Codice Penale art. 603 bis - Circostanza attenuante 1

Paola Borelli

Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro12

[I]. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato, chiunque:

1) recluta manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori;

2) utilizza, assume o impiega manodopera, anche mediante l'attività di intermediazione di cui al numero 1), sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno3.

[II]. Se i fatti sono commessi mediante violenza o minaccia, si applica la pena della reclusione da cinque a otto anni e la multa da 1.000 a 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato.

[III]. Ai fini del presente articolo, costituisce indice di sfruttamento la sussistenza di una o più delle seguenti condizioni:

1) la reiterata corresponsione di retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o territoriali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato;

2) la reiterata violazione della normativa relativa all'orario di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all'aspettativa obbligatoria, alle ferie;

3) la sussistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro;

4) la sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, a metodi di sorveglianza o a situazioni alloggiative degradanti.

[IV]. Costituiscono aggravante specifica e comportano l'aumento della pena da un terzo alla metà:

1) il fatto che il numero di lavoratori reclutati sia superiore a tre;

2) il fatto che uno o più dei soggetti reclutati siano minori in età non lavorativa;

3) l'aver commesso il fatto esponendo i lavoratori sfruttati a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro

 

competenza: Trib. monocratico (udienza prelim. 1° e 2° comma);  Trib. collegiale (4° comma)

arresto: facoltativo (1° comma); obbligatorio in flagranza  (2° comma)

fermo: non consentito (1° comma); consentito (2° comma)

custodia cautelare in carcere: consentita

altre misure cautelari personali: consentite

procedibilità: d'ufficio

[1] Articolo inserito dall'art. 12 del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, conv. con modif., in l. 14 settembre 2011, n. 148  e successivamente così sostituito dall'art. 1, comma 1, della l. 29 ottobre 2016, n. 199. Il testo precedente era il seguente: «Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. - [I]. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque svolga un'attività organizzata di intermediazione, reclutando manodopera o organizzandone l'attività lavorativa caratterizzata da sfruttamento, mediante violenza, minaccia, o intimidazione, approfittando dello stato di bisogno o di necessità dei lavoratori, è punito con la reclusione da cinque a otto anni e con la multa da 1.000 a 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato. [II]. Ai fini del primo comma, costituisce indice di sfruttamento la sussistenza di una o più delle seguenti circostanze: 1) la sistematica retribuzione dei lavoratori in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato; 2) la sistematica violazione della normativa relativa all'orario di lavoro, al riposo settimanale, all'aspettativa obbligatoria, alle ferie; 3) la sussistenza di violazioni della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, tale da esporre il lavoratore a pericolo per la salute, la sicurezza o l'incolumità personale; 4) la sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza, o a situazioni alloggiative particolarmente degradanti. [III]. Costituiscono aggravante specifica e comportano l'aumento della pena da un terzo alla metà: 1) il fatto che il numero di lavoratori reclutati sia superiore a tre; 2) il fatto che uno o più dei soggetti reclutati siano minori in età non lavorativa; 3) l'aver commesso il fatto esponendo i lavoratori intermediati a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro.»

[2] V. quanto disposto dagli artt. 11, 12, 13 e 14 della l. 7 luglio 2016, n. 122 (Legge europea 2015-2016) e dall'art. 3 l. n. 199, cit.

[3] V. l'art. 103, comma 14, d.l. 19 maggio 2020, n. 34, conv. con modif. in l. 17 luglio 2020, n. 77, ai sensi del quale quando i fatti di cui al presente art. 603-bis c.p. sono commessi ai danni di stranieri che hanno presentato l'istanza di rilascio del permesso di soggiorno temporaneo di cui al comma 2 dell'art. 103, la pena prevista al primo comma dello stesso art. 603-bis è aumentata da un terzo alla metà.

Inquadramento

L'art. 603-bis.1, c.p.  introdotto dalla l. n.199/2016 in vigore dal 4 novembre 2016, sostituisce per quanto concerne il reato di cui all'art. 603-bis c.p.(intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro), l'art 600-septies.1, c.p. prevedendo una specifica circ. attenuante ad effetto speciale , concepita in una logica premiale, al fine di valorizzare, e quindi stimolare, condotte di dissociazione che minino dall’interno il sistema delittuoso; rispetto alla disciplina anteatta — che resta quella generale per gli altri delitti contro la personalità individuale —, la norma di nuovo conio valorizza positivamente anche l’attività di chi consenta di assicurare al procedimento il sequestro delle somme e delle utilità trasferite.

Natura ed oggetto

L‘attenuante in parola è una circ. ad effetto speciale, applicabile laddove l’agente, nel rendere dichiarazioni su quanto a sua conoscenza (inciso inedito nella vecchia disciplina), alternativamente:

-  si adoperi affinché l’attività delittuosa non sia portata a conseguenze ulteriori; in questo caso, l’applicazione dell’attenuante sarà condizionata dall’incidenza del contributo del propalante rispetto alla subitanea interruzione dell’attività criminosa.

-  aiuti concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella raccolta di prove decisive per l’individuazione o la cattura dei concorrenti; circa la consistenza e l’efficacia del contributo, esso dovrà essere caratterizzato non solo da concretezza, ma anche da utilità e proficuità, sì da condurre a risultati repressivi significativi.

- offra elementi utili per il sequestro delle somme o altre utilità trasferite.

Ambito applicativo

La nuova attenuante, trattandosi di previsione speciale per il reato di cui all’art. 603 bis , va applicata in luogo di quella generale di cui all’art. 600 septies.1, come espressamente sancito dal co. 3.

Essa non si applica soltanto nei confronti del concorrente in “quel” reato,  com’è per quella prevista dall’art. 600 septies.1 c.p., ma viene riconosciuta  - il soggetto è <<chi>> - nei confronti di chiunque collabori (Cfr. Dossier n°491/1 Camera dei Deputati: «[…] si pensi al caso dell’imprenditore coinvolto in procedimento penale per caporalato che possa riferire notizie utili alla indagini su altri episodi di intermediazione illecita relativi ad altre imprese o fruitori di manodopera)».

 

Lo sconto di pena

Rispetto alla disciplina previgente, lo sconto di pena (da un terzo alla metà) è aumentato da un terzo a due terzi.

Il giudizio di comparazione

Si rimanda al commento dell’art. 600 septies.1.

La revisione della sentenza

L'art. 603 bis.1 rinvia alle norme previste dall'articolo 16-septies del d.l. n. 8/1991, che prevedono la revisione della sentenza quando le circostanze attenuanti siano state applicate per effetto di dichiarazioni false o reticenti.

Bibliografia

Marino, Caporalato. Il nuovo art. 603-bis c.p., in il Penalista 4.11.16; Nazzaro, Misure di contrasto al fenomeno del caporalato: il nuovo art. 603-bis c.p. e l’ardua compatibilità tra le strategie di emersione del lavoro sommerso e le politiche migratorie dell’esclusione,  in Cass. pen. 2017, 2617; Peccioli, Silvestre, Caporalato. La disciplina della confisca e il controllo giudiziale dell’azienda, in Il Penalista 8 novembre 2016; Dossier n° 491/1 del servizio studi della Camera dei Deputati, Elementi per l’esame in Assemblea, A.C. 4008, 14 ottobre 2016.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario