Codice Civile art. 2905 - Sequestro nei confronti del debitore o del terzo.Sequestro nei confronti del debitore o del terzo. [I]. Il creditore può chiedere il sequestro conservativo dei beni del debitore, secondo le regole stabilite dal codice di procedura civile [671 ss. c.p.c.]. [II]. Il sequestro può essere chiesto anche nei confronti del terzo acquirente dei beni del debitore, qualora sia stata proposta l'azione per far dichiarare l'inefficacia dell'alienazione [2901 ss.]. InquadramentoIl sequestro conservativo è un altro mezzo di conservazione della garanzia patrimoniale, che può essere esperito, ai sensi dell'art. 671 c.p.p., quando il creditore abbia fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito. Del tutto diverso, invece, il rimedio del sequestro giudiziario, che può essere autorizzato dal giudice in presenza di una controversia sulla proprietà o sul possesso di un bene, ove ne appaia opportuna, nelle more del giudizio di merito, la custodia o la gestione temporanea, ovvero qualora sia controverso il diritto all'esibizione o alla comunicazione di libri, registri, documenti o ogni altra cosa da cui si pretenda di desumere elementi di prova e sia opportuno procedere alla loro custodia temporanea. Il sequestro conservativoCome accade per tutti i provvedimenti cautelari, la concessione del sequestro conservativo postula la prova, da parte del ricorrente, dei presupposti del fumus boni iuris e del periculum in mora. Sotto il primo profilo, occorre un accertamento, a livello di delibazione sommaria, della verosimile fondatezza della pretesa creditoria a tutela della quale il sequestro sia richiesto, senza pregiudizio del successivo accertamento di merito nel giudizio a cognizione piena (Cass. n. 6336/1998). La giurisprudenza di legittimità ha, peraltro, chiarito che la legittimazione a chiedere il sequestro conservativo spetta solo a chi sia titolare di un credito attuale, ancorché non esigibile. Non è, pertanto, legittimato l'eventuale erede di un soggetto nel caso in cui beni di quest'ultimo abbiano formato oggetto di alienazione da parte dell'erede legittimo, non configurandosi tra dette parti un rapporto in virtù del quale alla prima possa essere attribuita la qualifica di creditore dell'altra (Cass. n. 864/1994). Quanto, invece, al periculum in mora, il pericolo di dispersione della garanzia del credito può essere desunto sia da elementi oggettivi, concernenti la capacità patrimoniale del debitore in rapporto all'entità del credito, sia da elementi soggettivi, rappresentati dal comportamento del debitore, il quale lasci fondatamente presumere che, al fine di sottrarsi all'adempimento, ponga in essere atti dispositivi, idonei a provocare l'eventuale depauperamento del suo patrimonio (Cass. n. 2081/2002). Essendo, poi, il sequestro conservativo un pignoramento anticipato, possono formarne oggetto, come chiaramente evincibile dall'art. 2905 solo quegli stessi beni che potrebbero essere sottoposti a pignoramento, vale a dire beni immobili, beni mobili e crediti consistenti nella pretesa alla consegna di una somma di denaro o di cose mobili. Il sequestro conservativo può essere chiesto anche nei confronti del terzo acquirente dei beni del debitore; ciò al fine di impedire che l'ulteriore alienazione del bene, da parte del terzo, possa vanificare l'esperimento della revocatoria. In tal caso, tuttavia, occorre che il ricorrente abbia già esperito l'azione revocatoria al fine di ottenere la dichiarazione di efficacia, nei suoi confronti, dell'alienazione. BibliografiaGiampiccolo, Azione surrogatoria, in Enc. dir., Milano, 1959, 950; Quatraro-Giorgetti-Fumagalli, Revocatoria ordinaria e fallimentare. L'azione surrogatoria, Milano, 2009, 1 e ss. |