Codice Civile art. 2897 - Regresso dell'acquirente divenuto compratore all'incanto.Regresso dell'acquirente divenuto compratore all'incanto. [I]. Il terzo acquirente al quale è stato aggiudicato l'immobile ha regresso contro il venditore per il rimborso di ciò che eccede il prezzo stipulato nel contratto di vendita [2866]. InquadramentoLa norma in esame stabilisce che il terzo acquirente che si sia reso aggiudicatario all'incanto dell'immobile ipotecato, pagando una somma superiore al prezzo di acquisto (o al valore dell'oggetto permutato), ha regresso nei confronti del venditore per il rimborso della differenza. Diritto di regressoNel caso in cui, su istanza dei creditori (o dei loro fideiussori) ai sensi dell'art. 2891, si sia dato luogo all'incanto e questo si sia concluso con l'aggiudicazione del bene a favore del terzo acquirente, l'articolo in esame attribuisce all'aggiudicatario azione di regresso nei confronti del dante causa. Tale rimedio costituisce un'applicazione delle norme in tema di evizione (art. 1482 e 1486) (Maiorca, 120). Come è ovvio, nel caso di acquisto a titolo gratuito, l'azione di regresso avrà ad oggetto l'intera somma che l'aggiudicatario ha versato ai creditori. Ove, viceversa, l'acquisto sia avvenuto a titolo oneroso occorre distinguere: (i) se il prezzo convenuto nel titolo di acquisto era stato a suo tempo interamente corrisposto, il terzo potrà agire in regresso contro il venditore per l'intero; (ii) se, invece, l'acquirente aveva trattenuto il prezzo al fine di procedere alla liberazione del bene dalle ipoteche, agirà in regresso solo per la differenza tra il prezzo convenuto e la somma offerta agli incanti (Gorla, Zanelli, 541). Dalla somma dovuta, comprensiva di capitale spese ed interessi, vanno detratte le somme occorse per pagare i creditori personali del terzo (Balena, 725). Azione di rescissione per lesioneLa dottrina ritiene esperibile l'azione di rescissione per lesione nei confronti del terzo acquirente che abbia instaurato il processo di purgazione, precisando che se si giunge alla purgazione l'azione potrà essere promossa dall'alienante e dai creditori di questi in via surrogatoria. Ove invece si verifichi l'espropriazione, su istanza dei creditori ipotecari dell'alienante o del precedente proprietario, occorre distinguere: i) se aggiudicatario agli incanti sia un estraneo o uno dei creditori iscritti, l'azione di rescissione non è proponibile, in quanto il terzo acquirente resta privato, per fatto dell'alienante (tenuto alla garanzia per evizione), della facoltà di cui all'art. 1450 (offerta di modificare il contratto); ii) se, invece, l'aggiudicatario sia il terzo, ai fini della valutazione dei presupposti occorrenti per promuovere l'azione di rescissione (lesione ultra dimidium) occorrerà tener conto del maggior prezzo da questi pagato e ove la lesione sussista, nonostante la maggiorazione, l'azione potrà essere promossa dall'alienante e dai suoi creditori (Gorla, Zanelli, 542). BibliografiaBalena, Il procedimento per la liberazione degli immobili dalle ipoteche, in Riv. dir. civ., 1983, II; Coviello, Delle ipoteche, Roma, 1936; Fragali, Ipoteca, in Enc. dir., XXII, Milano, 1972; Gentile, Le ipoteche, Roma, 1961; Gorla, Zanelli, Del pegno. Delle ipoteche, in Com. S.B., sub artt. 2784-2899, Bologna-Roma, 1992; Maiorca, Ipoteca, in Nss. d. I., IX, Torino, 1963; Rubino, Della ipoteca immobiliare e mobiliare, in Tr. C. M., Milano, 1956; Tamburrino, Della tutela dei diritti. Delle ipoteche, in Comm. cod. civ., Torino, 1976. |