Codice Civile art. 2957 - Decorrenza delle prescrizioni presuntive.

Donatella Salari

Decorrenza delle prescrizioni presuntive.

[I]. Il termine della prescrizione decorre dalla scadenza della retribuzione periodica o dal compimento della prestazione.

[II]. Per le competenze dovute agli avvocati, ai procuratori e ai patrocinatori legali il termine decorre dalla decisione della lite [324 c.p.c.], dalla conciliazione delle parti o dalla revoca del mandato [85 c.p.c.]; per gli affari non terminati, la prescrizione decorre dall'ultima prestazione.

Inquadramento

La disposizione in esame fissa il principio in tema di prescrizione presuntive nel senso che la prescrizione del diritto al compenso dei professionisti decorre automaticamente dalla conclusione della prestazione dovendosi presumere che il corrispettivo sia immediatamente esigibile.

Decisione della lite

Il decorso del termine triennale di prescrizione in materia di onorari di avvocato fa capo alla conclusione della prestazione, per il cui svolgimento fu conferito l'incarico, momento che coincide con la pubblicazione del provvedimento decisorio definitivo (Cass. III, n. 4595/2020).

Altre ipotesi

L'art. 2957, comma 2, fa decorrere il termine anche dalla conciliazione delle parti, dalla revoca del mandato o, per gli affari non terminati, dall'ultima prestazione. È da credere che l'indicazione dei termini di ricorrenza non sia a numero chiuso e che a quelli indicati debbano essere assimilati anche l'estinzione del processo, la morte del cliente o del professionista, la rinunzia al mandato, la cessazione dell'esercizio della professione (Azzariti, Scarpello; 334; Roselli, Vitucci, 585), ossia la prescrizione del diritto dell'avvocato al pagamento delle sue spettanze può decorrere non solo dal verificarsi degli eventi descritti nel secondo comma del'articolo in commento, ma anche dal momento in cui, per qualsiasi causa, cessi il rapporto col cliente.

Per esempio secondo la giurisprudenza di legittimità (Cass. III, n. 7281/2012) se la prescrizione del diritto dell'avvocato al pagamento dell'onorario risulta collegato alla cessazione del rapporto col cliente, anche la morte di quest'ultimo, va assimilata alle ipotesi generali sopra esaminata. In caso di prestazioni rese nei due gradi di giudizio, la prescrizione del diritto agli onorari decorre dalla pubblicazione della sentenza di appello (Cass. II, n. 13401/2015 considerato che l'«ultima prestazione», ex art. 2957, comma 2, c.c., va individuata con riferimento all'espletamento del contratto di patrocinio, regolato dalle norme del mandato di diritto sostanziale, e non al rilascio della procura «ad litem», che è finalizzata soltanto a consentire la rappresentanza processuale della parte.

Bibliografia

Azzariti, Scarpello, Della prescrizione e della decadenza, in Com. S.B., sub artt. 2934-2969, 2a ed., Bologna-Roma, 1977; Falzea, Efficacia giuridica, già in Enc. dir., XIV, Milano, 1965, 503, nt. 118, ora anche in Ricerche di teoria generale del diritto e di dogmatica giuridica, Milano, 1997, 178, nt. 118; Ferrucci, Della prescrizione e della decadenza, in Comm. cod. civ., 2a ed., Torino, 1980; Gentile, Prescrizione estintiva e decadenza, Comm. agli artt. 2934-2969 del cod. civ., Roma, 1964; Ghera, La prescrizione dei diritti del lavoratore e la giurisprudenza creativa della corte costituzionale, in Riv. it. dir. lav., fasc. 1, 2008, 3; Grasso, Prescrizione (diritto privato), in Enc. dir., XXXV, Milano, 1986; Maresca, Prescrizione (diritto del lavoro), in Enc. giur., XXIV, Roma, 1991;; Roselli, Vitucci, La prescrizione e la decadenza, in Tr. Res, 20, Torino, 1998; Ruperto, La prescrizione presuntiva del diritto di credito dei professionisti, in Giust. civ., 1987; Ruperto, Prescrizione e decadenza, in GS. Big., Torino, 1985.

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