Informativa sul deposito delle somme riscosse

Gianfranco Di Marzio
Maria Grazia Sirna

Inquadramento

Spetta al curatore il potere di gestione e amministrazione del patrimonio fallimentare, finalizzato alla relativa liquidazione nell'interesse del ceto creditorio.

Accanto agli atti di gestione ordinaria e straordinaria che caratterizzano la procedura fallimentare si collocano ulteriori attività - anch'esse, comunque, espressione del potere gestorio riconosciuto al curatore - quali l'apertura di un conto corrente intestato alla procedura presso un ufficio postale o un istituto bancario, la cui scelta è attribuita dalla legge, in via esclusiva, al curatore medesimo.

In osservanza al principio di trasparenza ed allo scopo di rendere effettivo il controllo sul proprio operato, è opportuno che il curatore informi il giudice delegato ed il comitato dei creditori della scelta effettuata e delle ragioni alla stessa sottese.

Formula

TRIBUNALE DI ...

 

SEZ. FALL.

Fallimento n. .../ ____ Società ___

Giudice delegato: Dott. ...

Curatore: ...

INFORMATIVA EX ART. 34, COMMA 1, L.FALL., SULLA BANCA INDIVIDUATA PER IL DEPOSITO DELLE SOMME RISCOSSE

* * *

Ill.mo Giudice delegato,

Egregi membri del Comitato dei creditori,

con la presente nota intendo informare gli organi di procedura che, in seguito alla riscossione di somma pari ad Euro ... acquisita mediante ... (indicare le modalità di acquisizione), ho ritenuto opportuno inviare una lettera ad alcuni primari istituti di credito nazionali al fine di ricevere offerta economica per l'apertura di conto corrente su cui versare la somma predetta.

Al fine di una agevole comparazione delle offerte, ho allegato alla lettera uno specifico modello di proposta (doc. ...).

Nel termine indicato nella suddetta lettera (giorno ..., ore _____) ho ricevuto le seguenti proposte:

...da parte di ______(doc. ______);

...da parte di ______(doc. ______);

Le condizioni offerte da ...appaiono quelle più convenienti in quanto ... [esporre le relative ragioni]; inoltre dalle verifiche effettuate dal sottoscritto, la banca ____ è solida sotto il profilo finanziario cosicchè non vi è rischio alcuno per le somme depositate sul conto corrente.

Per le ragioni sopra esposte si rappresenta agli organi di procedura che si procederà alla stipula del contratto di ... intestato al fallimento presso la Banca ... 1

Si allegano i documenti indicati.

Con osservanza

Luogo e data ...

Il Curatore ...

[1] Circa la gestione da parte del curatore delle somme riscosse e depositate in banca, ritiene la giurisprudenza che “Il curatore del fallimento che consegni volontariamente ad un terzo il libretto di deposito delle somme riscosse pone in essere un comportamento contrario ai doveri di diligenza propri dell'ufficio che ricopre ed è pertanto responsabile di ogni pregiudizio che tale comportamento abbia arrecato alla massa dei creditori” (Trib. Napoli, 14 marzo 1997, in Gius., 1997, 1959)

Commento

La riforma della legge fallimentare, attuatasi nel 2006 con il d.lgs. n. 5, ha riconosciuto al curatore poteri più estesi nell'ambito della gestione della procedura di fallimento.

In questo contesto è stata, in particolare, riservata al curatore la prerogativa di scegliere l'istituto di credito o l'ufficio postale presso il quale depositare la liquidità acquisita nell'esercizio delle proprie funzioni (o in seguito alla consegna della cassa da parte del legale rappresentante della società fallita o alla vendita di beni mobili o immobili facenti parte dell'attivo fallimentare).

Secondo il disposto di cui all'art. 34 l.fall., il deposito delle somme deve avvenire entro il termine di dieci giorni dal momento della loro riscossione e l'inosservanza dell'adempimento, nel prescritto termine, è valutata dal Tribunale anche al fine della revoca dall'incarico di curatore.

Affinché la scelta adottata dal curatore sia libera ma non del tutto arbitraria, è opportuno che lo stesso si adegui ad eventuali indicazioni date dall'ufficio fallimentare in seguito ad attività di verifica e confronto delle condizioni contrattuali proposte dai principali istituti bancari operanti sul territorio.

Il potere di gestione del patrimonio fallimentare in capo al curatore si esprime, poi, anche attraverso la determinazione di investire, in tutto o in parte, le somme riscosse; determinazione, questa, prima soggetta all'approvazione del comitato dei creditori ed all'autorizzazione del giudice, poi, in sede di decreto correttivo (d.lgs. 12 settembre 2007, n. 169) - e quindi nella attuale versione normativa - subordinata esclusivamente al benestare del comitato dei creditori.

L'organo rappresentativo della massa dei creditori potrà, dunque, autorizzare il curatore, che ne abbia fatto richiesta, ad impiegare in tutto o in parte le somme riscosse in strumenti di investimento diversi dal deposito in conto in conto corrente, purchè le modalità di investimento siano tali da offrire garanzia di integrità del capitale investito.

Di tali determinazioni il curatore - sempre in osservanza al principio di trasparenza- potrà rendere edotto il giudice delegato ed il comitato dei creditori depositando apposita informativa, salvo fornire poi, nei rapporti riepilogativi ex art. 33, comma 5, l.fall. - di cui sono pure destinatari tutti i creditori - un aggiornamento circa l'andamento dell'investimento.

La gestione del conto corrente e l'esecuzione delle operazioni bancarie è di esclusiva competenza del curatore e non può essere oggetto di delega a terzi; l'art. 34 l.fall. dispone che il prelievo delle somme debba essere eseguito dal curatore su copia conforme di mandato di pagamento del giudice delegato, cosicchè, in definitiva, nell'esercizio del potere di vigilanza sulla gestione del patrimonio fallimentare il giudice delegato può porre un veto sull'utilizzo delle somme, non autorizzandone il prelievo.

In caso di prelievi eseguiti illegittimamente da parte del curatore ovvero sulla base di mandati di pagamento falsificati, la giurisprudenza ha affermato la responsabilità non solo del curatore ma anche dell'istituto di credito, il quale è tenuto alla verifica del documento anche con riguardo alla provenienza dello stesso da parte del giudice delegato che vi ha apposto la firma autorizzatoria (Tribunale di Lecce, 1 ottobre 2008).

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