Comunicazione al fallito e al comitato dei creditori della data in cui avra' luogo la rimozione dei sigilli e la redazione dell'inventario

Vito Amendolagine

Inquadramento

L'art. 87 l.fall. nel testo attuale, sostituito dall'art. 73 del d.lgs. 9 gennaio 2006, n.5, prevede che il curatore, rimossi i sigilli, rediga l'inventario nel più breve termine possibile secondo le norme stabilite dal codice di procedura civile, alla presenza del fallito al quale va comunque inoltrato l'avviso inerente il compimento delle operazioni previste dalla norma citata, e del comitato dei creditori, se nominato, formando, con l'assistenza del cancelliere, il processo verbale delle attività compiute. I creditori hanno facoltà di presenziare le operazioni. Il curatore prima di chiudere l'inventario invita il fallito o, se si tratta di società, l'amministratore/liquidatore in qualità di legale rappresentante pro-tempore della stessa, a dichiarare se ha notizia che esistano altre attività da comprendere nell'inventario, avvertendoli delle pene stabilite dall'art. 220 l.fall. in caso di falsa od omessa dichiarazione.

Formula

TRIBUNALE DI ....

 

Fallimento:....

Giudice delegato: Dott....

Curatore: ....

 

Il Dott../Avv. .... con studio in ...., alla via...., n. ...., PEC ...., in qualità di curatore del fallimento sopra indicato, nominato da codesto Tribunale con sentenza n. .... del ....

COMUNICA

Ai sensi del r.d. 16 marzo 1942, n. 267 art. 87.

a) al Comitato dei creditori composto da:

1) .... residente in ...., alla via .... n...., Presidente;

2) .... residente in ...., alla via ....n...., Membro;

3) ....residente in...., alla via .... n...., Membro;

E

b) al fallito .... residente in ...., alla via.... n....,

che il giorno.... alle ore .... procederà, con l'assistenza del Cancelliere del Tribunale di .... dr. ...., alla rimozione dei sigilli e alla redazione dell'inventario.

Luogo e data....

IL Curatore....

RELAZIONE DI NOTIFICA: Istante.... ed a richiesta dell'Avv./dr. ...., nella qualità in atti, Io sottoscritto Ufficiale Giudiziario dell'U.N.E.P presso la Corte di Appello di.... ho notificato copia dell'antescritto atto a:

....residente in .... alla via...., n...., ivi recandomi e consegnandone copia a mani di/mediante spedizione a mezzo del servizio postale come per legge.

Altra copia dell'antescritto atto ho notificato a:

....residente in .... alla via...., n...., ivi recandomi e consegnandone copia a mani di/mediante spedizione a mezzo del servizio postale come per legge.

Commento

L'inventario previsto dall'art. 87 della legge fallimentare, la cui funzione è quella di individuare, elencare, descrivere e valutare i beni compresi nel fallimento, è atto esclusivo del curatore e si pone come atto iniziale della gestione del detto organo.

La legge fallimentare, all'art. 87, comma 3, assegna al fallito obbligo di verità circa la destinazione dei beni di impresa al momento dell'interpello formulato dal curatore, con espresso richiamo alla sanzione penale. Osservazioni queste che rendono necessaria la presenza del fallito alle operazioni di rimozione dei sigilli (operazione per la quale non è più richiesta l'autorizzazione del giudice delegato) e redazione dell'inventario, atteso che giustificano altresì l'apparente inversione dell'onere della prova ascritta al fallito nel caso di mancato rinvenimento di cespiti da parte della procedura e di assenza di giustificazione al proposito o di giustificazione resa in termini di spese, perdite e oneri attinenti o compatibili con le fisiologiche regole di gestione.

L'inventario a cui è funzionale la preventiva rimozione dei sigilli è un atto fondamentale nell'economia della procedura fallimentare trattandosi di fotografare i beni e le attività facenti parte della massa fallimentare.

Ciò spiega l'importanza della presenza del fallito (che a tale fine, va preventivamente avvisato da parte del curatore fallimentare) e del comitato dei creditori al quale spetta il compito di vigilare e controllare la correttezza dello svolgimento delle relative operazioni.

La gravità delle conseguenze derivanti dalla possibile applicazione delle sanzioni penali a carico del fallito, si giustificano in ragione della funzione assolta dalla redazione dell'inventario, che come prescrive l'art. 87 l.fall. si svolge contestualmente alla rimozione dei sigilli (alla presenza del fallito e del comitato dei creditori) ed è nella fase iniziale del fallimento, un atto fondamentale attraverso il quale il curatore individua, elenca, descrive e valuta i beni della massa. Inoltre (ed anche sotto tale aspetto si giustifica la presenza del fallito) la privazione dell'amministrazione e della disponibilità dei beni prevista dall'art. 42 l.fall., anche se comunemente definita spossessamento, comporta soltanto la presa in consegna dei beni medesimi da parte del curatore, che ne diviene detentore, e non la sottrazione al fallito ope legis del loro possesso, in quanto il fallimento non costituisce una causa interruttiva del possesso (Cass. n. 17605/2015; Cass. n. 16853/2005).

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