Informativa al giudice delegato sulla rinuncia all'acquisizione di beni del fallitoInquadramentoLa dichiarazione di fallimento determina rilevanti effetti di diritto sostanziale che incidono sulla situazione del debitore (artt. 42-50), dei creditori (artt. 51-63) sugli atti pregiudizievoli ai creditori (artt. 64-70) e sui rapporti giuridici preesistenti (artt. 72-83 bis). Gli effetti del fallimento per il fallito persona fisica sono di carattere personale e patrimoniale e la riforma ha per buona parte lasciata immutata la disciplina relativa agli effetti patrimoniali, mentre più sostanziali sono state le modifiche sugli effetti personali ispirate ad un approccio meno punitivo. Per cui vengono attenuate le limitazioni poste alla libertà del fallito e in particolare libertà e segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione e de diritto di circolare e soggiornare liberamente. Viene meno l'accompagnamento coattivo del fallito, pur mantenendosi l'obbligo di presentarsi personalmente al curatore per rendere informazioni e chiarimenti sulla procedura. L'impianto degli effetti patrimoniali del fallimento è rimasto sostanzialmente immutato e si fonda su due principi cardine: spossessamento e inefficacia degli atti successivi alla dichiarazione di fallimento volti entrambi ad attuare il principio della “cristalizzazione del patrimonio fallimentare” sottratto alla disponibilità dei creditori e destinato alla soddisfazione dei creditori. Ciò che costituisce oggetto della liquidazione fallimentare non è il patrimonio come universalità ma i singoli beni che lo compongono. La riforma ha mutato in maniera significativa la disciplina relativa alla necessarietà dell'apprensione del patrimonio: con la introduzione dell'ultimo comma dell'art. 42, infatti, la riforma è oggi consentito al curatore, con la autorizzazione del comitato dei creditori, di evitare la inventariazione dei beni sopravvenuti. FormulaTRIBUNALE DI ... Fallimento di ... (n. ......\ ......) Giudice delegato: Dott. ... Curatore: ... INFORMATIVA AL GIUDICE DELEGATO EX ART. 42, COMMA 3, L.FALL. * * * Ill.mo Sig. Giudice delegato, Il sottoscritto Curatore del fallimento in epigrafe, PREMESSO CHE In data ... il fallito ha comunicato al sottoscritto Curatore l'esistenza di alcuni beni di sua proprietà, e precisamente dei seguenti beni (descrivere i beni acquisiti e indicare il titolo della sua sopravvenienza alla massa attiva);
- a seguito dell'accesso nel magazzino ove detti beni erano collocati, ho potuto constatare che si trattava di beni vetusti e in cattivo stato di conservazione, peraltro in deposito presso locali di proprietà di terzi;
- per tale ragione, tenuto conto che i costi per la loro conservazione sino alla data di eventuale esitazione, nonché i costi per la pubblicità della procedura competitiva, sarebbero risultati superiori al loro presumibile valore di realizzo, ho formulato al comitato dei creditori richiesta di autorizzazione all'abbandono dei beni come sopra indicati (doc.); con parere trasmesso dal Presidente del comitato in data ... tale organo ha reso parere autorizzatorio (doc. ...). Tutto ciò premesso, con la presente rendo la opportuna informativa all'Ill.mo Giudice delegato, quale organo di vigilanza e controllo della regolarità della procedura. Con osservanza Luogo e data ... Il Curatore ... CommentoCome sopra scritto è principio pacificamente riconosciuto quello per cui i beni sopravvenuti al fallito dopo la sentenza dichiarativa di fallimento sono acquisiti automaticamente al patrimonio fallimentare, salva la facoltà del curatore di rinunciare alla acquisizione previa autorizzazione del comitato dei creditori. La scelta del curatore di rinunziare a detti beni va opportunamente motivata nella richiesta al comitato comparando i costi necessari per la conservazione degli stessi con il loro valore di realizzo, oltre che con la vetustà e le condizioni di conservazione. In relazione alla tipologia di beni, potrebbe essere necessaria una preventiva valutazione di stima acquisita dal curatore da sottoporre al comitato. L'articolo 42 comma 3, l.fall. si limita invero a richiedere solo parere autorizzatorio del comitato dei creditori, trattandosi di atto di straordinaria amministrazione. Si suggerisce, tuttavia, al curatore di depositare comunque idonea informativa anche al giudice delegato quale organo di vigilanza. |