Istanza per emissione di decreto di non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo

Gianfranco Di Marzio
Maria Grazia Sirna

Inquadramento

Gli articoli da 92 a 103 della legge fallimentare disciplinano la fase di verifica del passivo, la quale consiste nell'attività svolta dal curatore e dal giudice delegato di accertamento dei crediti vantati dai terzi verso l'impresa fallita.

L'udienza per l'esame dello stato passivo delle domande tempestive ed il termine entro il quale le domande devono essere presentate, sono stabilite dal tribunale nella sentenza dichiarativa di fallimento.

Nell'ipotesi in cui, per insussistenza di attivo e di concrete prospettive di realizzo, non potrà essere soddisfatto alcun creditore concorsuale, il legislatore, al fine di evitare la prosecuzione di una procedura fallimentare senza alcuna prospettiva liquidatoria, ha previsto - con le modalità di cui all'art. 102 l.fall. - anche la possibilità che l'accertamento del passivo non abbia luogo.

La legittimazione alla presentazione dell'istanza di non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo spetta al curatore.

Formula

TRIBUNALE DI ...

Fallimento n. .../......di ......Giudice delegato: Dott....

Curatore...

ISTANZA EX ART. 102, COMMA 1, L. FALL.

Il sottoscritto ..., Curatore del fallimento in epigrafe

PREMESSO CHE

— con sentenza n. ... del ... il Tribunale di ... - sez. fallimentare ha dichiarato il fallimento della Società ..., nominando Giudice delegato il Dott. ...e Curatore ...e fissando al giorno ... l'udienza per l'accertamento del passivo;

— in data ... è stata depositata una relazione preliminare avente ad oggetto le circostanze ed i fatti di maggior rilievo della società nonché un resoconto sulle cause che hanno generato il dissesto societario predisposto sulla base i) delle dichiarazioni rese dell'amministratore unico; ii) della documentazione sociale e contabile da questi fornita; nonché iii) delle ricerche condotte presso la Camera di Commercio e la Conservatoria dei Registri Immobiliari;

— su istanza del Curatore depositata ai sensi dell'art. 40 l.fall. il Giudice delegato, con provvedimento del ..., ha nominato il Comitato dei Creditori così composto: [ indicare i membri nominati]

— successivamente al deposito della relazione preliminare sono state effettuate ricerche ulteriori volte ad approfondire l'analisi i) sulle cause che hanno generato lo stato di decozione, attraverso l'acquisizione di ulteriore documentazione da parte dell'amministratore unico; ii) sulla consistenza dell'attivo patrimoniale della società; iii) sulle prospettive di realizzo, su cui il fallito si è pure espresso nel senso della insussistenza (come da dichiarazione che si allega). 1

All'esito di tali verifiche, il sottoscritto ha chiesto parere (che si allega) al comitato dei creditori, ritenendo di dover presentare istanza ai sensi dell'art. 102 l.fall. affinché l'Ill.mo Tribunale disponga di non dare corso al procedimento di accertamento del passivo relativamente ai creditori concorsuali, non sussistendo prospettive di recupero, in tempi ragionevoli e senza gravose spese per la procedura, di attivo sufficiente al pagamento dei creditori concorsuali, come risulta dalla relazione sulle prospettive di liquidazione ivi allegata.

Il Comitato dei Creditori, condividendo quanto esposto dal Curatore, ha espresso parere favorevole al deposito della istanza. 2

Tutto ciò premesso,

SI CHIEDE

che la S.V. Ill.ma voglia sottoporre all'Ill.mo Tribunale la presente istanza formulata ai sensi dell'art. 102 l. fallimentare affinché quest'ultimo disponga di non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo dei creditori concorsuali, a fronte della previsione di insufficiente realizzo e della conseguente impossibilità di acquisire attivo da distribuire nei loro confronti, così come risulta dalla allegata relazione.

Luogo e data ...

Il Curatore ...

Allegare la documentazione richiamata nella istanza

RELAZIONE EX ART. 102 L. FALL.

1. Obiettivo della relazione 3

La presente relazione ha l'obiettivo di esporre, sulla base della situazione finanziaria, patrimoniale ed economica della società risultante dalla documentazione consegnata alla Curatela, le concrete prospettive di liquidazione ai fini della soddisfazione dei creditori concorsuali.

A tal fine si procederà all'analisi delle poste passive ed attive risultanti dai bilanci, nonchè alla individuazione e valutazione delle possibili azioni esperibili da parte della Procedura nei confronti di terzi e delle concrete prospettive di realizzo.

2. Analisi delle poste di bilancio alla data della dichiarazione di fallimento

2.1. Fonti

L'analisi è stata condotta sulla base della seguente documentazione contabile:

i) bilanci di esercizio al e relative note integrative, approvati dalla società e depositati presso la C.C.I.A.A. di ...

ii) libro giornale della società riportante le registrazioni contabili sino al ...;

iii) registro acquisti e registro vendite compilati sino al ...;

iv) libri beni ammortizzabili.

2.2. Limiti dell'analisi

Ai fini dell'analisi si assumono i dati riportati nei bilanci approvati e depositati sino al ... senza indagare sulla correttezza dei criteri di valutazione delle poste, nè sul processo di formazione degli stessi.

In relazione tuttavia alla documentazione contabile della società si segnala che:

[segnalare eventuali criticità]

Il Curatore, al fine di poter ricostruire le operazioni svolte dalla società quantomeno nel corso dell'esercizio ..., ha ritenuto necessario procedere sia alla predisposizione di una situazione patrimoniale al ... sia alla elaborazione di tutte le operazioni contabili intervenute nel periodo compreso tra il ...ed il ..., trascritte sul Libro giornale della società fallita, senza tuttavia apportarvi alcuna integrazione o modifica.

