Codice Civile art. 2968 - Diritti indisponibili.

Donatella Salari

Diritti indisponibili.

[I]. Le parti non possono modificare la disciplina legale della decadenza [2936] né possono rinunziare alla decadenza medesima [2937], se questa è stabilita dalla legge in materia sottratta alla disponibilità delle parti.

Inquadramento

L'art. 2965 consente in linea generale di fissare contrattualmente dei termini di decadenza salvaguardando, entro certi limiti ( art. 2965) l'autonomia privata. La disposizione in commento ne fissa uno ulteriore disponendo che le parti non possono incidere sulla disciplina legale della decadenza nelle materie sottratte alla disponibilità dei privati.

Per tale ragione si è affermato che le clausole di decadenza contrattuale in cui sia previsto un termine convenzionale inferiore a quello legale, non possono ritenersi valide per contrasto col tassativo disposto dell'art. 2968 (Cass. n. 972/1985), nondimeno con riferimento ai contratti bancari di conto corrente, si è ritenuto che il termine semestrale di decadenza, di cui all' art.1832 comma 2 ai fini delle contestazioni sull'estratto conto possa essere derogato convenzionalmente, perché in tal caso la materia non sorgerebbe il divieto di modifica pattizia della decadenza di cui all'articolo in commento non trattandosi di diritti indisponibili (Cass. I, n. 5712/1988).

Casistica

A differenza di ciò che avviene per la prescrizione è' possibile la rinuncia alla decadenza così diversificandosi la disciplina rispetto a quella della prescrizione perché l'indisponibilità costituisce, il fondamentale limite che l'articolo in commento fissa rispetto alla rinunci abilità della decadenza.

Secondo la giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 1915/1998) sono inderogabili quelle decadenze riguardanti prestazioni previdenziali che involgono questioni di ordine pubblico, come tali rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, col solo limite del giudicato, dovendosi escludere la possibilità, per l'ente previdenziale, di rinunziare alla decadenza stessa ovvero di impedirne l'efficacia riconoscendo il diritto ad essa soggetto (cfr. Cass. lav., n. 6331/ 2014).

In tema di espropriazione per pubblica utilità il diritto del privato destinatario del provvedimento ablatorio rispetto all' indennità è disponibile, laddove l'ente pubblico espropriante debitore della prestazione non può rinunciare alla decadenza (Cass. I, n. 11480/2008) on potendo lo stesso, soggetto alle norme sulla contabilità pubblica, rinunciare alla decadenza dell'azione del soggetto privato, in considerazione degli interessi pubblici che presiedono all'erogazione delle spese gravanti sui pubblici bilanci. La rinuncia ha come oggetto il potere di opporre la decadenza il che costituisce un'eccezione in senso sostanziale con la conseguenza che essa rimane nella disponibilità di colui che la fa valere. La rinuncia può aversi in qualunque forma, potendosi desumere anche per fatti concludenti come nel caso in cui lo stesso venditore provveda alla sostituzione della cosa (Cass. II, n. 23970/2013).

Bibliografia

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