Codice Civile art. 2917 - Estinzione del credito pignorato.Estinzione del credito pignorato. [I]. Se oggetto del pignoramento è un credito [543 c.p.c.], l'estinzione di esso per cause verificatesi in epoca successiva al pignoramento non ha effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori che intervengono nell'esecuzione [498 ss. c.p.c.]. InquadramentoLa disposizione mira secondo lo stesso principio di cui all'art. 2913, ad assicurare ai creditori procedenti nell'esecuzione forzata nella forma dell'espropriazione presso i terzi la prioritaria soddisfazione delle ragioni creditorie attraverso la limitazione del potere negoziale di disposizione rendendo inefficace in danno dei creditori l'estinzione" del credito pignorato successiva al pignoramento. Secondo la giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 6760/2014) nell'espropriazione presso terzi In il creditore procedente non agisce in nome e per conto del proprio debitore ma iure proprio e come tale incombe su di lui la prova dell'esistenza del credito del proprio debitore laddove il terzo pignorato, che eccepisca di avere soddisfatto le ragioni creditorie del debitore esecutato, dovrà provare oltre al fatto estintivo dedotto, anche l'anteriorità di esso al pignoramento. Va segnalato che l'incisiva riforma che ha investito il processo di espropriazione presso terzi ha novellato tra l'altro l' art. 546 c.p.c. prima attraverso il d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito con modificazioni in l. n. 80/2005, poi con il d.l. n. 273/2005, convertito, a sua volta, con modifiche nella l. n. 51/2006 con la finalità di realizzare la proporzionalità tra ammontare dei crediti da soddisfare e valore dei crediti sottoposti ad espropriazione in modo che il terzo- creditore del debitore ( es. banca) già dalla data di notifica dell'atto di pignoramento ex art. 543 c.p.c., «è soggetto, relativamente alle cose e alle somme da lui dovute e nei limiti dell'importo del credito precettato aumentato della metà, agli obblighi che la legge impone al custode». Un ulteriore modifica è stata introdotta a far data dall'11 dicembre 2014, per effetto dell''entrata in vigore della l. n. 162/2014, di conversione del d.l. n. 132/2014. Con la novella si è provveduto ad inserire l'art. 26-bis c.p.c. si individua quale Foro generale ai per l'espropriazione presso terzi quello del giudice del luogo presso il quale il debitore principale, e non il terzo, ha la propria residenza, domicilio, dimora o sede. La disposizione non aggrava la posizione del terzo espropriato perché l'art. 543, comma 2, n. 4 c.p.c., nella nuova formulazione, prevede che l'atto debba contenere la citazione del debitore a comparire davanti al giudice competente, ma con l'invito al terzo ad effettuare la dichiarazione di cui all'art. 547 al creditore procedente entro dieci giorni a mezzo raccomandata ovvero a mezzo di posta elettronica certificata, in sostanza il terzo non dovrà comparire in udienza per detto adempimento. In ogni caso con le modifiche apportate dal 2006 e l'introduzione della proporzionalità riduce il rischio che il debitore esecutato, venga privato di ingenti somme nel caso di pignoramento relativi a piccoli importi ma non è chiaro il preciso momento nel quale si perfeziona il pignoramento di crediti, ossia se esso inizia con on la consegna della richiesta di pignoramento all'ufficiale giudiziario, ovvero se in questo caso gli effetti sono solo provvisori, in quanto condizionati dal successivo atto di pignoramento positivo perché in caso di esito negativo il creditore per intraprendere una nuova esecuzione dovrà procedere trascorsi i novanta giorni, a rinotificare il precetto. I fatti estintivi del creditoÈ da credere che l'art. 2917 si riferisca a tutti i fatti estintivi volontari quali pagamento, remissione, novazione, datio in solutum, compensazione volontariamente non vi è chiarezza circa quelli involontari. Secondo la giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 10683/2014) l'effetto estintivo si riferisce ad ogni evento successivo al pignoramento che si di pregiudizio ai creditori, volontario o no compresa la compensazione legale considerato che il pignoramento comporta l'indisponibilità e la separazione dal restante patrimonio del credito pignorato. La Corte Costituzionale con sentenza del 2 novembre 1996, n, 374 ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell'articolo in commento rispetto all'art.3 della Cost. ha ritenuto non fondata la questione, precisando che l'inefficacia dell'estinzione del credito pignorato, disposta dalla norma in esame, non si estende all'estinzione che si verifichi per effetto del procedimento esecutivo. La giurisprudenza di legittimità ha affermato che l'art. 2917 trova applicazione anche in tema di sequestro conservativo presso terzi di crediti (Cass. 959/1979). In tema di procedura fallimentare, come accennato, la disposizione contenuta nell'art. 56 legge fall. Costituisce una deroga al concorso, a favore dei soggetti che siano allo stesso tempo creditori e debitori del fallito, rimanendo neutro il momento in cui l'effetto compensativo si produce purché vi sia anteriorità del fatto genetico della situazione giuridica estintiva delle obbligazioni contrapposte rispetto al fallimento compresa la compensazione giudiziale nel fallimento (Cass. n. 825/2015). In tema di liquidazione della quota del socio in ambito fallimentare la giurisprudenza di legittimità ha affermato (Cass. S.U. n. 22659/2006) a seguito della delibera di esclusione che è in facoltà della società adottare in caso di fallimento del socio) nasce o comunque diviene certo esclusivamente nel momento in cui interviene quella dichiarazione (o quella delibera), con la conseguenza che, non potendosi considerare detto credito anteriore al fallimento, viene a mancare il presupposto necessario, ai sensi dell'art. 56 l. Fall., per la compensabilità dello stesso con i contrapposti crediti vantati dalla società nei confronti del socio. BibliografiaBadini Confalonieri, Inopponibilità al fallimento della cessione obbligatoria di crediti futuri, in Fall. 1997; Bonsignori, Gli effetti del pignoramento, in Comm. S., Milano, 2000; Bove, Il bene pignorato ed espropriato tra diritto processuale e diritto sostanziale, in judicium.it; Busnelli, Della tutela giurisdizionale dei diritti, in Comm. 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