2.3. Le poste di bilancio passive al ...

[descrizione delle poste sulla base dei bilanci]

3. Analisi estimativa delle poste dell'attivo patrimoniale

3.1. Fonti e limiti dell'analisi

Al fine di valutare le prospettive di recupero di liquidità si è proceduto, sulla base delle scritture contabili e della documentazione messa a disposizione della società alla verifica della situazione patrimoniale attraverso una stima dei valori di presumibile realizzo dell'attivo, considerando le varie partite creditorie che risultano dai dati di bilancio e sulla base della documentazione messa a disposizione. Le voci considerate sono: (a) liquidità; (b) immobilizzazioni materiali; (c) crediti verso clienti e crediti diversi..

[indicare eventuali limiti di analisi]

3.2. Quadro riepilogativo dello stato estimativo delle attività

[ descrivere]

4. Valutazione di possibili azioni revocatorie verso terzi

4.1. Occorre infine verificare la possibilità per la Procedura di avviare eventuali azioni revocatorie fallimentari e/o ordinarie.

Sulla base della documentazione consegnata dalla società al Curatore e di quella ottenuta dalle banche presso le quali la società intratteneva rapporti di conto corrente

[descrivere eventuali azioni revocatorie esperibili e limiti per l'avvio dell'azione]

5. Valutazione di possibile azione di responsabilità nei confronti dell'amministratore

5.1. Quanto alla possibilità per la Procedura di promuovere azione di responsabilità nei confronti dell'amministratore, si evidenzia quanto segue.

[descrivere le ragioni per le quali non è prospettabile eventuale azione]

6. Conclusioni

Per tutte le ragioni espresse, non sembra in alcun modo fruttuoso e dunque opportuno procedere oltre nella gestione della procedura fallimentare; conseguentemente, è stata presentata, congiuntamente a questa relazione, istanza ex art. 102 l.fall.

Il Curatore ...

Allegare la documentazione citata e sulla base della quale è redatta la relazione.

[1] L'art. 102 l.fall. prevede che il fallito debba essere sentito e ciò al fine di acquisire certezza in ordine alla condizione di insufficiente realizzo; nondimeno potrà verificarsi che il fallito sia irreperibile oppure renda specifica dichiarazione al curatore, il quale dovrà darne atto nella relazione.

[2] Il parere del comitato dei creditori è obbligatorio ma non vincolante, il curatore deve allegare all'istanza la richiesta di parere nonché il parere reso dal comitato.

[3] La relazione sulle prospettive di insufficiente realizzo è un documento fondamentale, da porsi a corredo della istanza ex art. 102 l.fall.; il curatore dovrà precisare la fonte delle informazioni attestanti lo stato patrimoniale oggetto dell'analisi e volte alla rappresentazione circa la previsione di insufficiente realizzo rispetto alla soddisfazione dei creditori concorsuali, fatta salva, eventualmente, la soddisfazione delle spese in prededuzione, tra cui quelle di procedura.

Commento

Attraverso la fase di verifica dei crediti il curatore censisce la debitoria della impresa fallita, che potrà essere soddisfatta nei limiti dell'attivo che verrà realizzato nel corso della procedura.

La riforma attuatasi con i decreti legislativi nn. 5/2006 e 169/2007 - ispirata a criteri di economia e celerità degli incombenti relativi alla gestione della procedura - ha introdotto una deroga al consueto iter fallimentare, prevedendo che, al ricorrere di determinati presupposti, possa non procedersi all'accertamento del passivo.

Il provvedimento di non farsi luogo alla verifica dei crediti concorsuali viene emesso dal tribunale, su proposta del curatore, sentito il fallito e previo parere del comitato dei creditori; gli elementi che il tribunale valuterà ai fini della decisione sono contenuti nella relazione sull'assenza di prospettive di liquidazione che dovrà essere allegata alla istanza depositata ai sensi dell'art. 102 l.fall., unitamente al parere reso dal comitato dei creditori; il parere non è da considerarsi vincolante atteso che secondo la norma la decisione ultima spetta al tribunale.

Stabilisce altresì il citato articolo, che l'istanza volta all'emissione di decreto di non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo sia depositata dal curatore almeno venti giorni prima dell'udienza fissata per la verifica del passivo, allegando la documentazione utilizzata al fine della predisposizione della relazione avente ad oggetto la previsione di insufficiente realizzo; relazione nella quale, il curatore medesimo, dovrà sia esprimersi con riguardo ai documenti contabili esaminati - anche eventualmente estratti dai pubblici registri (in caso di irreperibilità del fallito o di mancata collaborazione dello stesso) - sia dare atto degli accertamenti eseguiti e delle conclusioni raggiunte in ordine al mancato rinvenimento di beni, all'insussistenza di atti dispositivi revocabili e di presupposti per l'avvio di azioni risarcitorie.

Il provvedimento di accoglimento dell'istanza consentirà, quindi, di avviare immediatamente il fallimento verso la fase di chiusura, non dovendo il curatore procedere alla pianificazione di attività liquidatorie nè svolgere ulteriori attività di indagine, in assenza dei presupposti e di utilità per la procedura.

Le medesime disposizioni possono trovare applicazione anche successivamente alla chiusura della verifica del passivo delle domande tempestive, così da paralizzare l'accertamento di domande di ammissione presentate in via tardiva, in assenza di prospettive di soddisfazione dei crediti che sarebbero eventualmente riconosciuti.

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