Estensione del divieto di compensazione anche al credito scaduto

La Redazione
15 Settembre 2016

La disposizione di cui all'art. 56, comma 2, l. fall., anche se testualmente riferita al solo “credito non scaduto", deve essere estesa per coerenza sistematica anche al credito scaduto.

L'inammissibilità della compensazione per crediti sorti o acquistati dopo la dichiarazione di fallimento, di cui all'art. 56, comma 2, l. fall. (e vigente anche nelle procedure di concordato preventivo, in virtù del richiamo operato dall'art. 169 l. fall.) trova fondamento nell'effetto di pignoramento generale prodotto dal fallimento e specificamente nell'art. 2917 c.c., che rende insensibile il credito del fallito a cause estintive sopravvenute. Tale principio trova applicazione sia con riferimento a crediti non scaduti alla data del concorso, che a quelli scaduti, nonostante il tenore letterale dell'art. 56.

Anche se testualmente riferita al solo “credito non scaduto”, la disposizione di cui all'art. 56, comma 2, l. fall., deve essere estesa per coerenza sistematica anche al credito scaduto.

Sullo stesso argomento potrebbe interessarti anche:

Tribunale di Milano – 25 giugno 2016

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.