Codice Civile art. 2945 - Effetti e durata dell'interruzione.Effetti e durata dell'interruzione. [I]. Per effetto della interruzione s'inizia un nuovo periodo di prescrizione. [II]. Se l'interruzione è avvenuta mediante uno degli atti indicati dai primi due commi dell'articolo 2943, la prescrizione non corre fino al momento in cui passa in giudicato la sentenza che definisce il giudizio [324 c.p.c.]. [III]. Se il processo si estingue [306 c.p.c.], rimane fermo l'effetto interruttivo e il nuovo periodo di prescrizione comincia dalla data dell'atto interruttivo (1). [IV]. Nel caso di arbitrato la prescrizione non corre dal momento della notificazione dell'atto contenente la domanda di arbitrato sino al momento in cui il lodo che definisce il giudizio non è più impugnabile o passa in giudicato la sentenza resa sull'impugnazione (2). (1) Per una deroga a quanto previsto da questo comma v. art. 1-bis d.l. 17 marzo 1999, n. 64 conv., con modif., nella l. 14 maggio 1999, n. 134. (2) Comma aggiunto dall'art. 25 l. 5 gennaio 1994, n. 25. InquadramentoLa norma, come le precedenti, è finalizzata ad assicurare adeguata garanzia che la prescrizione non operi qualora sopraggiunga una causa che faccia venire meno l'inerzia del titolare, eliminando pertanto il presupposto stesso dell'istituto. Effetti dell'interruzioneTutte le volte in cui si verifica un atto di esercizio o un riconoscimento del diritto perde rilievo il tempo in cui il titolare è rimasto inerte ed incomincia un nuovo periodo valutabile ai fini della prescrizione. La dottrina (Grasso, 70) osserva che l'inizio del nuovo periodo prescrizionale coincide con la cessazione delle singole cause interruttive che si possono distinguere (Azzariti, Scarpello, 272) a seconda che abbiano effetto istantaneo, conseguente al riconoscimento del debito o alla messa in mora, o permanente, conseguente alla domanda giudiziale. Nel primo caso la prescrizione ricomincia a decorrere dal compimento dell'atto ricognitivo (Cass. III, n. 4728/1992) o dall'atto di costituzione in mora diretto al debitore e portato comunque a sua conoscenza (Cass. lav., n. 2628/1994); nella seconda ipotesi la domanda giudiziale produce l'interruzione della prescrizione con effetto permanente fino al passaggio in giudicato della sentenza che definisce il giudizio (Cass. III, n. 3726/2000). Secondo Cass. II , n. 6322 /2022 il principio di cui all'art. 2945 c.c. (nel testo "ratione temporis" applicabile), secondo il quale l'interruzione della prescrizione per effetto di domanda giudiziale si protrae fino al passaggio in giudicato della sentenza che definisce il giudizio, salvo il caso di estinzione del processo, opera anche nell'ipotesi in cui, dopo la proposizione di domanda arbitrale, che a norma dell'art. 2943 c.c. ha efficacia interruttiva della prescrizione, non sia intervenuta una dichiarazione di estinzione del procedimento. In dottrina viceversa sembra prevalente la posizione di chi afferma che l'effetto interruttivo permanente si verifica solo a seguito di sentenza, anche non definitiva, che abbia efficacia di cosa giudicata sostanziale (Andrioli, 618). Estinzione del processoSecondo Cass. II , n. 6322 /2022 il principio di cui all'art. 2945 c.c. (nel testo ratione temporis applicabile), secondo il quale l'interruzione della prescrizione per effetto di domanda giudiziale si protrae fino al passaggio in giudicato della sentenza che definisce il giudizio, salvo il caso di estinzione del processo, opera anche nell'ipotesi in cui, dopo la proposizione di domanda arbitrale, che a norma dell'art. 2943 c.c. ha efficacia interruttiva della prescrizione, non sia intervenuta una dichiarazione di estinzione del procedimento. Secondo la Cass. S.U., n. 17619/2022la pendenza di un giudizio incidentale di costituzionalità non produce alcun effetto interruttivo della prescrizione del diritto dedotto nel giudizio "a quo”. BibliografiaAlbanese, Sospensione della prescrizione per cause unilaterali e responsabilità, in Resp. civ. 2006; Azzariti, Scarpello, Della prescrizione e della decadenza, in Comm. S.B., sub artt. 2934-2969, Bologna-Roma, 1977; Buldini, Accettazione dell'eredità devoluta al minore e conflitto d'interessi nell'interpretazione adeguatrice dell'art. 2942, n. 1 c.c., in Fam. e dir. 2007; Carbone, Sospensione della prescrizione: conflitto tra minore e rappresentante legale, in Corr. giur. 2007; Roselli, Vitucci, La prescrizione e la decadenza, in Tr. Res., 20, Torino, 1998; Ruperto, Prescrizione e decadenza, in Comm. Utet, Torino, 1985; Santoro Passarelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, 1986; Troisi, Della prescrizione e della decadenza, in Comm. Perlingieri, VI, Napoli, 1991; Valenza, Chiamato all'eredità incapace e sospensione della prescrizione del diritto di accettare per conflitto di interessi con il legale rappresentante, in Fam. pers. e succ. 2007. |