Comunicazione al Giudice delegato del compimento di un atto avente valore superiore a euro 50.000,00InquadramentoL'art. 35 l.fall. sostituito dall'art. 31 del d.lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, i cui commi 2 e 3 successivamente sono stati modificati dall'art. 3, comma 8, del d.lgs. 12 settembre 2007 n. 169, prevede che gli atti costituiti da riduzioni di crediti, transazioni, compromessi, rinunzie alle liti, ricognizioni di diritti di terzi, cancellazione di ipoteche, restituzione di pegni, svincolo delle cauzioni, accettazione di eredità e donazioni e gli atti di straordinaria amministrazione che sono effettuate dal curatore, previa autorizzazione del comitato dei creditori quando sono di valore superiore a cinquantamila euro ed in ogni caso per le transazioni, il curatore fallimentare ne informa previamente il giudice delegato, salvo che gli stessi siano già stati autorizzati dal medesimo ai sensi dell'art. 104 ter, comma 8, l. fall. FormulaTRIBUNALE DI .... SEZ. FALL.
Fallimento: .... Giudice delegato: Dott. .... Curatore: ....
Ill.mo Sig. Giudice delegato, il Dott./Avv. .... con studio in ...., alla via ...., n. ...., PEC ...., in qualità di curatore del fallimento sopra indicato, nominato da codesto Tribunale con sentenza n. .... del...., PREMESSO che è l'istante è stato autorizzato dal Comitato dei Creditori ad effettuare l'atto di cui alla documentazione allegata; che tale atto ha un valore superiore a Euro 50.000,00; che trattandosi di un atto avente valore superiore a Euro 50.000,00 la legge stabilisce che vi debba essere la preventiva informativa al Giudice delegato al fallimento. Tutto ciò premesso INFORMA la S.V. Ill.ma, ai sensi del r.d. 16 marzo 1942, n. 267, art. 35, comma 3 di quanto sopra. Luogo e data.... Il Curatore.... Depositato in Cancelleria Luogo e data.... Il Cancelliere.... Visto Luogo e data.... Il Giudice delegato.... CommentoLa previsione contenuta nell'art. 35 l.fall., che impone al curatore di informare preventivamente il giudice delegato degli atti di straordinaria amministrazione aventi significativo contenuto economico e di tutte le transazioni, è volta a consentire l'esercizio del potere di vigilanza e di controllo. L'art. 35 l.fall. è norma di natura sostanziale che impone per la stipula da parte del curatore di transazioni idonee a produrre effetto sulla massa che le medesime siano soggette ad un vaglio preventivo di merito che è espressione di un controllo non di sola legalità ma anche di opportunità (Trib. Bari, 22 febbraio 2016). E' stato, invero, più volte affermato (da ultimo, Cass. n.16645/2008) che il provvedimento con il quale il giudice delegato od il tribunale fallimentare concede, ai sensi dell'art. 35 l.fall., l'autorizzazione al curatore a fare transazioni, non ha natura decisoria, ossia contenuto sostanziale di sentenza, non riguardando le funzioni cognitorie degli organi fallimentari nè una qualsiasi controversia su diritti soggettivi (Cass. n. 22628/2006,). Si è quindi affermato che il suddetto provvedimento non è suscettibile di ricorso per cassazione, in quanto non possiede i caratteri della sentenza, perché non definitivo né decisorio, ed in quanto si fonda su valutazioni di fatto insindacabili dal giudice di legittimità, posto che con specifico riferimento all'autorizzazione a transigere, detto provvedimento, non solo non incide su diritti soggettivi, dal momento che si risolve nell'abilitazione del curatore a compiere atti negoziali, senza assumere di per sé rilevanza esterna, ma, attesa la sua revocabilità, manca della definitività e dunque della suscettibilità del giudicato. Va ulteriormente aggiunto che il provvedimento di autorizzazione, essendo basato su valutazioni di opportunità, si iscrive nell'area dei provvedimenti discrezionali, finalizzati a rimuovere ostacoli allo spedito corso della procedura, nella quale il giudice di legittimità non ha titolo ad intervenire (Cass. n.15094/2005). |