Comunicazione ex art.31-bis l.fall. ai creditori e agli altri interessati del termine entro cui trasmettere al curatore le domande di insinuazione al passivo, di restituzione e separazione beni

Vito Amendolagine

Inquadramento

In base all'art. 92 l. fall., nel testo vigente sostituito dall'art. 77 del d.lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, il curatore fallimentare, esaminate le scritture dell'imprenditore ed altre fonti di informazione, comunica senza indugio ai creditori della fallita ed ai titolari di diritti reali o personali su beni mobili e immobili di proprietà od in possesso del fallito, a mezzo di posta elettronica certificata se il relativo indirizzo del destinatario risulta dal registro delle imprese ovvero dall'Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti e, in ogni altro caso, a mezzo lettera raccomandata o telefax presso la sede dell'impresa o la residenza del creditore, che possono partecipare al concorso trasmettendo domanda con le modalità indicate nell'art. 93 l. fall.; la data fissata per l'esame dello stato passivo e quella entro cui vanno presentate le domande di insinuazione; ogni utile informazione per agevolare la presentazione della domanda, con l'avvertimento delle conseguenze di cui all'art. 31-bis, comma 2, l. fall. nonchè della sussistenza dell'onere previsto dall'art. 93, comma 3, n. 5) l. fall.; il suo indirizzo di posta elettronica certificata. Se il creditore ha sede o risiede all'estero, la comunicazione può essere effettuata al suo rappresentante in Italia, se esistente. Ai sensi dell'art. 31-bis l. fall. inserito dall'art. 17, comma 1, lett. b), d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, le comunicazioni ai creditori ed ai titolari di diritti sui beni che la legge od il giudice delegato pone a carico del curatore sono effettuate all'indirizzo di posta elettronica certificata da loro indicato nei casi previsti dalla legge. Quando è omessa l'indicazione di cui al comma 1 dell'art. 31-bis l. fall., nonchè nei casi di mancata consegna del messaggio di posta elettronica certificata per cause imputabili al destinatario, tutte le comunicazioni sono eseguite esclusivamente mediante deposito in cancelleria. In pendenza della procedura fallimentare e per il periodo di due anni dalla chiusura della stessa, il curatore fallimentare è tenuto a conservare i messaggi di posta elettronica certificata inviati e ricevuti.

Formula

Oggetto: Fallimento della Società.... n.... dichiarato dal Tribunale di ...., in data .... Avviso ai creditori per la verifica dei crediti ai sensi dell'art. 92 r.d. 16 marzo 1942, n.267.

Il Dott./Avv. .... con studio in...., alla via ...., n. ...., PEC ...., in qualità di curatore del fallimento sopra indicato, nominato da codesto Tribunale con sentenza n. .... del ....,

COMUNICA

che, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 92 del r.d. 16 marzo 1942, n. 267 il Tribunale di...., con sentenza n. .... emessa il .... ha dichiarato il fallimento della Società .... con sede in ...., alla via ...., n. .... ed ha nominato Giudice delegato il Dott.... e Curatore Fallimentare lo scrivente;

che con la stessa sentenza è stato assegnato ai creditori ed ai terzi che vantano diritti reali personali su beni mobili od immobili di proprietà od in possesso della Società fallita il termine del .... per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso;

che le domande possono essere proposte anche senza l'assistenza di un difensore e, in tal caso, il ricorso deve essere sottoscritto personalmente dalla parte istante;

che, in ogni caso, la domanda, unitamente alla copia dei documenti che provano la sussistenza del diritto, può essere presentata esclusivamente mediante trasmissione telematica al seguente indirizzo di posta elettronica certificata del curatore fallimentare....;

i ricorsi, in formato cartaceo, depositati od inviati a mezzo posta alla cancelleria, così come anche i ricorsi eventualmente inviati con modalità telematica direttamente alla cancelleria risulteranno irricevibili e pertanto le domande in essi contenuti non saranno esaminate;

nel ricorso deve essere sempre indicato l'indirizzo di posta elettronica certificata presso il quale chi propone la domanda intende ricevere le comunicazioni del curatore fallimentare;

le domande presentate successivamente al termine sopra indicato, e non oltre il termine di 12 mesi dal deposito del decreto di esecutività dello Stato Passivo, saranno considerate tardive;

che l'udienza, in cui si procederà all'esame dello stato passivo è stabilita per il ...., alle ore ...., ed avrà luogo davanti al Giudice delegato sopra indicato presso il Tribunale di ....

Distinti saluti.

Luogo e data ....

Il Curatore....

Commento

Ai fini dell'ammissibilità della domanda tardiva di ammissione del credito, il mancato avviso al creditore da parte del curatore del fallimento, previsto dall'art. 92 l. fall., integra una causa non imputabile del ritardo da parte del creditore, circostanza che non esclude la possibilità per il curatore la facoltà di provare, ai fini dell'inammissibilità della domanda, che il medesimo creditore abbia avuto notizia del fallimento, indipendentemente dalla ricezione dell'avviso predetto (Cass. n. 535/2016,; Cass. n. 4310/2012). Nel caso in cui il creditore abbia invece ricevuto l'avviso ex art. 92 l.fall. oltre il termine annuale di cui al successivo art. 101, comma 1, l.fall. il medesimo può chiedere di insinuarsi allo stato passivo fallimentare ai sensi dell'ultimo comma della citata disposizione normativa, nel tempo necessario a prendere contezza del fallimento ed a redigere la suddetta istanza, dovendo quel tempo essere indicato non già in un termine predeterminato, ma essere rimesso alla valutazione del giudice, secondo un criterio di ragionevolezza, in rapporto alla peculiarità del caso concreto (Cass. n.23975/2015).

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