalità di esercizio del potere di surrogazioneL'incapienza del bene originariamente vincolato è titolo per ottenere la surroga. Quest'ultima non ha effetto fin quando non è annotata a margine dell'ipoteca del creditore soddisfatto. Il creditore soddisfatto prima dell'annotazione può cancellare l'ipoteca, nel qual caso il creditore perdente potrà, come si è detto, procedere ad una reiscrizione. Limiti al potere di surrogazioneLa tutela dei terzi di fronte alla surroga è assicurata dall'art. 2856, comma 1, e dall'art. 2857, comma 1, dai quali risulta che i creditori che avevano iscritto ipoteca ed i terzi che avevano trascritto acquisti anteriormente al creditore perdente non possono essere pregiudicati per effetto della surroga. BibliografiaGorla-Zanelli, Del pegno. Delle ipoteche, in Comm. S.B., sub artt. 2784-2899, Bologna-Roma, 1992; Rubino, L' ipoteca immobiliare e mobiliare, Milano, 1956; Tamburrino, Le ipoteche, in Comm. cod. civ., Torino, 1976. |