Codice Civile art. 2969 - Rilievo d'ufficio.

Donatella Salari

Rilievo d'ufficio.

[I]. La decadenza non può essere rilevata d'ufficio dal giudice [2938; 112 c.p.c.], salvo che, trattandosi di materia sottratta alla disponibilità delle parti, il giudice debba rilevare le cause d'improponibilità dell'azione.

Inquadramento

La disposizione stabilisce che la decadenza, in linea generale, non è rilevabile di ufficio tranne nel caso in cui essa cada su diritti indisponibili con la conseguenza che in tale evenienza si radica il potere ufficioso di rilievo dell' improponibilità dell'azione, considerato che la disposizione riguarda le ipotesi di decadenza in ambito processuale. Ne consegue che, fuori dai casi di diritti indisponibili, la questione dellatempestività dell'azione stessa può sorgere allorchè l'interessato ne sollevi il rilievo in via di eccezione. In tal caso è indispensabile perché l'effetto decadenziale si produca che l'interessato menzioni il fatto storico, in uno con la volontà in equivoca di avvalersi dell' effetto, estintivo dell'altrui pretesa, in corrispondenza di quel fatto al quale la legge ricollega detto epilogo.

La disposizione, pertanto, si differenzia dall'art. 2938, che riguarda, invece, il principio generale della'irrilevabilità d'ufficio della prescrizione.

Non rilevabilità d'ufficio della decadenza

Per diritti indisponibili, s'intendono, innanzitutto, quelli della personalità e gli status familiari, ossia quel nucleo di diritti inalienabili rispetto ai quali il titolare non può compiere alcun atto di disposizione e che attingono interessi generali e fondanti.

Qualche dubbio era sorto circa la portata della deroga in materia di decadenza successivamente all'ampia riforma del diritto di famiglia risalente al 1975 dubbi che secondo la migliore dottrina non ha mutato il carattere ufficioso del rilievo rispetto alla natura indisponibile dei diritti in gioco (Ruperto, 720).

In tema di prestazioni previdenziali riconosciute a favore dei lavoratori socialmente utili, la decadenza dal beneficio, prevista dall'art. 47 del d.P.R. n. 639 del 1970 (nel testo modificato dall'art. 4 del d.l. n. 384 del 1992, conv. con modif. dalla l. n. 438 del 1992), in ragione del decorso del termine annuale per la proposizione dell'azione giudiziaria, può essere sempre rilevata d'ufficio, ai sensi dell'art. 2969 c.c., in ogni stato e grado del processo e, qualora non si richiedano nuovi accertamenti di fatto, anche per la prima volta nel giudizio di cassazione, poiché la materia previdenziale è sottratta alla disponibilità delle parti (Cass. L. , n. 24750/2022)

Al rilievo ufficioso della decadenza secondo la deroga di cui all'art. 2969 si ricollega anche (Cass. I, n. 25174/2015, in materia di opposizione allo stato passivo fallimentare secondo la quale con la nuova normativa , il ricorrente è tenuto a produrre i documenti di cui intenda avvalersi nel termine stabilito, a pena di decadenza, dall'art. 99, comma 2, n. 4, l. fall., la cui inosservanza è rilevabile di ufficio inerendo a materia sottratta alla disponibilità delle parti.

La rilevabilità d'ufficio risulta confermata anche in materia tributaria (Cass. n. 317/2015 in tema di decadenza dal diritto al rimborso trattandosi di materia sottratta alla disponibilità delle parti in ogni stato e grado del giudizio, sicchè è deducibile per la prima volta anche in appello. Mentre nel caso di di termine decadenziale posto in favore dell'amministrazione finanziaria ed attenendo a situazione non disponibile, può essere rilevata d'ufficio pur dovendo emergere dagli elementi comunque acquisiti agli atti del giudizio; con la conseguenza che essa risulta sottratta al regime delle eccezioni nuove (Cass. V, n. 5862/2013).

Risulta altresì rilevabile d'ufficio la decadenza disposta dall'art. 4 della legge 13 aprile 1988, n. 117 in tema di giudizi promossi per la responsabilità civile dei magistrati,  trattandosi di materia sottratta alla disponibilità delle parti (Cass. III, n. 9910/2011).

Rimane ferma la non rilevabilità d'ufficio nel caso di decadenza, del lavoratore rispetto all'impugnativa del licenziamento entro il termine di legge considerato che tale facoltà pertiene ad un diritto disponibilee necessita, infatti, di un'eccezione (in senso stretto), che, nel rito del lavoro, deve essere proposta, dalla parte convenuta, nella memoria di costituzione (Cass. lav., n. 19405/2011).

Ugualmente non è rilevabile d'ufficio è l'impugnativa ex art. 1137 delle delibere da parte del condominio dissenziente (Cass. II, n. 15131/2001).

Secondo Cass. VI - II, n. 1455 /2018  in tema di reintegrazione da spoglio il decorso del termine annuale  di cui all'art. 1168, non costituisce eccezione non rilevabile d'ufficio  ed è  soggetta alle preclusioni  di primo e secondo grado  trattandosi di diritti disponibili e deve essere eccepito, ex art. 2969, dalla parte interessata con modalità non equivocabili.

Bibliografia

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